Natuzza Evolo, chi è la mistica protagonista de La Grande Storia su Raitre – “La Grande storia” di Rai Tre stasera si occuperà della vita di questa donna coraggiosa e piena d’amore per gli altri, che ha saputo portare parole di conforto a chi soffriva e risposte a chi ne aveva bisogno. Intanto, il processo di beatificazione ha avuto inizio il 01 novembre 2014, essendo trascorsi 5 anni dalla morte, come previsto dal diritto canonico. Ma conosciamo meglio la donna nata e cresciuta nel profondo Sud.



Natuzza Evolo è una mistica, originaria di Mileto, un piccolo comune della provincia di Vibo Valentia. L’infanzia di Natuzza (diminutivo di Fortunata) è stata segnata da dolori, difficoltà e miseria. Il padre Fortunato, poco prima della sua nascita, decide di emigrare per contribuire al sostentamento della famiglia, ma una volta partito, si dimentica di moglie e figli e si crea una nuova vita in Argentina.La madre di Natuzza, per provvedere alle necessità dei figli, svolge i lavori più umili e anche i figli, pur molto piccoli, sono costretti a fare molte rinunce.Natuzza per prima non può frequentare la scuola perché deve accudire i fratelli più piccoli, tanto da rimanere quasi analfabeta.A 10 anni nei polsi e nei piedi della piccola Fortunata compaiono inspiegabilmente dei forellini sanguinanti, di cui è a conoscenza solo il nonno, che condivide con lei il segreto e le medica le lesioni. A soli 14 anni presta servizio in casa di un avvocato del paese, di cui guadagna stima e affetto. Proprio in questi anni iniziano le visioni di persone defunte. Il 15 agosto del 1938 gli appare la Madonna.Poco prima dello scoppio del conflitto mondiale il caso di Natuzza attira l’attenzione dei religiosi del paese, tanto che il vescovo di Mileto invia la documentazione relativa al suo “caso” a Padre Agostino Gemelli, che attribuisce gli strani fenomeni che riguardano la diciassettenne a pura “isteria”, invitando il parroco e i fedeli a non dare peso a quanto le accade, perché crede che solo in questo modo se ne possa favorire la “guarigione”. Poco dopo viene rinchiusa in manicomio, proprio su orine di Padre Gemelli. Nel tempo però, su iniziativa del nuovo vescovo di Mileto, la Chiesa è costretta a rivedere la sua posizione in merito al caso della Evolo, tanto da avviarne dopo la morte il processo di beatificazione.All’inizio della seconda guerra mondiale Natuzza cessa l’attività di domestica e si trasferisce a casa della nonna materna. Matura la decisione di farsi suora, ma proprio a causa di quelle sue “visioni” viene sconsigliata. E’ così che, ad un certo punto, la madre decide per lei e Natuzza sposa per procura un giovane falegname, impegnato al fronte. Dal matrimonio nascono 5 figli.Nel corso della sua vita la Evolo è protagonista di strane manifestazioni paranormali, tra cui la bilocazione. Riceve inoltre il dono delle stigmate, che si manifestano in particolare durante il periodo pasquale, in cui rivive con enorme sofferenza la passione del Cristo. Le stigmate inizialmente si arrossano, poi si ingrandiscono e infine si aprono, provocandole gravi perdite di sangue e dolori lancinanti. Il sangue che fuoriesce dalle ferite crea delle “emografie”, immagini sacre raffiguranti croci, il volto del Cristo e altri simboli religiosi.Alla mistica vengono attribuite numerose guarigioni e la capacità di parlare lingue che non ha mai studiato, come greco, latino ed ebraico. Queste sue attitudini attirano presso la sua abitazione credenti, malati, persone che le chiedono di pregare per loro e qualche curioso.Diversi testimoni dichiarano che Natuzza sia in possesso del dono “dell’illuminazione diagnostica”, grazie alla quale riesce a individuare esattamente qualsiasi tipo di malattia e indicarne la cura. A fornirle informazioni così precise sarebbero i defunti,contattati su richiesta dei parenti che desiderano avere notizie dall’al di là o gli angeli.Nella primavera del 1987 fonda l’associazione “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime”, per fornire assistenza a giovani, anziani e handicappati. Riferisce che la Madonna e il Cristo non sono felici di come si comportano gli uomini, troppo impegnati a soddisfare bisogni puramente terreni, a discapito dello spirito. L’estrema umiltà e la fede profonda di questa piccola donna calabrese conquistano un vasto pubblico di credenti. Non cerca successo, denaro o fama. Non vuole denaro per i suoi servizi e sostiene che tutto quello che è in grado di fare è opera del Signore. Si definisce una serva del Cristo e della Madonna.Un altro segno identificativo che la riguarda è l’intenso profumo di fiori che emana la sua persona e tutti gli oggetti che tocca. La sua popolarità si deve all’interesse che, ad un certo punto, iniziano ad avere nei suoi confronti studiosi e giornalisti, che spesso non la trattano con il dovuto rispetto. Durante un’intervista concessa a Michele Santoro, allora conduttore del programma televisivo Samarcanda, Natuzza contesta alcuni commenti che le vengono rivolti durante il programma da alcuni collaboratori, tanto da negare la sua disponibilità per interviste successive. Da parte del mondo scientifico interesse e scetticismo si mescolano. Il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), pur non avendo la possibilità di sottoporre Natuzza Evolo a indagine psicologica e quindi basandosi solo su quanto emerso dalle interviste concesse a giornali ed emittenti televisive, conclude, per quanto riguarda le visioni di entità soprannaturali, che trattati di pura suggestione. Per quanto riguarda invece la bilocazione il Cicap riconduce il fenomeno alla psicopatologia.Tirando le fila, tuttavia, anche questo comitato non è in grado di esprimere un giudizio di natura scientifica sul caso Natuzzo Evolo, ritenendo che sarebbero necessari studi medici e psicologici più approfonditi in merito.

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