“Per la televisione io sono morto. E avrei potuto esserlo sul serio, in effetti. Invece sono vivo e vegeto. Per tutti. Tranne che per la tv”. Questo lo sfogo di Marco Columbro, il conduttore colpito da un’emorragia cerebrale nel 2001. “Ero al top della mia carriera – ha raccontato al quotidiano Il Giornale – In pochi anni avevo ottenuto il massimo che si potesse desiderare. Quando all’improvviso fui colpito da un’emorragia cerebrale. In realtà fu un colpo di fortuna: grazie a quell’emorragia, infatti, scoprirono che nel mio cervello covava qualcosa di ben più grave. Un aneurisma. Come dinamite pronta a esplodere. Me ne liberarono e mi salvarono la vita”. Nella malattia ha riscoperto una grande amica, la conduttrice Lorella Cuccarini, e il pubblico che non lo ha mai dimenticato: “Pur essendomi perfettamente ripreso, da quel momento sul mio lavoro calò il buio totale. La malattia non aveva lasciato alcuno strascico. Ma l’anno di assenza dalla ribalta televisiva fu sufficiente a farmi ritenere televisivamente defunto”. L’amicizia di Lorella Cuccarini: “una delle poche dell’ambiente a starmi sempre vicina. Una vera amica: sono tuttora molto legato a lei”. E il pubblico: “La gente comune mi cercava, mi chiedeva: Ma ora che è tornato quello di prima, perché non torna in tv?. E io non sapevo mai cosa rispondere”. Ma Marco Columbro non si è arreso e adesso si dedica al teatro, che definisce il suo vero lavoro. in scena a Roma con Gaia De Laurentiis in Alla stessa ora il prossimo anno di Bernard Slade. (Serena Marotta)



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