Settimana prossima Fox trasmetterà un nuovo appuntamento con Castle 7. Nel diciassettesimo episodio di questa settima stagione, intitolato originalmente “Hong Kong Hustle” vedremo un detective di Hong Kong lavorare con Beckett e Castle per risolvere il caso dell’omicidio di un ex detenuto divenuto autista di carroattrezzi. La puntata, diretta da Jann Turner, è stata scritta da Andrew w. Marlowe e Chad Gomez Creasey.



Stasera, mercoledì 6 maggio 2015, su Fox continuando gli appuntamenti con la settima stagione di Castle: verrà mandata in onda la sedicesima puntata, intitolata Morte su Marte. Ecco qualche anticipazione: Castle e Beckett si trovano ad indagare sulla morte di un astronauta, Tom Richwood, che rimane ucciso mentre sta facendo delle simulazioni per unimportante missione su Marte. Per fare in modo di avvicinarsi al cadavere ancora sulla scena del delitto, il responsabile della missione gli comunica che dovranno utilizzare delle tute apposite, e la cosa manderà decisamente su di giri lo scrittore di gialli. Alla fine i due arriveranno ad una conclusione: si tratta proprio di omicidio, qualcuno ha manomesso il computer centrale in modo da riconoscere lastronauta come una minaccia. Chi è stato?



Castle (Nathan Fillion), insieme con Ryan (Seamus Dever) ed Esposito (Jon Huertas), trovano l’auto abbandonata di Kate (Stana Katic) nella stessa strada dove avrebbe dovuto incontrare Amy Barrett. Sul vetro dell’auto trovano scritto aiutatela. Castle non ci pensa su due volte e corre insieme con Ryan verso casa di Michael Boudreau, dove trovano Tyson, nonostante questi insista di essere Boudreau e di non avere alcun legame con quanto sia accaduto a Beckett. Castle è furioso e sta per aggredirlo, ma è quello che lui vorrebbe, così da poterlo denunciare, e Ryan lo ferma giusto in tempo. Nel frattempo Esposito è dalla dottoressa Nieman, che racconta la stessa storia, tirandosi fuori da questa vicenda. Intanto in centrale la Gates (Penny Johnson Jerald) inizia ad avere dei seri dubbi sul fatto che Boudreau sia in realtà il serial killer che tutti dicono. Di certo il volto è quello, ma il dna non corrisponde. Dice a Castle che probabilmente la Beckett è con il vero killer, mentre Boudreau sta dicendo la verità. Castle continua per la sua strada però. Più tardi lo chiama proprio Kate, chiedendogli di aiutarla. La squadra raggiunge il telefono in strada dal quale è partita la chiamata, ma non trovano altro che un registratore. In breve tempo si scopre che Kate non ha lasciato alcun messaggio, e che la voce usata non è altro che il frutto di un gioco al computer, utilizzando parole tratte da precedenti interviste televisive. Tutte inerenti il periodo della sparizione di Castle. Lui torna da Boudreau, ma questa volta lo fa da solo. Castle lo colpisce duramente e s’infila nell’appartamento. L’uomo non cambia la propria versione dei fatti, ma Castle non ha intenzione di ascoltarlo ancora e così inizia a pestarlo. Vuole fare alla vecchia maniera, quella che non gli è mai appartenuta, ma stavolta si tratta di qualcosa di troppo importante. Alla fine tira fuori una pistaola e gliela punta contro, chiedendo la posizione del magazzino dov’è Kate. 



Boudreau non cede e alla fine arriva la polizia, intimando a Castle di far cadere la pistola. Gates e gli altri non hanno scelta se non quella di denunciarlo per aggressione, con Tyson che sporge denuncia ovviamente. Più tardi Gates parla in privato con Castle, dicendogli che a questo punto l’unico chance che ha è quella di entrare nella mente del killer, immedesimandosi e arrivando a ragionare come lui. Soltanto in questo modo potranno capire la sua prossima mossa. Detto questo, il capo gli toglie le manette. Una nuova telefonata da parte di Tyson, che conduce il gruppo nell’appartamento di Castle. Lui è terrorizzato per sua madre e sua figlia, che però stanno bene, e così decide di mandare in campagna per la loro sicurezza. Una nuova pista spunta fuori ed Esposito e Ryan la seguono fino a un edificio. Vi entrano e scorgono la sagoma di Beckett e parte un colpo di pistola, che fa tremare per la sua sicurezza. La verità è che il palazzo è un covo di drogati e uno di questi è stato fatto fuori. Castle parla con Marcus Grimes, ex compagno di cella di Tyson.

Gli chiede il luogo in cui Tyson si nasconde, ma questi vuole la libertà in cambio. Castle può solo promettergli vendetta contro Tyson. Marcus accetta e gli dice di andare da solo all’indirizzo che gli darà, perchè Tyson farà fuori Kate non appena si renderà conto della presenza di altri poliziotti. Sul posto Rick vede la Barrett, le punta la pistola e la chiude in un furgone. Beckett però non c’è, ma c’è un video che la mostra distesa su di un tavolo. Arriva Tyson, mentre Castle gli riconosce il buon gioco mentale, ma lui è stato in grado di capirlo in precedenza. Gli dice d’averlo lasciato credere d’aver abboccato del tutto alla sua trappola. Sapeva che lo voleva lì e solo, ma lui non lo è. Ha un microfono addosso e ora potrà dimostra che il vero Tyson è sempre stato uno e che Boudreau non è mai esistito. C’è la polizia ad attenderlo, e quando Tyson punta la sua pistola, Esposito lo fredda con un solo colpo con un fucile da cecchino. Nel frattempo la Niemen è al lavoro per prelevare la faccia di Kate, che nel frattempo ha liberato una delle sue mani ammanettate. Quando Castle arriva la trova tremante sopra il cadavere della dottoressa. Alla fine Kate gli dice che solo ora può capire cosa voglia dire perdere l’altro.