Questa sera su Rete 4 andrà in onda il film di spionaggio “The Jackal”. Nella pellicola vediamo la mafia russa assoldare il killer detto “The Jackal” per uccidere la moglie del presidente degli Stati Uniti. Per neutralizzare il sicario, specialista in travestimenti, il direttore dell’FBI ingaggerà Declan Mulqueen, un terrorista irlandese che conosce bene l’assassino. Ecco il trailer del film.
Stasera, domenica 17 maggio 2015, andrà in onda su Rete 4 il film “The Jackal“: si tratta di una pellicola thriller di 124 minuti uscita nei cinema nel 1997, che ha visto alla regia Michael Caton-Jones. La sua trama prende ispirazione da quella di un romanzo scritto da Frederick Forsyth, dal titolo “Il giorno dello sciacallo”. A differenza degli eventi presentati nel libro, che hanno luogo in Francia, gli avvenimenti narrati nel film sono ambientati negli Stati Uniti e in Canada. qui, infatti, che ha luogo la lunga caccia ad un serial killer spietato ed inafferrabile. I due protagonisti assoluti della pellicola sono Bruce Willis e Richard Gere.
Il secondo aveva inizialmente accettato di prendere parte al film nel ruolo dello “sciacallo”, salvo poi lasciare il posto a Willis e ripiegare sulla parte di un ex agente dell’IRA, che ha un ruolo cardine all’interno del film. A dare il titolo alla pellicola è un killer professionista, al quale è stato attribuito il nome di “Sciacallo” (The Jackal). Si tratta di un personaggio crudele e molto abile nel compiere le sue azioni senza lasciare la minima traccia. All’inizio del film sono degli esponenti della mafia ad ingaggiarlo; l’obiettivo è quello di assassinare il direttore dell’FBI. Alla sua caccia si gettano due agenti, ossia Carter Preston (Sidney Poitier) e Valentina Koslova (Diane Venora), il primo appartenente all’FBI e la seconda che opera per conto dell’MVD. Le prime indagini mettono in evidenza l’impossibilità, per i due agenti, di fermare il killer da soli.
Decidono, pertanto, di farsi aiutare da Declan Joseph Mulqueen (Richard Gere); si tratta di un ex militante dell’IRA e si trova attualmente rinchiuso in carcere. Viene scelto in quanto si tratta di una delle poche persone ad essere riuscite a vedere in faccia lo “sciacallo”, essendo così in grado di riconoscerlo. Iniziano una serie di inseguimenti che portano il terzetto ad attraversare una vasta area del Nordamerica. Nonostante l’aiuto esterno, però, riuscire a rintracciare il killer sembra un’impresa umanamente impossibile, in quanto quest’ultimo ha una capacità di mascherarsi unica. Inoltre, continua a non lasciare la minima traccia sui luoghi dei suoi crimini. Ad un certo punto, nella pellicola, il killer uccide il suo rifornitore d’armi e la persona che gli aveva offerto rifugio, finendo per trovarsi faccia a faccia con l’agente Kislova. Dimostrandosi ancora una volta senza pietà, la uccide a sangue freddo assieme ad un altro agente, Witherspoon (J. K. Simmons).
Joseph, in un momento successivo, viene a scoprire che l’obiettivo dell’uomo non era il direttore dell’FBI. Infatti, si trattava solo di un modo per sviare l’attenzione dalla moglie del Presidente degli Stati Uniti. Fortunatamente, Joseph riesce ad accorgersi in tempo del vero obiettivo riuscendo a far portare in salvo la donna dall’agente dell’FBI. Jackal, però, riesce a scappare attraversando i sotterranei della metropolitana, ma viene inseguito dallo stesso Joseph. Sarà la compagna di quest’ultimo, avvisata al telefono, ad intervenire e a sparare allo sciacallo. Ma a porre fine alla vicenda sarà lo stesso Joseph, in quanto il criminale non era ancora morto come si credeva interamente.
Trascorrono alcuni giorni dalla conclusione degli eventi narrati; il film mostra Joseph passeggiare in compagnia del comandante Preston. I due provengono dal luogo di sepoltura (tenuto segreto) nel quale giace il cadavere dello sciacallo. Il comandante si rammarica per la mancata concessione della grazia allo stesso Joseph, che ha fornito un aiuto fondamentale per la risoluzione del caso. Si augurano reciprocamente buona fortuna, quindi si separano, con Joseph pronto a rientrare suo malgrado in carcere, sicuramente con l’animo più sollevato per aver contribuito a fermare un pericoloso assassino come lo “sciacallo”.