Il cantante e attore Massimo Ranieri parteciperà oggi, 13 giugno 2015, all’evento benefico “Con il cuore, nel nome di Francesco” e prima di salire sul palco di Assisi ha rilasciato un’intervista, disponibile sul sito ufficiale dell’organo di stampa della Basilica di San Francesco d’Assisi. Il cantante, che da molti anni partecipa all’evento organizzato dai Frati del Sacro Convento di Assisi, ha sottolineato il valore della solidarietà, ricordando come aiutare il prossimo, non solo dal punto di vista materiale, sia “sinonimo di fratellanza e di amore verso tutti, come insegnato da San Francesco d’Assisi, e dovrebbe essere uno dei valori fondamentali, guida per ognuno di noi. Massimo Ranieri ha lanciato un appello agli italiani, chiedendo l’invio di un SMS solidale al 45505 per aiutare i fratelli cristiani che stanno soffrendo per praticare la propria fede, e ha messo in risalto la figura di San Francesco, a cui vorrebbe chiedere consigli su come vivere in maniera migliore.
Queste sera, sabato 13 giugno 2015, su Rai Uno viene mandata in onda la trasmissione benefica Con il cuore, nel nome di Francesco, condotta da Carlo Conti in diretta dal sagrato della Basilica di San Francesco dAssisi. Sono tantissimi gli artisti che prenderanno parte a questo importante appuntamento tra cui anche il notissimo artista napoletano Massimo Ranieri. Scopriamo brevemente chi è cosa ha fatto Massimo Ranieri durante la propria carriera. Massimo Ranieri, all’anagrafe Giovanni Capone, chiamato familiarmente Gianni, è uno dei protagonisti più eclettici del mondo dello spettacolo degli ultimi decenni. Cantante dalle indiscusse doti, attore cinematografico e teatrale, conduttore tv e doppiatore, Massimo Ranieri è apparso sulle scene che era poco più di un bambino, era infatti il 1964 quando, tredicenne, è partito in tournée negli Stati Uniti per accompagnare Sergio Bruni e da allora non si è più fermato. Nato a Napoli in una famiglia di modestissime origini, Gianni/Massimo è il quinto di otto fratelli e ha conosciuto la povertà e il lavoro minorile. Per aiutare la famiglia svolge diversi lavori: è stato garzone di panettiere, commesso, barista, fattorino e cantante durante le cerimonie.
E’ solo un bambino quando i fratelli maggiori lo portano all’imbarcadero per farlo cantare a beneficio dei turisti ed è allora che inizia a guadagnare le prime monetine poi consegnate ai genitori. A tredici anni, il primo colpo di fortuna gli fa incontrare un discografico che rimane colpito dalle potenzialità della sua voce ascoltandolo cantare in un bar e gli fa firmare il primo contratto di 200.000 lire, una somma che in famiglia nessuno aveva mai visto e che viene utilizzata per consentire alla sorella di sposarsi. Nel 1966 viene ingaggiato per la CGD per un debutto a livello nazionale e infatti l’anno seguente, con la canzone “Pietà per chi ti ama”, vince il Cantagiro nel girone delle giovani promesse. Nel 1968 è la volta del Festival di Sanremo, dove si esibisce in coppia con i Giganti presentando la canzone “Da bambino”, seppure il grande successo non è ancora giunto, Massimo Ranieri è ormai noto e il suo bel visino conquista le ragazzine, mentre mamme e papà apprezzano quella sua aria da giovanottino per bene dalla voce potente. Nel 1969 con “Rose rosse” finalmente raggiunge le vette delle classifiche e quindi Canzonissima lo consacra definitivamente. A cavallo tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta, Massimo Ranieri inaugura la sua collaborazione con Totò Savio e sforna un successo dopo l’altro, da “Se bruciasse la città” a “Erba di casa mia” fino a “Vent’anni”, che diventa anche il titolo del suo primo album. Il 1970 vede il suo debutto come attore nel film “Metello” di Mauro Bolognini.
Il giovane Massimo si aggiudica il David di Donatello per la sua interpretazione e, da quel momento, inizia a cimentarsi anche nella recitazione. In quegli anni gira diverse pellicole, dedicandosi a diversi generi e tra i suoi partner figurano attori del calibro di Florinda Bolkan, Enrico Maria Salerno e persino Yul Brinner e Kirk Douglas. Non dimentica però la musica e, dopo aver vinto Canzonissima 71, ha l’onore di partecipare all’Eurofestival. Sempre all’inizio degli anni Settanta recita accanto ad Anna Magnani nel film tv “La sciantosa” e nasce in lui il desiderio di incidere un disco con le canzoni del repertorio napoletano classico e lo fa dal vivo, al teatro Sistina di Roma con la regia di Vittorio De Sica. “O surdato nnamurato” è un grande successo. L’esperienza di incisioni dal vivo di canzoni napoletane viene poi ripetuta nel 1974 al teatro Valle di Roma, questa volta però la regia è di Mauro Bolognini. Il 1975 è l’anno del film “Salvo D’Acquisto” e di una serie televisiva, “Una città in fondo alla strada”, quindi inizia ad alternare spettacoli teatrali alla musica e al cinema. Nel 1979 è coprotagonista, accanto a Renato Pozzetto, del film “La patata bollente”, poi la sua attenzione vira decisamente verso il palcoscenico. Ha modo di recitare Shakespeare in “La dodicesima notte …o quel che volete”, Bertold Brecht, poi nel 1983 si trasforma in giocoliere e funambolo e recita in “Barnum”. Nel 1988 torna a Sanremo e lo vince con “Perdere l’amore”, quindi inizia una nuova carriera: quella di conduttore, che lo vede come presentatore di “Fantastico”. Anche gli anni Novanta lo vedono alternarsi tra incisioni discografiche, opere teatrali, cinema e tv, con altre due partecipazioni al Festival di Sanremo. Il decennio successivo vede poi anche il suo debutto alla regia con la trasposizione teatrale di “Poveri ma belli” e continua a occuparsi di regia anche negli anni successivi, quando la Rai gli propone di portare sul piccolo schermo le opere più note di Eduardo De Filippo. Ecco allora Filomena Marturano, Napoli milionaria, Questi fantasmi e Sabato, Domenica e Lunedì, in cui recita anche la parte dei diversi protagonisti, film tv che hanno riscosso un grande successo. La sua ultima fatica televisiva è il varietà “Sogno e son desto”, trasmesso in due serie nel 2014.