Questa sera su Rai Uno andrà in onda il film “Fango e gloria – La grande guerra”. La pellicola racconta le vicende delle migliaia di giovani coinvolti nel Primo conflitto mondiale. Tra loro ci sono anche Nicola e Mario, che hanno lasciato l’Emilia per combattere al fronte. Nel film anche alcune immagini di repertorio rielaborate, tratte dagli archivi dell’Istituto Luce. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere “Fango e gloria – La grande guerra” sintonizzandovi su Rai Uno, il film sarà trasmesso anche in diretta streaming su Rai Tv: clicca qui per vederla.
Rai 1 stasera trasmette Fango e Gloria – La Grande Guerra, film del 2014 diretto da Leonardo Tiberi (già Direttore prima commerciale e poi editoriale dell’Istituto Luce). Prodotto in collaborazione con l’Istituto Luce-Cinecittà e Maurizio Tedesco per Baires Produzioni, il film vuole ripercorrere le tappe fondamentali della Prima Guerra Mondiale. E lo fa scegliendo una tecnica cinematografica piuttosto insolita e particolare. Il film è, infatti, un esperimento cinematografico che mescola immagini di repertorio (recuperate soprattutto dagli archivi dell’istituto Luce) unite ad intermezzi narrativi, che ricordano le atmosfere delle fiction italiane. Il film è stato realizzato in occasione del centenario della Prima guerra mondiale e per festeggiare i novantanni dell’Istituto Luce.
I luoghi, i suoni, i paesaggi che vengono raccontati nel film sono quelli reali, ripresi durante il conflitto mondiale proprio sul fronte italiano. Così come il sangue, il fango, le trincee e le scene di quotidianità vissute dai soldati. Ma a queste riprese storiche si mescola la storia romanzata di due ragazzi. Mario (che ha il volto del giovane attore italiano Eugenio Franceschini) ragazzo borghese di provincia, trascorre le sue giornate spensierate nella quiete della riviera romagnola, in compagnia di Agnese, la sua fidanzata (interpretata dall’attrice Valentina Corti) e di Emilio (Francesco Martino) ignaro che la guerra sta per arrivare anche nelle loro vite. I due amici verranno infatti arruolati e mandati al fronte, proprio nel mezzo dei combattimenti. Sarà il senso del dovere, della fedeltà alla patria a spingerli ad affrontare la paura della morte, che ogni giorno attanaglia il loro cuore. Il finale non sarà lieto, almeno per uno dei due ragazzi che non potrà più fare ritorno a casa, destino comune per moltissimi ragazzi partiti per il fronte durante la Grande Guerra. E il film vuole rappresentare anche questo: la storia di ogni “milite ignoto”, di ognuno di quei ragazzi che, prima di partire, erano carichi di sogni, speranze e di progetti per il futuro ma che, dopo la guerra, non erano altro che morti tra i morti.
Fango e Gloria è un film triste, che racconta una storia triste ma reale. E lo fa nel modo più reale possibile. Oltre alle immagini e ai suoni recuperati dall’Istituto Luce (sottoposti a delicati processi di colorazione e di sonorizzazione per renderli ancora più suggestivi), anche alcuni dei dialoghi sono stati ripresi e riadattati per il film. E’ stato, infatti, condotto un intenso lavoro per decifrare il labiale dei soldati, per studiare i vari dialetti parlati al fronte e per capire la vita quotidiana dei ragazzi partiti per la guerra. Il risultato è davvero sorprendente, una testimonianza vera e unica di una pagina nera della storia, anche italiana. A rendere ancora più suggestivo il film, è la location scelta per le riprese esterne. Il monte Baldo, con le sue vette, fa da cornice ideale a questo racconto drammatico.
Presentato a latere della mostra di Venezia nel 2014, il film ha ottenuto il sostegno di molte istituzione pubbliche. E’ stato, infatti, prodotto con il contributo della Regione Veneto, con il sostegno del Gruppo Ferrovie dello Stato, ma anche della Fondazione FS, Eberhard &Co. Inoltre, pur non ottenendo un successo unanime di critica e pubblico, ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio, così come quello del Ministero della Difesa e anche l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Una serie di riconoscimenti che mettono in luce l’importanza della memoria di una guerra che ci ha toccato profondamente.