E’ in uscita oggi nelle sale cinematografiche di tutto il mondo “Mad Max Fury Road”, film di George Miller che verrà anche presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015. Nella pellicola, reboot della trilogia anni ’80, si intrecceranno le storie di tre fuorilegge: “Mad” Max Rockatansky (Tom Hardy), duro “sceriffo” solitario in perenne lotta per mantenere una pur minima parvenza d’ordine, Furiosa (Charlize Theron), guerriera con un importante viaggio da compiere, e Immortan Joe (Hugh Keays-Byrne), novello signore della guerra in cerca di un oggetto particolare per il quale è più che disposto anche a uccidere. Vero coprotagonista, in questo Fury Road così come nella trilogia originale, sarà anche l’ambiente circostante: un deserto minaccioso, malsano e assolutamente poco ospitale in cui ogni granello di cibo, ogni goccia d’acqua e ogni riparo malfermo sono motivi sufficienti per lotte quotidiane e spietate. L’unica legge è quella del più forte, e i più forti sono coloro con auto più veloci e rumorose, e con in mano le armi da fuoco più devastanti. In un mondo come questo non c’è ormai più posto per i buoni, e se Max non è uno dei novelli tiranni è comunque rapido ad adeguarsi al nuovo mondo e a far scorrere il sangue dei peggiori tra i criminali. Combatti o muori. Non c’è da stupirsi dunque che “Mad” Max sia diventato una specie di spauracchio delle bande criminali del luogo, e che già all’inizio della pellicola ci venga mostrato nei guai fino al collo. Il film, circostanza non del tutto usuale in casi come questo, è stato diretto e coprodotto dallo stesso regista della trilogia originale, George Miller, oggi settantenne. Se si crede che un settantenne sia più portato a dirigere film riflessivi, intimisti, quasi crepuscolari, basteranno pochissimi minuti per ricredersi. Miller ricorda bene lo spirito hard-boiled alla base del cult Mad Max, riproponendolo intatto a 30 anni di distanza dall’ultimo (Mad Max – Oltre la Sfera del Tuono) e a 36 dal primo (Interceptor). Questa volta senza neanche limitazioni di budget. Il primo Interceptor del 1979 con i suoi 200mila dollari sembra ormai un ricordo lontanissimo, nonostante sia stato per anni il film indipendente di maggior successo nella storia del cinema, superato solo nel 1999 dal crack Blair Witch Project. Il Miller di oggi, più smaliziato, ha avuto ben 100 milioni di dollari a disposizione per dar vita al suo mondo spietato e popolarlo nuovamente di personaggi crudi quando non crudeli. La pellicola promette di essere una gioia per gli occhi, offrendo scorci degli sconfinati paesaggi desertici della Namibia, Paese in cui il film è stato girato in gran parte, con alcuni ciak anche nei Cape Town Film Studios di Città del Capo (Sudafrica) e a Sidney e Penrith in Australia. Con le loro armi e le loro rombanti muscle cars, i protagonisti saranno certamente pronti a portare un bel po’ di pepe al 68 Festival di Cannes, nel quale Mad Max Fury Road sarà presentato fuori concorso.



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