Cristiano De Andrè, sarà ospite questa sera, giovedì 18 giugno 2015, del programma “Servizio Pubblico”, condotto da Michele Santoro su La7. Cristiano De Andrè è un artista e figlio d’arte a 360 gradi, che da un ingombrante padre ha ereditato voce, talento, eclettismo e carattere. Nonostante la sua bravura è ancora impossibile non collegarlo ancora al padre, il leggendario Faber capace di appassionare, far riflettere, e perchè no, anche dividere la critica e il pubblico per oltre trent’anni fino alla sua morte avvenuta nel 1999. Ma sarebbe assolutamente ingiusto parlare di Cristiano De Andrè solo come “figlio di…” o anche solo pensandolo come figlio d’arte. Genovese verace, classe 1962, è figlio di Fabrizio e della sua prima moglie, Enrica “Puny” Rignon. Non è un bambino prodigio, tuttavia scopre comunque piuttosto presto la sua passione per la musica, ed era difficile immaginare un destino alternativo per chi cresce con il grande Faber e “nutrito” con i grandi complessi e cantautori italiani dell’epoca. I primi anni di scuola li trascorrerà in un istituto religioso (ironia della sorte, proprio come era accaduto al padre), ma si diplomerà al conservatorio Paganini di Genova, studiando chitarra e violino. La figura del padre, spesso ingombrante e fonte di complessi per il giovane Cristiano, risulterà però fondamentale per fargli iniziare a tutti gli effetti la carriera musicale. proprio Faber infatti a far incontrare Cristiano e il musicista Carlo Facchini, una conoscenza che porterà alla formazione dei Tempi Duri, prima vera esperienza professionistica per il giovane De Andrè. Il gruppo metterà in commercio un album (Chiamali Tempi Duri) ma sarà molto attivo in sede live, con oltre 100 concerti di cui alcuni come apertura per lo stesso Faber (anche produttore della neonata band), e due partecipazioni al Festivalbar. Il progetto Tempi Duri naufragherà nel 1985 a causa dell’assenza, per leva militare, della sua anima Carlo Facchini. Contestualmente Cristiano inizia dunque a camminare con le proprie gambe, partecipando proprio nel 1985 al Festival di Sanremo sezione Giovani. Quarto posto e premio della critica, un esordio senz’altro positivo. Nel 1987 darà alla luce nel il suo primo e omonimo album da solista, e nel 1990 il secondo, L’Albero della Cuccagna. In entrambi gli album collabora anche Massimo Bubola, cantautore amico anche di Faber. Anche Cristiano non può fare a meno di cantare quella critica tipica del padre a certe porzioni di società, ma lo fa con uno stile leggermente più morbido e incorporando spesso anche sonorità etnicizzanti. Nel 1988 diventa padre della primogenita Fabrizia, mentre nel 1990 vedranno la luce Filippo e Francesca, tutti avuti dalla spagnola Carmen De Cespedes. Il 1992 sarà un altro anno d’oro dal punto di vista professionale. In quell’anno pubblicherà infatti il valido Canzoni con il Naso Lungo, e parteciperà per la seconda volta al Festival di Sanremo, questa volta nella sezione Campioni. La sua canzone, Dietro la Porta, si piazzerà al secondo posto e vincerà nuovamente il Premio della Critica, bissando lo stesso trofeo vinto tra i Giovani nel 1985. Tale è il successo, che Canzoni con il Naso Lungo verrà ristampato appositamente per accogliere anche la canzone creata per il Festival. Nel 1995 esce il suo quarto album da solista, Sul Confine, mentre nel 1999 accoglie con dolore la morte del padre Faber, che a causa della differenza d’età relativamente esigua (soli 22 anni) spesso si era comportato più da amico o da fratello maggiore. Dopo l’ottimo disco Scaramante del 2001, Cristiano dirada notevolmente le proprie apparizioni in scena. Sul cantautore si addensano gli spettri della depressione e dell’alcool, con alcune crisi di nervi. Ad aiutarlo a uscirne saranno la sua grande amica Alba Parietti e la “matrigna” Dori Ghezzi, compagna di una vita di Fabrizio. A completare il percorso di ripresa sarà, come ammesso dallo stesso Cristiano, un viaggio a Lourdes, al ritorno dal quale riuscirà a riconsiderare in maniera più serena e compiuta il rapporto con il defunto padre. Per la prima volta nel 2009, a dieci anni dalla sua morte, si avvicinerà infatti al repertorio del padre, dandogli la propria impronta nei due album De Andrè canta De Andrè. Nel 2013 compare sugli scaffali Come in Cielo Così in Guerra, considerato uno dei suoi migliori lavori dopo Scaramante. Ancora una volta incrocia elementi autobiografici e di critica sociale, con validi risultati. Nelle ultime settimane è salito nuovamente agli onori della cronaca (ma in questo caso sarebbe forse più giusto parlare di oneri) a causa di un incidente stradale dalle circostanze tutt’ora poco chiare. L’incidente ha coinvolto Cristiano e una sua amica, con conseguenze comunque fortunatamente lievi. La speranza, ovviamente, è che sia solo uno sfortunato episodio e nulla più.