Ecco che cosa è successo nella dodicesima puntata de Le tre rose di Eva 3, andata in onda ieri, giovedì 4 giugno 2015. Clarissa (Serena Iansiti) e Alessandro (Roberto Farnesi) continuano imperterriti le proprie indagini, e ormai ritengono d’essere giunti a pochi passi dall’agognata verità. La svolta giunge quando, collegando i vari pezzi del puzzle, riescono a scoprire che Boccanera, il pittore, ricopre un ruolo centrale in tutta questa storia. Rappresenta la vera e propria chiave di volta, e così iniziano ad analizzare a fondo i suoi dipinti. Riescono a scoprire qualcosa in più sul misterioso Enea (Simone Colombari), che era un carabiniere. Tutto ciò non può che portare a Clarissa. Infatti suo padre era nell’Arma, ed Enea si scopre essere stato suo collega, e inoltre conosceva bene la famiglia dei Gori. I due si precipitano a casa per cercarlo e fargli alcune domande, ma non riescono a trovarlo. In realtà Enea è uscito per parlare con Raniero (David Sebasti). L’incontro, avvenuto in un luogo solitario, è stato fissato per operare uno scambio.



Enea infatti è in possesso di un pezzo del dipinto di Boccanera e lo consegna all’uomo. Clarissa e Alessandro riescono a capire dove si sarebbero incontrati i due, ma una volta arrivato non trovano più nessuno, almeno in vita. C’è infatti il corpo morente di Enea, ferito a morte da Raniero, scappato con il dipinto dopo avergli sparato. Il carabiniere parla ad Alessandro con un filo di voce, e gli dice di prendersi cura di sua nipote, per poi morire. Tessa intanto è riuscita a farsi perdonare. La forte passione che c’è con Massimo poi ha fatto il resto, facendoli finire nuovamente a letto insieme. Edoardo non riesce ancora a mettere in chiaro i suoi ricordi, ma ora è convinto che Davide possa rappresentare la svolta per capire cosa ci sia nella sua mente. Va da sua madre e la costringe in pratica a parlare una volta per tutte. Lei infine fa il nome del vescovo e gli dice che l’ha raggirata. Le indagini sul Boccanera proseguono, con Clarissa e Alessandro che entrano in possesso di un documento secondo il quale la Fondazione Carini (Franco Castellano) ha ancora le mani in pasta in questa storia. E’ da lì infatti che è giunta la richiesta per il restauro. Il sospetto dunque che il vescovo sia anche dietro questa storia è forte. Magari sa anche cosa sia accaduto a Villalba.



Alessandro crede lui custodisca molti segreti, la maggior parte dei quali scabrosi, ma non ha la minima prova di tutto questo e dunque non può ancora fare la sua mossa. Camerana rintraccia Ferentino e lo minaccia per farlo parlare. Alla fine anche lui scopre che Carini ha le mani in pasta in questa storia e va da Edoardo e Alessandro. Propone ai due di vendicarsi insieme dell’uomo. Provano a tendere una trappola al vescovo, lasciandogli intendere che Ruggero sia dalla sua parte in tutto questo. Alessandro invece lo accusa in maniera pubblica e plateale dei crimini che ritiene abbia commesso. Ruggero gli dice che potrebbe cedere a lui ogni sua proprietà, e questa mossa smaschera finalmente il vescovo, che viene allo scoperto dinanzi all’intero paese. Lorenzo (Giuseppe Russo), intanto, prova il tutto per tutto con Laura (Elisabetta Pellini). Lei è intenzionata a lasciare l’Italia una volta per tutte. Intende iniziare una nuova vita con suo figlio molto lontano da qui, ovvero in Argentina. Lorenzo le prova tutte pur di trattenerla, e alla fine decide di agire alle spalle della donna, che pare irragionevole ai suoi occhi. Va da Matteo (Rocco Giusti), che ritiene l’unico in grado di fermarla. Gli dice infatti che quel piccolo in realtà è suo figlio.



Ovviamente questa rivelazione cambia le carte in tavola, portando Matteo dritto da Laura, riuscendo a fermarla prima che possa mettere piede su quell’aereo. La terrorizza e le dice che se oserà portar via suo figlio dall’Italia e in generale da lui, la massacrerà in tribunale. Carini è più che mai alle strette e non sa quale sarà la sua prossima mossa, forse per la prima volta da quando è comparso in scena. Scopriamo che ha avuto un figlio e che questi è Raniero. Quest’ultimo gli chiede il sacrificio finale, che vede come ultima via d’uscita da questa triste storia. Alla fine il vescovo si lascia convincere e, aperta una finestra, si getta di sotto, suicidandosi. Poco dopo arrivano i carabinieri, giunti per arrestarlo, e invece si ritrovano a doverne constatare la morte. Prima di morire però ha fatto ciò che Raniero gli aveva chiesto. Dovendo finire in carcere, ha deciso di prendersi tutte le colpe, e così nessun’altro pagherà.

La setta finalmente viene sciolta e tutto grazie a Raniero stesso e Veronica. Una volta che Carini è deceduto, le bocche iniziano a scucirsi, come quella della suora, che accetta di testimoniare contro l’uomo. Fa però la finta tonta, forte della lettera del defunto, e dice di non essere per nulla a conoscenza di quelli che erano i suoi traffici negli anni. Il caso però è tutt’altro che concluso. Alessandro sa bene che la lettera è soltanto un pretesto per proteggere tutti gli altri. Carini non poteva aver orchestrato tutto questo da solo. I carabinieri però paiono accontentarsi di un suicidio e soprattutto d’avere un colpevole noto da dare in pasto alla gente del paese e alla stampa. Alessandro però come si sa è una vera e propria spina nel fianco. Così tutti i suoi dubbi li porta direttamente al maresciallo e al pm, costringendoli a vedere la realtà dei fatti. La suora dice il falso e dietro il vescovo doveva essersi una vera e propria organizzazione, ma ora tutti fingono di non sapere e puntato il dito contro Carini.

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