La puntata di ieri sera di Quinta colonna si è aperta con un’intervista da parte di Paolo del Debbio al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. A seguire, si è parlato di vitalizi ai politici e di immigrazione insieme agli ospiti in studio. C’erano Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, Daniela Santanchè di Forza Italia, Valentina Castaldini del Nuovo Centro Destra, Matteo Ricci del Partito Democratico, Gianfranco Librandi di Scelta Civica e il direttore del Tg4 Mario Giordano. Gli inviati di Del Debbio sono stati mandati per questa puntata a Marino, in provincia di Roma, dove i cittadini si lamentano della forzata convivenza con gli immigrati, e a Reggio Emilia.
A Marino la gente non si sente razzista, ma non vuole ospitare i rifugiati perché ha paura e si sente privata del suo diritto alla proprietà. La signora Elena, ad esempio, ha acquistato una casa in una determinata condizione e ora afferma di ritrovarsi all’interno di un ostello. Salvini è intervenuto dallo studio sostenendo che occorre rispettare le regole. Se in quelle case i rifugiati non ci possono andare allora non devono starci e occorre trovare per loro delle strutture più idonee. La signora Dorotea, di origini polacche, ha detto di volere Salvini a Marino. Quest’ultimo è allora intervenuto per difendere gli immigrati che sono arrivati regolarmente in Italia e con tutti i documenti, mentre si vedono ora scavalcati da chi non è in regola.
Questo non è giusto secondo il leader della Lega Nord. Da Reggio Emilia hanno parlato alcuni esponenti del PD che hanno acceso un dibattito con Matteo Salvini e Daniela Santanché. Salvini ha evidenziato che dopo tre anni dal terremoto in Emilia ci sono ancora migliaia di cittadini emiliani che vivono fuori dalle loro case e allora secondo lui occorre occuparsi di queste persone prima che del resto del mondo. Per la rubrica “C’è lavoro per te” sono venuti ad offrire lavoro in trasmissione due aziende alla ricerca di tecnici, ingegneri, elettricisti, meccanici, addetti alle risorse umane. Barbara Bruni ha curato un servizio sui vitalizi dei parlamentari. Il quotidiano Libero ha realizzato un’inchiesta per dimostrare che i politici prendono vitalizi da capogiro che superano di gran lunga quanto gli stessi avrebbero il diritto di prendere in base ai contributi versati. Di esempi se ne potrebbero fare a decine.
Gianfranco Librandi di Scelta Civica ha fatto notare che occorrerebbe fare una lista di tutti coloro che sono già ricchi e non avrebbero quindi diritto a prendere i vitalizi. Daniela Santanché ha allora voluto ricordare come Forza Italia abbia votato per l’abolizione dei vitalizi, che infatti nessuno dei nuovi eletti dal 2015 prenderà. Matteo Salvini, ospite in studio, si è detto arrabbiato per l’intervista a Renzi, perché vorrebbe confrontarsi con lui apertamente, ma non ci riesce mai. Egli non accetta inoltre che si vada a paragonare la migrazione degli italiani nel dopoguerra con quella dei profughi che vengono ora in Italia, ai quali vengono dati dei soldi per stare qui e che vengono ospitati addirittura in hotel. Da Roma i rifugiati pongono un interrogativo sull’utilità del permesso di soggiorno. Sotto al Ponte Mammolo, nel cuore della Capitale, molti Eritrei si sono stabiliti in modo definitivo perché non hanno trovato di meglio e non hanno un lavoro.
Questo accade a causa delle lacune del sistema di accoglienza e immigrati. Altri vivono in un palazzo in cui prima c’erano uffici e che ora è stato occupato. Loro stessi non sono soddisfatti di questa situazione, ma fanno presente che con il permesso di soggiorno e tutti i documenti in regola alla fine non si ottiene nulla. Sempre a Roma, alle 11 del mattino la stazione tiburtina è un vero e proprio campo profughi. Da qui partono ogni giorno autobus che tentano di portare a confine queste persone. Il meccanismo è ben studiato. L’autobus è meno controllato dalla polizia di frontiera rispetto ai treni. Gli affaristi creano dunque una documentazione falsa per queste persone e tali documenti devono essere mostrati appena saliti a bordo. Tama, uno di questi ragazzi, racconta all’inviato di Quinta colonna che deve arrivare a Vienna e che ha affrontato da solo tutto il viaggio dall’Africa. Arrivato in Austria però l’intermediario che avrebbe dovuto andare a prenderlo non si è presentato e Tama è restato lì da solo, sotto la pioggia, con addosso solo una camicia e una giacca e malato perché sulle mani ha delle ferite sanguinanti, forse ha contratto la scabbia. Alla fine l’unica cosa che può fare è decidere di consegnarsi alla polizia, consapevole che da solo non ce la può fare e che il suo sogno finisce qui. Questa è la storia di molti altri ragazzi che come lui restano vittime di un giro di affarismo che dovrebbe essere fermato. L’Italia intanto si divide tra chi è favorevole ad accogliere gli immigrati e chi è invece contrario.
A Messina ad esempio il signor Antonino che insieme a sua moglie Caterina ha deciso di accogliere nella propria famiglia un ragazzo somalo, poi appena lui è andato via ne è arrivato un altro. Antonino è molto soddisfatto e li considera tutti suoi figli, perché li aiuta ad integrarsi, li fa studiare e così questi ragazzi trovano un loro posto all’interno della società. Anche la signora Rosaria ha raccontato la sua esperienza e la sua decisione di fare accoglienza per non rimanere indifferenti di fronte alla tragedia del 3 ottobre. La signora sente di essersi arricchita dentro e lo rifarebbe di nuovo.