Tra i numerosi ospiti che saliranno sul palco di ‘Una voce per Padre Pio‘, programma condotto su Rai Uno da Massimo Giletti e Daniela Ferolla ci sarà il noto cantautore milanese Roberto Vecchioni. Vediamo cosa ha fatto nel corso della propria carriera Roberto Vecchioni. Roberto Vecchioni può essere considerato uno dei più grandi cantautori ancora presenti sulla scena della musica italiana. Ma questa descrizione non è sufficiente a definire tutta la grandezza di un’artista che si destreggia tra musica, parole e poesia. Nato nel 1943 a Carate Brianza (in provincia di Monza e Brianza), Roberto Vecchioni si laurea presso l’Università Statale di Milano in lettere classiche. Proprio la passione per questa disciplina lo condurrà all’insegnamento proprio nei licei classici. L’insegnamento resterà una costante per tutta la sua vita: accanto all’attività musicale, infatti, Roberto Vecchioni ha sempre portato avanti fino alla pensione anche una carriera da docente di greco e di latino.
Negli anni Sessanta e Settanta, Vecchioni si avvicina al mondo della musica ma non lo fa come cantante, bensì come autore di testi. Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti, sono solo alcuni degli artisti che hanno cantato strofe scritte proprio da Roberto Vecchioni. Già all’inizio della sua carriera sono ben presenti le tematiche che saranno poi alla base di tutta la sua produzione musicale, anche di quella più recente. L’ispirazione letteraria, con molti riferimenti tratti dalla poesia e dai romanzi dell’amato Jorge Luis Borges, influenza notevolmente il suo stile, caratterizzato anche da un’atmosfera profondamente nostalgica. nel 1968 che, per la prima volta, Vecchioni debutta finalmente nelle vesti di cantante. Iniziando con l’incisione di due brani su un 45 giri (La pioggia e il parco e Un disco scelto a caso), arriva poi ad incidere un album tutto suo. Parabola esce nel 1971 e contiene una delle canzoni che meglio rappresentano lo stile di Roberto Vecchioni e che hanno contribuito a farlo conoscere ed amare dal grande pubblico.
La canzone è Luci a San Siro, brano toccante e malinconico dedicato al ricordo della sua gioventù trascorsa a Milano (ma contenente anche una critica al mondo dell’industria discografica). Il successo arriva, però, nel 1977 con uno dei brani più cantati di tutta la storia musicale italiana: Samarcanda (canzone che da il titolo anche al disco omonimo). Da allora Roberto Vecchioni ha scritto numerose e celebri canzoni ed inciso numerosi dischi e raccolte. Ha anche collaborato con cantanti italiani del calibro di Francesco De Gregori, Anna Oxa, Angelo Branduardi, ma anche con celebri artisti stranieri. Ha partecipato numerose volte al Festival di Sanremo, posizionandosi quasi sempre ai vertici della classifica e ottenendo il primo premio nel 2011 con la struggente canzone Chiamami ancora amore.
Ma la vita di Roberto Vecchioni non è fatta solo di musica. Durante la sua carriera ha scritto libri (Le parole non le portano le cicogne, Il libraio di Selinunte, Il mercante di luce), è stato conduttore ed ospite di numerosi programmi televisivi. Nel 2014 debutta anche sul grande schermo con una parte nel film del regista italiano Sergio Castellitto, Nessuno si salva da solo. Ma, come se non bastasse, Vecchioni è da sempre anche impegnato in numerose campagne sociali e politiche. Nel 2013, a coronamento di una vita e di un lavoro speso per portare la cultura e la letteratura anche nel mondo musicale, il cantante viene candidato al Premio Nobel per la letteratura. Pur non vincendo, questa candidatura ha rappresentato un giusto riconoscimento per un grande artista come lui.