Sarà questa sera ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Il politico è impegnato in questi giorni nelle ultime fasi della campagna elettorale per le regionali e negli ultimi giorni il suo tour ha toccato diverse città campane tra cui Napoli, Salerno e Caserta. In una foto pubblicata sul suo nuovo profilo Instagram, vediamo l’instancabile Berlusconi al lavoro dietro alla scrivania: l’ex premier scrive assorto alcuni appunti, rigorosamente a mano. Clicca qui per vedere la foto



Un ospite inaspettato approda a Che tempo che fa, la trasmissione in onda stasera su Rai 3. Difficile pensare che Silvio Berlusconi abbia davvero bisogno di presentazioni. Nel bene e nel male, sulla persona e sul personaggio in questi decenni è stato detto davvero tutto e il contrario di tutto. Milanese vecchio stampo, classe 1936, si laurea brillantemente in Giurisprudenza alla Statale di Milano e farà le prime vere esperienze lavorative come pianista sulle navi da crociera e venditore porta a porta. Proprio in quei periodi conosce alcuni di quelli che diventeranno amici di sempre, tra cui Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri.



Il padre nel frattempo intraprende una buona carriera di impiegato e procuratore alla Banca Rasini, fattore che per il giovane Berlusconi si rivelerà cruciale per consentirgli di iniziare la sua attività di imprenditore edile. Proprio grazie alle amicizie paterne maturate nell’ambito della Rasini, infatti, ottiene il denaro per fondare le prime agenzie immobiliari negli anni ’60, tra cui la prima Edilnord.

Negli anni ’70 avviene la grande espansione nell’edilizia, costruendo il nucleo fondante di Milano 2 e Milano 3 e guadagnandosi la nomina a Cavaliere del Lavoro nel 1977. A cavallo tra fine anni ’70 e inizio anni ’80 entra anche nel settore della carta stampata e della comunicazione televisiva, fondando la Fininvest e acquistando l’allora Telemilano. il periodo pionieristico delle piccole tv private locali, alle quali è ancora impedito di trasmettere a livello nazionale. Sarà proprio Berlusconi a contribuire in un certo senso alla liberalizzazione, agendo inizialmente con un espediente dall’incerta legalità: registrare il giorno prima i programmi del palinsesto e distribuirli a tempo di record in videocassetta, aggirando i divieti di allora e, “de facto”, trasmettendo su scala nazionale. Con l’acquisto nel 1982 di Italia 1 da Rusconi e nel 1984 di Rete 4 da Mondadori, Berlusconi inizia a far germogliare il seme del proprio futuro impero televisivo grazie anche alla Legge Mammì del 1990, che sancisce la legittimità del duopolio Rai-Finivest venutosi a formare nella seconda metà degli anni ’80. Proprio in questo stesso periodo Berlusconi entra nel mondo del calcio, acquistando nel 1986 l’A.C. Milan e affidandone le “chiavi” a un altro dei suoi più grandi amici, Adriano Galliani.



Nel 1993, subito dopo lo scandalo Tangentopoli che demolisce l’assetto politico di allora, avviene la celebre “discesa in campo” con la creazione di Forza Italia, che in pochi mesi diventa una forza politica ben organizzata e in grado di vincere le elezioni del 1994 assieme, tra gli altri, a Gianfranco Fini di Alleanza Nazionale. Il primo governo durerà però poco meno di un anno. La figura di Berlusconi diventa comunque sempre più importante sulla scena politica nonostante Forza Italia rimanga per alcuni anni un partito di opposizione. Nel 2001 la svolta, la vittoria netta di un Berlusconi a capo della Casa delle Libertà, coalizione che comprende soprattutto Forza Italia, Lega Nord, Alleanza Nazionale e UDC. Nel frattempo arrivano però le prime controversie giudiziarie, che si concentrano in particolare inzialmente sull’acquisizione di Mondadori, i presunti legami con Cosa Nostra tramite Marcello Dell’Utri e il boss Vittorio Mangano. A questi processi se ne aggiungeranno altri in questi ultimi anni, soprattutto sul rapporto ambiguo che lo legherebbe alla giovane marocchina Karima “Ruby” El Mahroug e ad altre ragazze considerate vere e proprie escort.

Nel 2013 subirà quella che finora è la sua unica condanna definitiva, a 4 anni di reclusione e due anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nell’ambito del processo Mediaset. L’ex premier non va però in galera, alla luce dello sconto di 3 anni maturato grazie all’indulto emanato nel 2006 dall’allora ministro della Giustizia Mastella per il governo Prodi. Berlusconi sconta alcuni mesi di condanna ai servizi sociali in un centro anziani di Cesano Boscone, e dopo la decadenza dalla carica di senatore risulterà ineleggibile fino al 2019 per effetto della legge Severino sull’incandidabilità dei condannati. Oggi mantiene la sua carica di leader di una rifondata Forza Italia, attualmente all’opposizione del governo Renzi.