– Nell’ultima puntata de “Il meglio del Paese delle meraviglie”, andata in onda venerdì 10 luglio, Maurizio Crozza parte subito con Luca Cordero di Montezemolo che emerge da una nuvola di fumo vestito da comandante d’aereo. Si prende spunto dal fatto che è stato posto al comando di Alitalia. Il Crozza-Montezemolo si dimostra felice di avere trovato un nuovo ruolo perché era ridotto a stare seduto sulla sedia a dondolo, con la copertina sulle gambe a guardare i quiz televisivi. Quando gli viene chiesto come ha fatto a trovare questo nuovo lavoro lui dimostra di non sapere cosa significhi la parola lavoro. Così come confonde i piloti Alitalia con quelli della Formula 1. Maurizio Crozza mostra delle sue vecchie foto sulla 500 con la nonna e suo fratello, altre con 600, con i sedili che col caldo incollavano le gambe immobilizzando. La Fiat ad un certo punto della storia ha dato dei numeri come nome delle auto, dalla 124 a 132 saltando solo il 129. All’inizio degli anni 80 hanno messo in commercio la Panda, degna erede della filosofia di Sparta. Non c’era nemmeno il cruscotto ma un sacco che portava direttamente al motore. La ricostruzione di questa storia serve a introdurre la fine della Fiat e la nascita della FCA. La prima critica va al fatto che la casa automobilistica torinese dovrebbe restituire i soldi presi dallo Stato italiano. Contemporaneamente Marchionne, che ha guidato la FIAT in questa fase durissima, ha annunciato che lascerà la società tra pochi anni. Inizia l’imitazione di un Marchionne che si presenta come un anaffettivo che si dimostra insensibile ai sentimenti della moglie e del figlio. Una delle trovate più riuscite è quella della sovrapposizione delle immagini che permette a Crozza di far interagire più personaggi da lui imitati. In questo caso c’è Crozza nei panni di se stesso stretto tra Camusso e Landini. Quest’ultimo strepita contro gli inventati cartelli affissi ai negozi che vietano l’ingresso ai meridionali, ai magrebini e ai sindacalisti, mentre la Camusso non comprende come funzionano i tablet e qualsiasi oggetto tecnologico contemporaneo. Crozza imita un uomo della periferia messo al centro dell’attenzione dei media nazionali per fare ascolto e per poi essere rimesso nel buio dell’anonimato coi suoi problemi intatti. Si passa a prendere in giro la festività di Halloween che quando era piccolo e sua madre entrava in casa con una zucca non era per festeggiare ma per preparare il minestrone. Come esempio di costruzioni paurose mostra lo stadio di Giarre in disfacimento, ma l’assurdo è che era stato pensato per il gioco del polo e con una capienza di 22.000 spettatori con per una cittadina con meno di 30.000 abitanti. Sempre a Giarre sono riusciti a costruire una piscina olimpionica di 49 metri invece di 50. Tocca ad una diga in Lucania che è costata 85 milioni ma mai entrata in funzione. A L’Aquila hanno costruito delle case prefabbricate che dopo pochi mesi hanno cominciato a perdere i pezzi e a volte addirittura i balconi. Il caffè espresso è un rito per noi italiani, qualcosa di sacro ma arriva Report della Gabanelli che dimostra la scarsa igiene nei bar e in particolare la mancata pulizia della macchina per l’espresso, cosa che in alcuni casi è addirittura dannosa per la salute. Maurizio Crozza la prende bonariamente in giro immaginando quanto possa essere difficile vivere con la Gabanelli e organizzare anche la più piccola attività quotidiana. Il viperetta fa capolino col suo linguaggio surreale e le movenze dinoccolate. Il presidente della Sampdoria parodiato da Crozza s’è dimostrato più volte divertito dell’imitazione. Il Crozza-Ferrero chiama i tifosi della Sampdoria blumacchiati, Stallone diventa San Silvestro e saluta il grande comico italiano premio Nobel Mario Fo per la disperazione di Andrea Zalone. Tavecchio, il Presidente della FGCI, entra nel mirino di Crozza per le sue frasi razziste per le quali è stato sospeso 6 mesi dalla UEFA. Parte una sfilza di luoghi comuni su gay, vicentini, persone di colore, le donne con le gonne troppo corte per chiudere con le suore che porterebbero sfortuna. L’ennesima maratona di Mentana è dedicata all’inventato tamponamento di Enrico Letta ai danni di un motociclista. Il collegamento con la Sarchioni ma Mentana si ritrova con la sorella della giornalista che non sa nemmeno cosa sia Palazzo Chigi né chi sia Enrico Letta. Non poteva certo mancare il personaggio più amato, il parlamentare Antonio Razzi. Pur incalzato dal bravo Andrea Zalone il Crozza-Razzi nega che per prendere il vitalizio da parlamentare occorra fare qualcosa. Scambia le quote dei migranti da dividere tra i Paesi europei con le quote delle scommesse sulle possibilità che i barconi riescano ad arrivare in Italia. Razzi è sconvolto dalla notizia che i politici inglesi si dimettono in caso di sconfitta e sostiene che la coerenza è una malattia. Il grande colpo di genio è la trasformazione della canzone di Gaber Cos’è la destra cos’è la sinistra, grazie anche alla Silvano Belfiore Band, in un inno per la sua ideologia, cioè fare la grana. Tocca all’architetto Massimiliano Fuffas che Crozza mostra come sia del tutto all’oscuro dell’esistenza della povertà visto che vive in una realtà fatta di palazzi costosissimi e slogan che esaltano ogni forma di ricchezza. Si finisce con Kazzenger per parodiare Voyager di Roberto Giacobbo che secondo il comico genovese non brilla certo per la qualità scientifica. Clicca qui per rivedere la puntata di Crozza nel Paese delle meraviglie andata in onda il 10 luglio 2015



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