Nella movimentata puntata di questa sera di Che Fuori che tempo che fa condotta da Fabio Fazio, ci sarà anche Bernando Bertolucci. Il regista sarà in collegamento dalla sua casa romana, e proprio da lì promuoverà la serata di beneficenza che andrà in scena il prossimo 28 Maggio e che avrà l’onere di raccogliere fondi per i terremotati del Nepal. Nel corso della serata che si terrà a Roma, allAuditorium Parco della Musica, verrà proiettato proprio il film che il regista ha girato in quei luoghi, Piccolo Buddha, e di cui, quindi, potrà dare testimonianza diretta.



La puntata di oggi Che fuori tempo che fa, condotta come di consueto da Fabio Fazio su Rai Tre, vedrà anche Bernardo Bertolucci, uno dei migliori registi del cinema italiano, tra i suoi protagonisti. Nato nel marzo del 1941, a Parma, è figlio del poeta Attilio, e fratello di Giuseppe, anche lui regista cinematografico e teatrale. Dopo essersi iscritto alla Sapienza di Roma, presso la Facoltà di Letteratura Moderna, ha deciso di lasciare ben presto gli studi al fine di intraprendere la carriera cinematografica, in qualità di assistente di Pier Paolo Pasolini, che aveva conosciuto come vicino di casa. Dopo aver esordito con un paio di cortometraggi, nel corso del 1961 ha preso parte alle riprese di Accattone, la prima opera in assoluto del regista friulano, ove ha conosciuto Adriana Asti, sua compagna per alcuni anni.



Il suo primo lungometraggio è stato La commare secca, nel 1962, che ha segnato sin dagli inizi una cesura rispetto all’universo pasoliniano. La grande notorietà è però giunta un decennio dopo, con Ultimo tango a Parigi, film scandalo interpretato da Marlon Brando e Maria Schneider. Proibito e vietato ai minori di 18 anni, per le scene di sesso esplicito contenute, il film fu oggetto all’epoca di una vera battaglia legale, in nome della libertà dell’arte, terminata nel 1976 con il sequestro della pellicola e con la condanna di Bertolucci per l’offesa al comune senso del pudore. Del tutto diversa invece la tematica di Novecento, l’opera del 1976 che ha come soggetto le grandiose lotte contadine nell’Italia del Ventennio, con una cast assolutamente strepitoso in cui troneggiano Robert De Niro, Gerard Depardieu, Burt Lancaster, Donald Sutherland, Dominique Sanda, Alida Valli, Stefania Sandrelli, Francesca Bertini e Romolo Valli. Meno felici le prove successive, La luna (1979) e La tragedia di un uomo ridicolo (1981), riscattate però dalla grandiosità di L’ultimo imperatore, l’opera che nel 1987 gli ha consegnato l’Oscar per la miglior regia e la migliore pellicola, unico italiano riuscito nell’impresa. Da questo momento, però, la sua felice vena poetica si è andata progressivamente impoverendo, pur rimanendo su livelli di assoluta eccellenza, con opere come Il tè nel deserto (1990), Piccolo Budda (1993), Io ballo da sola (1996) e The Dreamers (2003).



La sua ultima realizzazione risale al 2012, dal titolo Io e te, tratta da un libro di Nicolò Ammaniti. Tra i premi ottenuti in carriera, oltre all’Oscar, vanno ricordati il Nastro d’Argento del 1973 e del 1988, il Golden Globe del 1988 e il David di Donatello dello stesso anno. stato inoltre insignito di premi alla carriera come il Pardo d’Onore al Festival di Locarno, nel 1997, il Leone d’Oro di Venezia, nel 2007 e la Palma d’Oro onoraria di Cannes, nel 2011.

Da sempre impegnato politicamente, nel 1971 firmò la lettera pubblicata da l’Espresso dopo la morte di Giuseppe Pinelli. Per quanto riguarda la sua vita privata, dopo la lunga relazione con Adriana Asti, culminata nel matrimonio e nel successivo divorzio, nel 1978 ha sposato Claire Peploe, anche lei regista e a lungo collaboratrice di Michelangelo Antonioni.