Stasera, venerdì 15 maggio 2015, andrà in onda un nuovo episodio della seconda stagione di Banshee su Sky Atlantic: si tratta del quinto, intitolato The Truth About Unicorns. Carrie esce finalmente di carcere, ma le cose all’esterno non vanno come sperato. Non c’è Gordon ad attenderla, ma ancora una volta Lucas, nonostante lei lo abbia abbandonato a se stesso al tempo della sua prigionia. I due ne approfittano per fare un salto nel passato e girare per alcuni paesini nei paraggi. Hood le mostra la casa dove sarebbero andati a vivere se quella notte non fosse andato tutto male e lui non fosse finito in carcere a causa della soffiata di Rabbit. A sorpresa vengono raggiunti da Racine, che parla chiaro finalmente e dice loro di sapere tutto, ovvero il passato criminale di Lucas e Ana, e di come erano entrambi implicati in quella rapina anni fa. L’obiettivo dell’agente è quello di incastrare Rabbit a tutti i costi e per farlo è disposto a usarli come esca, ma improvvisamente viene ucciso da un cecchino. La casa va a fuoco durante la sparatoria e infine Carrie e Lucas riescono prendere alle spalle il sicario mandato da Rabbit in un campo di grano, per poi far ritorno, distrutti, a Banshee e alle loro assurde vite.
Carrie (Ivana Milicevic) soffre tremendamente il periodo trascorso in prigione, nel corso del quale resta lontana dai suoi figli ed è costretta a confrontarsi con quel lato di se stessa sotterrato e che soltanto la venuta di Hood (Antony Starr) ha risvegliato. Torna ad essere Ana, almeno quando è in gruppo, per poi desiderare la vita di Carrie ad ogni pausa. Non c’è modo però di mettersi in contatto con chi è rimasto a Banshee, perché Gordon (Rus Blackwell) ormai non risponde alle sue telefonate, e men che mai passa i suoi messaggi ai figli. Inizia addirittura a sognare il momento in cui uscirà di prigione, immaginando Gordon all’esterno del carcere, pronto per riportarla a casa. Si svolge intanto il funerale della ragazza indiana ammazzata, mentre in centrale Brock (Matt Servitto) ed Emmett (Demetrius Grosse) devono fare i conti con Chayton, che non perde occasione per provocare il poliziotto nero, chiamandolo in pratica schiavo. Brock intanto crede che per arrivare in fondo alla vicenda occorrerà interrogare tutti gli altri Amish con i rispettivi figli. Nola è furiosa per quanto accaduto e continua a fare pressioni su suo fratello. In pratica gli ripete che per essere accettato come capo dei Kinaho dovrà imporsi in maniera netta, tagliando i ponti economici con Proctor (Ulrich Thomsen), uccidendolo una volta per tutte.
I due però vedono la situazione da punti di vista del tutto differenti, e Alex (Anthony Ruivivar) è sempre più convinto che lei debba andarsene, non facendo più parte di questo mondo. Gordon intanto ha smesso quasi del tutto di fare il padre. Incontra prostitute e frequenta ogni sera fino a tarda notte lo strip club del paese. Deva (Ryann Shane) è ormai senza una guida, anche se c’è costantemente Lucas a vegliare su di lei. Un giorno la sorprende a fumare dell’erba con degli amici e, come un vero padre, la riporta a casa. Jason incontra Job (Hoon Lee) finalmente, con Lucas che gli chiede di occuparsi del ragazzo come fatto con lui anni prima, facendo ripartire i suoi documenti da zero, annullando la sua storia personale e creando una nuova identità per sfuggire ai sicari che gli danno la caccia. Alex si lascia condizionare da Nola e fronteggia Proctor. I due arrivano allo scontro fisico, che viene interrotto e termina in parità. Giunge voce allo sceriffo di un giovane Amish fuggito di casa anni orsono.
Lucas e Brock lo rintracciano e si rendono conto che tutto ciò che desiderava era leggere quanto più possibile, cosa che nel gruppo Amish era quasi del tutto vietato. Si dovevano apprendere unicamente i testi consentiti e previsti dall’insegnante che, nel caso scovasse un ragazzo intento a leggere qualcos’altro e dunque contravvenire alle regole, non si faceva scrupoli a divenire violento. Improvvisamente un membro degli Amish diventa il principale sospettato, con Lucas che decide di interrogarlo da solo. La conversazione parte in maniera lenta, anche se s’intuisce che l’uomo, dalle dimensioni enormi, nasconda un lato crudele. In breve i due si ritrovano a sbranarsi in cucina, con lo sceriffo che infine riesce a immobilizzarlo, ma non di certo a farlo confessare. E’ lui il colpevole, ma ora resta da capire se dove sia finito Solomon, se l’abbia ucciso o sia nascosto da qualche parte. Ecco dunque arrivare Kai, con al fianco Rebecca. L’uomo chiede un po’ di tempo da solo col maestro e, mentre all’esterno si sentono urla strazianti, la confessione salta fuori finalmente. Proctor esce fuori sporco di sangue e con in mano qualche dente dell’uomo, che ancora si lamenta, rivelando che Solomon è in un silos.
Siobhan (Trieste Kelly Dunn) ed Emmett intanto devono trasportare Chayton in carcere, ma l’indiano riesce a liberarsi, prendendo a testare il pannello divisorio, per poi far ribaltare l’auto e venir liberato dai suoi compagni. Proctor, nonostante quanto fatto, riceve comunque un commiato freddo dalla sua famiglia, per poi andare da Alex per parlargli di un’offerta di pace, mentre Nola ribadisce il proprio concetto e infine va via. Non prima però d’essere passata in centrale per far fuori il professore, trafitto attraverso le sbarre da un’ascia indiana. Infine Carrie si ritrova in carcere faccia a faccia con suo padre, che è ridotto su una sedia a rotelle. Rabbit (Ben Cross) le dice che questa è l’ultima volta che si vedranno, ma è una bugia. Una volta fuori, dimostra d’essersi ripreso e pronto alla vendetta.