Ballarò, riassunto e ospiti puntata 16 giugno 2015 – Nella puntata di martedì 16 giugno 2015 della trasmissione di approfondimento Ballarò in onda su Rai 3 per la conduzione di Massimo Giannini, sono presenti in studio nelle vesti di ospiti il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, il segretario della Cgil Susanna Camusso, Enrico Mentana direttore del tg di La7, Franco Pugliese ad di Conad, Sergio Cofferati, Alan Friedman, Massimiliano Fedrida della Lega Nord ed Alessia Rotta del Partito Democratico. Come consuetudine la puntata si apre con leditoriale di Massimo Giannini che introduce i temi che saranno al centro del dibattito. Si parte con Mentana che sottolinea come sia emerso chiaramente dallesito elettorale, che una parte del Paese, tra cui gli insegnanti che hanno mostrato dissenso rispetto alla politica portata avanti da Renzi e dal Pd, dissente dalloperato del Governo, mentre la Camusso parla di misura vendicativa da parte del Governo nel non voler più assumere i precari della scuola. Poletti fa presente che lassunzione dei 100mila precari sia presente allinterno del disegno di legge per cui se non dovesse venir approvata diventerebbe automatica la rinuncia. Mentana fa notare a Poletti il fatto che i docenti siano contrari alla riforma, con il Ministro che risponde rimarcando come sia necessario un approfondimento sulla questione.
Nel frattempo, vengono mostrati i primi dati che testimoniano limpatto che ha avuto sul mondo del lavoro da parte del Jobs Act con +0,7% di occupati ed una disoccupazione in discesa dello 0,2% e Poletti che fa notare come siano stati recuperati circa 200mila posti di lavoro tornando ai livelli del 2012, etichettando il tutto come un buon risultato. La Camusso si dice contenta per i 200mila posti in più che possano restare tali anche tra tre anni ed ossia quando il regime agevolato di cui hanno beneficiato le aziende che li hanno assunti svanirà. Mentana fa una domanda sul perché il 58% del precedente sondaggio mostrato si dichiari contrario, con Poletti che ricorda come nei processi di riforma sia normale incappare in diffidenze. Poi Poletti parla delliniziativa Garanzia Giovani enfatizzandone la bontà, cosa che non viene condivisa in studio dagli alti ospiti tantè che la Camusso fa notare come lo strumento stia facendo passare lidea che per accedere ad un posto di lavoro occorra sottoporsi prima ad un periodo in cui la prestazione debba essere resa in maniera gratuita. In studio cè anche Alan Friedman che parla del suo nuovo libro, in cui ha realizzato un ritratto di Silvio Berlusconi.
Intanto si parla di pensioni e della legge Fornero con la Rotta e Fedriga in forte contrasto praticamente su chi abbia le maggiori colpe per la situazione attuale. Cofferati invece fa notare che in vista dellaccordo politico in atto a livello europeo tra Matteo Salvini e la Le Pen possa avere delle conseguenze sul panorama italiano ed in particolare nel rapporto tra Forza Italia e la Lega Nord. Friedman rimarca come in Italia debba essere fatto ancora moltissimo in tema di spending review, mentre promuove il jobs act anche se rimarca come debba essere soltanto un inizio. Il discorso quindi si sposta sulla lotta allevasione fiscale con la Rotta che fa notare come sia stato massimale limpegno del Governo in questo ambito portando al recupero di qualcosa come 3,4 miliardi di euro mentre Fedriga fa presente che per sconfiggere questo malcostume molto italiano si debba fare in modo che levasione non sia per nulla conveniente, ad esempio, provvedendo ad abbattere in maniera significativa le tasse. Lo stesso esponente leghista fa notare come gli studi di settore siano assolutamente superati e che la tassazione sugli immobili sia passata da 9 miliardi di euro agli attuali 21 miliardi di euro. Mentana fa presente come sia necessario rivedere la politica dei tagli rispetto agli enti locali e nello specifico come occorre gestire molto meglio la Sanità, un settore nel quale ci sono incredibili sprechi. Per Friedman la vera soluzione sarebbe quella di togliere la competenza finanziaria alle varie regioni mentre per Cofferati le province sarebbero dovute essere abolite ma soltanto in maniera progressiva.
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