Tra gli ospiti della puntata di Che tempo che fa in onda stasera su Rai 3 ci sarà anche Romano Prodi, politico italiano nato a Scandiano (RE) nel 1939. Oltre allattività di politico, ha svolto e svolge tuttora lattività di economista e accademico. Nel corso della sua vita politica è stato per due volte Premier, ministro, e anche, per 5 anni, dal 1999 al 2004, presidente della Commissione europea. Dopo aver frequentato in liceo classico di Reggio Emilia, ha studiato allUniversità Cattolica di Milano, dove si è laureato nel 1961 in giurisprudenza. Dopo la laurea sono seguiti studi di approfondimento sia presso la stessa università, che presso quella di Bologna, e in Gran Bretagna, alla London School of Economics.
La carriera accademica di Romano Prodi ebbe inizio due anni dopo la laurea, presso lUniversità di Bologna, dove svolgeva compiti di assistente alla cattedra di “Economia politica”, di Beniamino Andreatta. Ha insegnato successivamente, alluniversità di Trento e a quella di Bologna, dove rimase fino al 1999, con la cattedra di “Economia politica ed industriale”. Nel 2009 lIstituto di Studi Internazionali della “Brown University”, lo ha nominato professore.
Romano Prodi è stato anche presidente di una casa editrice, “Il Mulino”, negli anni dal 1974 al 1978 e nel 1981 ha fondato una società, chiamata “Nonisma”, che si occupa di consulenza e studi economici. In molte occasioni, ha prestato la sua collaborazione, sempre in materia economica, a prestigiosi quotidiani come Il Sole 24 Ore e Il Corriere della Sera. Per due volte ha presieduto lIri, lente pubblico che aveva sotto il suo controllo molte rilevanti società italiane, prima dal 1982 fino al 1989, e successivamente dal 1993 al 1994.
In campo politico fece la sua prima apparizione nel 1963 quando si presentò candidato alle elezioni amministrative di Reggio Emilia, risultando eletto in consiglio comunale nelle liste della Democrazia Cristiana. Subito dopo però, il lavoro come docente prese il sopravvento, e la difficoltà di conciliare queste due attività lo convinse a lasciare la carica. Dopo aver fatto per molti anni parte della DC, con la quale ottenne la nomina a ministro nel 1978 per lIndustria e il Commercio, collocato però tra i “ministri tecnici”, e i suoi passaggi al vertice dellIRI, la seconda volta nominato da Ciampi, nellagosto del 1994 dichiarò la sua volontà di entrare in politica e nel febbraio dellanno successivo fondò il suo movimento “LUlivo”, che nel corso dei 12 mesi successivi divenne un vero e proprio “contenitore” di centro e sinistra, e con questo accordo si candidò come Premier alle elezioni politiche del 1996, riuscendo ad aggiudicarsi il successo, e arrivando a Palazzo Chigi per il suo primo incarico come capo del governo, appoggiato esternamente anche da Rifondazione Comunista. Il governo rimase in carica per due anni e mezzo, fino al mese di ottobre del 1998, quando Prodi presentò le sue dimissioni a causa del mancato voto di “fiducia”, della Camera dei Deputati, con un solo voto di scarto, in quanto Rifondazione Comunista aveva ritirato il suo appoggio esterno.
Prodi partecipò, alla testa della coalizione dell’Unione, dopo aver vinto le “primarie”, alle elezioni politiche che si svolsero nel 2006 e anche in quell’occasione ottenne il successo, con la nascita del suo secondo governo. Il secondo governo Prodi terminò nel gennaio del 2008, quando Clemente Mastella, all’epoca ministro della Giustizia, decise di uscire dal governo insieme ai rappresentanti della sua lista, provocando così le dimissioni.
Nell’intervallo di tempo tra le due esperienze come capo di governo, Romano Prodi è stato presidente della Commissione europea. Durante la sua presidenza si ebbe l’entrata in vigore dell’euro, la moneta unica europea, e la firma, avvenuta nel 2004, della Costituzione europea. Nel 2013, dopo la fine della presidenza di Napolitano, venne scelto dal Pd come suo candidato al Quirinale, ma non ottenne i voti necessari, anche per la presenza di “franchi tiratori”, tra gli esponenti del suo stesso partito. Una mancata elezione che portò poi diversi politici del Pd, tra cui l’allora segretario Bersani, a rassegnare le dimissioni. Attualmente Romano Prodi svolge anche degli incarichi per conto dell’Onu.