Flavio Caroli è tra gli ospiti attesi nella prossima puntata di Che fuori tempo che fa, la trasmissione condotta come di consueto da Fabio Fazio su Rai 3. Si tratta del resto di una vecchia conoscenza dello show, se si pensa che nel corso delle passate stagioni ha condotto una lunga serie di rubriche al suo interno, a partire da Quella faccia non mi è nuova, in cui si divertiva a trovare somiglianze tra vecchi quadri e personaggi famosi di oggi nei campi più svariati. Una lunga serie di rubriche le quali hanno avuto il grande merito di rendere più facilmente fruibile l’arte per un pubblico più ampio possibile e che hanno reso di conseguenza molto popolare la sua figura.



Flavio Caroli è nato a Ravenna, il 9 marzo del 1945 ed è considerato uno dei maggiori critici e storici d’arte del nostro Paese. Dopo essersi laureato in Lettere presso lUniversità di Bologna, ha iniziato ad insegnare nello stesso ateneo, per poi trasferirsi al Politecnico di Milano in qualità di professore associato. La sua carriera accademica lo ha poi portato a rivestire incarichi sempre più importanti, presso lUniversità di Salerno e quella di Firenze. Attualmente riveste il ruolo di professore ordinario di Storia dellArte Moderna all’interno della facoltà di Architettura dell’università milanese in cui ha iniziato il suo percorso, detenendo allo stesso tempo un incarico presso lo IULM. Buona parte del suo ormai trentennale lavoro è stato dedicato ad una lunga e metodica indagine con la quale ha cercato di ravvisare l’influsso della linea introspettiva nellarte occidentale. Un lavoro che lo ha visto affermarsi in qualità di organizzatore di mostre molto rilevanti sia in Italia che all’estero.



Ha inoltre corredato il suo intenso lavoro con alcuni volumi che sono considerati tra le migliori pubblicazioni del loro campo. Dal 1997 detiene la carica di responsabile scientifico per le attività espositive all’interno di Palazzo Reale a Milano. In questo ambito, ha realizzato mostre di grande rilievo, tra cui “LAnima e il Volto” , “Natura Morta Lombarda”, “Il Cinquecento Lombardo”, “Dalla Scapigliatura al Futurismo”. Non ha mancato poi di riversare il suo sapere in una serie di proficue collaborazioni con testate giornalistiche di carattere nazionale, come Il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera, aggiungendovi quelle con prestigiose riviste di storia dell’arte, sia nel nostro Paese che fuori dai confini nazionali. La sua ampia notorietà è stata resa ancora più visibile dal conferimento di premi di grande prestigio, tra i quali vanno ricordati il Premio Campione (1978), l’Oplonti (1983), il Guidarello (1993) e il Premio Europeo intitolato a Lorenzo il Magnifico (1999).



Non vanno poi dimenticate le tante collaborazioni intessute con istituzioni pubbliche e private, come la Galleria Comunale di Arte Moderna del capoluogo felsineo e quelle con la Commissione della Biennale di Venezia e di Sidney. Caroli ha anche scritto due romanzi, Mayerling, amore mio, pubblicato nel 1983, e Trentasette. Il mistero del genio adolescente, risalente invece al 1996. Come si può facilmente capire, si tratta di una vera e propria istituzione nel campo della critica d’arte del nostro paese. Non ha però mancato nel corso degli anni di divulgare il suo sapere e renderlo sempre più vicino al gusto popolare.