Alla vigilia della Finale di Amici 2015, la conduttrice del talent di Canale 5 Maria De Filippi, ha voluto tracciare un bilancio della stagione, soffermandosi in particolar modo sul Serale e sui protagonisti che lo hanno reso uno spettacolo da non perdere. Tra le partecipazioni allo stesso tempo più apprezzate e più discusse vi è senz’altro quella dello scrittore Roberto Saviano. “Roberto per me è stato fantastico”, ha detto la De Filippi, “perché è uscito fuori da tutto quello che la gente si aspettava da lui: non ha parlato di mafie, non ha parlato del suo specifico, ha parlato d’altro”. La De Filippi ha ammesso di aver pensato inizialmente ad un numero più alto di interventi, “ma è stato bravo Saviano a centellinarli, i ragazzi hanno iniziato a vederlo in modo diverso, a dargli più attenzione proprio perché non era un qualcosa previsto tutte le puntate”. “Le notti bianche” di Dostoevskij, libro oggetto di un intervento di Saviano, ha registrato un aumento delle vendite, e secondo la De Filippi “per lui non può esserci soddisfazione più grande che sapere che i ragazzi lo hanno ascoltato con attenzione”.



Roberto Saviano si appresta a tornare negli studi di Amici, per la finale dell’edizione 2015 del talent show ideato e condotto da Maria De Filippi. Nella precedente occasione, lo scrittore partenopeo invitato dalla De Filippi a comunicare la propria esperienza al pubblico più giovane, si è soffermato in particolare sulla storia di Michela DePrince, una bambina rimasta orfana che dopo essere vissuta in orfanotrofio in Sierra Leone è riuscita ad emigrare negli Stati Uniti e a diventare una stella della danza, tanto da esibirsi oggi sul palcoscenico del Dutch National Ballet di Amsterdam. Al termine della puntata, Saviano ha voluto precisare il senso della sua partecipazione, affermando di essersi voluto mettere alla prova in una realtà diversa da quelle da lui solitamente frequentate. Ma chi è Roberto Saviano? Nato a Napoli nel settembre del 1979, Roberto Saviano è noto in tutto il mondo per aver scritto “Gomorra”, il romanzo d’esordio in cui ha saputo descrivere mirabilmente il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale della Campania. Il romanzo lo ha costretto da quel momento a vivere sotto scorta, facendone un vero e proprio simbolo della lotta alle mafie. Figlio di un medico, Luigi, e di Miriam Haftar, Saviano ha studiato presso il Liceo Armando Diaz di Caserta, ove ha conseguito la maturità scientifica; si è poi iscritto alla facoltà di Filosofia dell’Università Federico II di Napoli, laureandosi sotto la guida di Francesco Barbagallo, uno dei più eminenti meridionalisti del nostro Paese. Nel 2002 Saviano ha iniziato a collaborare con Il Manifesto e con altre pubblicazioni, tra cui l’Osservatorio sulla criminalità organizzata del Corriere del Mezzogiorno: un’attività, quest’ultima, che ne ha fatto una vera autorità in materia, tanto da spingere le autorità giudiziarie ad ascoltarlo in merito. Nel 2006 Saviano ha dato alle stampe Gomorra, da cui è stato tratto un film, diretto da Matteo Garrone, con Toni Servillo in qualità di interprete principale. Il libro ha venduto milioni di copie, anche all’estero, suscitando l’ira della Camorra e costringendo le autorità di pubblica sicurezza a metterlo sotto scorta. Proprio a seguito del mutamento profondo della sua vita, nel 2008 ha deciso di lasciare l’Italia, spingendo la comunità internazionale degli scrittori a mobilitarsi in suo appoggio con un appello firmato tra gli altri da sei Premi Nobel. Negli ultimi mesi Roberto Saviano è stato al centro dell’attenzione soprattutto per le polemiche legate alla politica. Ritenuto da molti vicino al centrosinistra e in particolare al Partito Democratico, ha denunciato con grande veemenza la candidatura di De Luca alle elezioni regionali e, soprattutto, la presenza di molti candidati impresentabili nelle liste che appoggiavano il nuovo governatore della Campania. Una polemica molto forte che ha spinto lo scrittore a denunciare il Partito Democratico come il “prolungamento di Gomorra in politica”. Nel passato hanno invece fatto discutere le sue prese di posizione a favore di Israele, definita da lui “una democrazia e un luogo di civiltà e libertà”. Posizioni espresse durante una manifestazione organizzata da Fiamma Nirenstein, che hanno però provocato un’aspra polemica con chi invece denuncia l’atteggiamento neo-colonialista di Israele nei confronti dei palestinesi. Queste critiche lo hanno spinto a rettificare la sua posizione, ricordando di non aver mai appoggiato o approvato la guerra, né l’operazione “Piombo Fuso” contro la striscia di Gaza e aggiungendo che l’Israele da lui appoggiata “non è quella di Netanyahu o della destra israeliana, bensì quella che cerca la pace”. L’ultima vicenda che lo vede coinvolto riguarda l’attacco indirizzato al Venezuela e in particolare a Diosdado Cabello, presidente dell’Assemblea Nazionale; il tutto in un articolo in cui Saviano ha ripreso le accuse mosse dalla DEA, secondo cui Cabello sarebbe il capo di un cartello di narcotrafficanti. Quali tematiche deciderà di affrontare Saviano nell’attesissima Finale di Amici di stasera?

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