Ieri sera, 22 giugno 2015, su Rai 1 è stato proposto in replica lepisodio de Il commissario Montalbano intitolato Il cane di terracotta. Ecco il riassunto e la trama: il protagonista (Luca Zingaretti) mette in essere con i propri uomini un blitz con il quale riesce a catturare un pericoloso latitante, che viene chiamato Tanu U Greco. Il boss, un po in là con gli anni, viene sorpreso in una vecchia casa di campagna e praticamente non fa assolutamente nulla per non essere arrestato. Anzi poi si scoprirà che lo stesso boss aveva fatto un accordo con lo stesso Montalbano per essere preso e quindi collaborare con la giustizia. Un accordo segretissimo, del quale sono a conoscenza soltanto Montalbano, il boss e Gegè, grande amico di infanzia dello stesso Montalbano e che seppure porti avanti una vita non proprio legale, spesso e volentieri si è rivelato molto utile per le indagini della polizia di Vigata.



La sera stessa avviene qualcosa di molto strano per la dinamica con cui si consuma ed ossia viene effettuata una rapina presso un noto supermercato del paese gestito da un certo Ingrassia che sembra essere abbastanza allacciato con il mondo della criminalità locale. I ladri hanno portato via soltanto il carico di una consegna arrivata da pochissimo al supermercato. Altro fatto strano è che lo stesso Ingrassia si presenti in un secondo momento al commissariato per ritirare la denuncia parlando addirittura di uno scherzo di cattivo gusto messo in essere da alcuni amici. La vicenda si fa molto complicata ed allo stesso interessante in quanto il boss catturato rivela a Montalbano, prima di morire in circostanze quasi del tutto naturali, che avrebbe trovato delle risposte alle proprie domande grazie ad un qualcosa ubicato in una determinata zona dellentroterra. Montalbano tenendo fuori dalle indagini il proprio vice, Augello (Cesare Bocci), insieme a Fazio (Peppino Mazzotta), Galluzzo (Davide Lo Verde) ed altri agenti, incomincia a battere la zona alla ricerca di questo qualcosa che poi si rivelerà essere una grotta ricavata allinterno di una collinetta completamente rocciosa.



Allinterno della grotta, Montalbano scopre un importante carico di armi destinate probabilmente ad essere rivendute sul mercato internazionale ed inoltre dei vestiti da agenti di polizia. Il quadro incomincia ad essere più chiaro in quanto collega il presunto furto eseguito con una sparatoria avvenuto il giorno precedente in unaltra cittadina della provincia di Catania, dove per lappunto cerano dei malviventi travestiti da agenti di polizia. Montalbano mette al corrente il questore della vicenda ed inoltre riesce ad ottenere maggiori informazioni grazie alla scoperta di Iacomuzzi (Giovanni Guardiano) che rinviene allinterno della grotta un biglietto piuttosto recente di fabbricazione e nel quale si leggono soltanto le lettere Ato Cat. Montalbano facendo leva sulla propria proverbiale perspicacia riesce a scoprire che la dicitura faccia riferimento ad una ditta di nome Brancato Catania e che rifornisce nella zona tra gli altri anche il supermercato di Ingrassia. Insomma, il furto era tutta una messa in scena per coprire il traffico di armi. Gegè nel frattempo è molto agitato e si rivolge a Montalbano per fargli presente come tutti gli uomini di Tanu u greco sono stati uccisi e che teme di essere anche lui nel mirino di questa cosca che ora sta prendendo il sopravvento.



In tutto questo, quasi per caso, il commissario fa una nuova incredibile scoperta allinterno della grotta trovando una piccola zona che circa cinquantenni prima era stata chiusa e nella quale giacciono uno accanto allaltro i resti dei corpi di un uomo ed di una donna con al loro fianco una statua di un cane di terracotta. Vedendo il servizio alla televisione, il vecchio preside della scuola locale, si reca da Montalbano per metterlo al corrente di tutto quello che sa sulla grotta e sulla statua del cane. In pratica sconfessa quanti pensavano che la grotta fosse di proprietà della mafia in quanto apparteneva alla famiglia di un suo amico, Lillo, di cui lui non ha più notizie da una notte del 1943, dopo un pesante bombardamento da parte dellesercito americano il quale precedette lo sbarco in Sicilia da parte degli alleati. Inoltre, quelle statua era stata utilizzata per una rappresentazione in piazza del presepe proprio nel gennaio dello stesso anno. Montalbano vuole andare fino in fondo alla vicenda scoprendo che i due cadaveri appartengono a due persone che probabilmente sono morte tra il gennaio del 1943 ed il mese di ottobre dello stesso anno in quanto, al loro fianco vengono trovate delle monetine che proprio nel mese di ottobre del 1943 vennero messe fuori produzione.

Nel frattempo Augello si prende la licenza di fare una mossa senza consultarsi con Montalbano e combina un guaio che costerà la vita a Gegè e quasi quella dello stesso Montalbano. In pratica mette un paio di uomini a tenere docchio Ingrassia il quale assolda due killer per uccidere Gegè e Montalbano. Il commissario viene ferito gravemente e quindi viene ricoverato in ospedale mentre invece Gegè muore sul colpo. Il giorno stesso viene ucciso Ingrassia ritenuto ormai dalla mafia locale assolutamente fuori controllo. Montalbano in questa fase riceve anche il supporto da parte di Livia (Katharina Bohm) accorsa immediatamente dopo aver saputo quello che è successo. Alla fine si scopre la verità ed ossia si tratta di due giovani amanti uccisi nel 1943 di nome Mario e Lisetta, questultima cugina di Lillo il quale aveva disperatamente cercato di aiutarli per fermare la follia del padre di lei che la violentava con la forza. Il padre assoldò un sicario per farli uccidere con Lillo che poi uccise il sicario e mise i corpi dei due innamorati nella grotta sperando in una credenza arabi ed ossia che i due si fossero potuti risvegliare.

Replica Il commissario Montalbano, puntata 22 giugno 2015: come vederla in video streaming – E possibile rivedere la puntata de Il Commissario Montalbano andata in onda ieri sul web, grazie al sito Rai Replay (Rai.tv) che offre le repliche degli ultimi giorni di programmazione: clicca qui.