Arriveremo al Grexit, ossia all’uscita dalla moneta unica di Atene? Oppure il Paese ellenico rimarrà nella Zona euro? Il tormentone dura da gennaio. Nessuno ha risposte precise in merito, e immaginiamo che nemmeno l’Oracolo di Delfi ci avrebbe provato. Tuttavia tal Oracolo di Melfi, sedicente indovino assurto in Basilicata a una certa fama, è riuscito a farsi assumere a peso d’oro da Sergio Marchionne, alla faccia del vecchio adagio “diffidate delle imitazioni”. Ma vuoi che l’ad di Fiat abbia puntato alla cieca su un ciarlatano? Noi pensiamo di no! Or.Me. (Marchionne lo chiama così) è stato lautamente assunto per vaticinare i nomi delle prossime autovetture che usciranno dallo stabilimento della Fca. Perché non si può chiamare le Fiat solo con numeri (Uno, 500), caratteri ortografici (Punto) o nomi esotici (Duna, Marea). Secondo indiscrezioni raccolte da Autoscatto, il settimanale con la sesta marcia di serie, l’Oracolo avrebbe già proposto tre nomi roboanti, un brand per identificare la propria auto alla stregua di un mito moderno: Achille (una decapottabile così sprintosa da riuscire a tallonare pure una Ferrari); Sparta (una citycar austera ed essenziale, perciò a un prezzo ultracompetitivo); Poseidone (una off-road anfibia, che inaugurerebbe il settore auto da crociera).

Ma torniamo alla Grecia e al dilemma che attanaglia noi europei. In Turchia, secondo un sondaggio, il 99,8% della popolazione locale si dice contrario a ospitare la Grecia in casa propria in caso di uscita dall’area euro (“Meglio un curdo all’uscio che un greco sul Bosforo!”, la risposta più gettonata). A Cipro, invece, il 107% dei ciprioti si dichiara fermamente avverso all’idea che Atene venga “mandata alla deriva”, perché, in base ai calcoli della Marina Militare di Nicosia, il Paese ellenico andrebbe a collidere proprio sulle coste cipriote, con conseguenze devastanti, e non solo per l’economia locale. Insomma, la domanda “La Grecia resterà dentro o uscirà dall’euro?” resta ancora senza risposta. Forse sarebbe il caso di chiudere la questione affidando a un arbitro imparziale (un neutralissimo giudice di gara svizzero forse farebbe al caso nostro) il lancio in aria di una monetina e

A proposito di monetine, il nostro Zingarelli, un vocabolario che ne annovera tante nel suo portfolio, avendole rubacchiate qua e là in tutte le Zecche di Stato, ci ha segnalato una curiosità degna di nota: “Per celebrare i 200 anni della battaglia di Waterloo, il 18 giugno 2015, il Belgio conierà, solo a uso celebrativo, una moneta da 2 euro e mezzo. Cioè, una moneta che non esiste Capito l’antifona, in attesa che si sciolga il dilemma Grecia o Grexit? Questi fiamminghi a volte mi sorprendono per le loro fiammate d’ingegno!”. Tutto chiaro, Zinga. Ma dove coniare una moneta così? Il nostro è come un oracolo, ma doc, non camuffo, e così vaticina: “Io farei un giro in Campania. Tempo fa, se non sbaglio, ho letto una notizia che più o meno diceva così: il 90% delle banconote false distribuite in Europa, Nordafrica e in altri Paesi del mondo viene prodotta a Napoli”.

Detto e fatto. Una veloce ricerca su internet conduce a Ercolano, premiata ditta “Stampa Tore Bozzetto”, una tipografia clandestina gestita da Salvatore Bozzetto (così per l’anagrafe; per tutti, Totò Grattagratta, un soprannome che la dice lunga), a cui abbiamo fatto una breve ma interessantissima intervista.

Signor Bozzetto, perché la sua tipografia si trova a Ercolano?

Nun tengo scelta alcuna: stampo banconote fasullille, nun farsi scummugliare (scoprire) dalla Finanza, oggi è diventata ‘na vera fatica d’Ercole!

 

Corrisponde al vero la voce secondo la quale è riuscito a vendere una banconota da 299,99 euro a un turista estone che voleva visitare Pompei?

Sta accussì. Ma non me faccia svelà appecchè. C’ho un’etica professionale anch’io…

 

E le sono riusciti altri colpi del genere, di recente?

Dopo ‘a finale ‘eBberlì (di Berlino), piersa con ‘o Barcellò, sono andato a Vinò (Vinovo) e aggio spacciato ai magazzinieri della Giuvè nu pacco e sorde (un pacco di banconote) da “6 euro persi sul campo”.

 

Il suo principale business sono le mazzette?

Aggia dì che a Roma se stava bbuone a faticà (si lavorava bene), ma nun è cchiù accussì. Ora abbiamo subìto ‘na battuta d’arresto. Mo’, co’ cumpare mio, m’aggia venì n’ata idea: ‘na bbanconota da 500mila euri, accussì che acchiappo ‘a tangente e l’annascuonno aumm aumm (senza dare nell’occhio).

 

Lei riesce a fare affari anche al Sud?

‘aaazz!!! (Certamente!!!). A Bari aggia spiccià (spacciato) ‘na marea ‘e bbanconote farse che cagnano ‘o valore. Robba che affacennano (usano) più i bari, che i baresi… (ride).

 

E nel napoletano come vanno le cose?

‘aaaaaaazzz!!! (Molto molto bene!!!). ‘Mo me fa impazzì ‘o sorda da 1 euro novo novo (la nostra nuova moneta da 1 euro): si tu vo’ cumprà quarche cosa, ricive (ricevi) 50 euri de riestu.

 

Ma è pazzesco?

Accussì! ‘sto sordo l’aggio brevettà: se chiamma ‘n euro.

 

La “Stampa Tore Bozzetto” lavora anche per l’estero?

E comme no? Per la Cina aggia fa gli eulo, a Brokkulino (Brooklyn, perciò Stati Uniti) ‘o dòlleuro e in Ursso (la Russia) ‘o tirubloleuro.

 

Come lei ben saprà, nessuno sa se la Grecia resterà nell’euro oppure no? Lei come risolverebbe la questione?

Aggia penzà anco pa ‘a Gre’ (la Grecia), ‘na picunia nova nova co ‘o nomme justo: “Zeuro”, metà dracma e metà euro. ‘na facciata ca bbanconota da 5000 dracme, n’ata utilizzabile ca bbanconota da 0 euro, spendibbile pe’ ‘o turisti.

 

Idea geniale! E’ possibile vederne le matrici?

Certo, con piacere. Eccole! (più in basso le immagini)

 

Avrà successo questa banconota?

‘aaaaaaaaaazzzzz!!!!! (Senza dubbio!!!!!). Aggia rifilato uno zeuro alla Merchèl (la cancelliere tedesca Angela Merkel), che stava a Pasqua a Ischia. Vorite savè c’aggia dì? (volete sapere cosa mi ha risposto)? So’ cicere si se coceno! (se son rose fioriranno!)