Il ciclo I Bellissimi di Rete 4 continua a proporre in seconda serata pellicole imperdibili. Stasera alle 23.40 va in onda il surreale La Morte Ti Fa Bella (1992) di Robert Zemeckis. Dopo i successi ottenuti pochi anni prima con la trilogia di Ritorno Al Futuro, Chi ha Incastrato Roger Rabbit e l’avventuroso All’Inseguimento della Pietra Verde, il celebre regista sceglie di cimentarsi in una commedia dal sapore marcatamente grottesco, arruolando in questo suo progetto un trio di protagonisti d’eccezione: Meryl Streep, Goldie Hawn e Bruce Willis. Zemeckis si dimostra regista assolutamente eclettico e a suo agio con atmosfere “strane”. Se la trilogia di Ritorno al Futuro era incentrata sui paradossi temporali rivisti in chiave comica, e Chi ha Incastrato Roger Rabbit fondeva addirittura film d’animazione e film classico, qui l’oggetto dello scherzo è addirittura la morte. Attraverso i personaggi di Helen e Madeline il regista critica, e neanche troppo velatamente, l’atteggiamento di quelle donne di spettacolo pronte a ricorsi anche estremi al bisturi pur di ingannare lo scorrere degli anni. Per farlo si affida a due attrici impegnate in una vera e propria gara di bravura. Se Meryl Streep, una delle attrici più celebri e premiate della storia del cinema, ha difficilmente bisogno di presentazioni, la brava Goldie Hawn regge molto bene il confronto. Entrambe ritraggono molto bene la discesa in una spirale di nevrosi e follia dei loro rispettivi personaggi, con la Hawn che per alcune sequenze verrà addirittura ingrassata artificialmente di decine di chili. Al centro, quasi a fare da contraltare, Bruce Willis con il suo Ernest Menville, eternamente indeciso tra Helen e Madeline e che in più occasioni si mostra quasi un burattino nelle loro mani, e un trofeo di caccia dell’una o dell’altra. Del resto un personaggio come il suo, dall’atteggiamento più dimesso, può fungere una perfetta spalla per far risaltare ancora di più i surreali eccessi della coppia Streep-Hawn. Efficacissima anche l’interpretazione di Isabella Rossellini nei panni della “maga” dai modi aristocratici Lisle Von Rhoman, performance che le è valsa un Golden Globe come miglior attrice non protagonista. Ecco la trama. La vicenda inizia nel 1978. Fra Helen Sharp (Goldie Hawn), scrittrice di mediocre valore, e Madeline Ashton (Meryl Streep), attrice emergente, tra le quali c’è da sempre una notevole acredine. Il sentimento muta in odio puro quando Ernest Menville (Bruce Willis), chirurgo plastico di una certa fama e fidanzato di Helen, la lascerà proprio per Madeline. Per la scrittrice sarà un brutto colpo. Depressa, obesa e chiusa in se stessa, focalizza continuamente la propria rabbia verso Madeline finchè non avrà bisogno addirittura del ricovero in un ospedale psichiatrico. Passano altri sette anni e l’armonia tra Ernest e la moglie Madeline sembra svanita: lui, ormai alcolizzato, riesce a trovare un lavoro soltanto come truccatore per i cadaveri di vip, mentre lei non riesce a rassegnarsi ai segni del tempo sul suo corpo e tradisce più volte il marito con uomini più giovani e aitanti. A smuovere la monotonia sarà un invito di una rediviva Helen alla presentazione di un suo nuovo libro. Madeline la ricorda ancora grassa e imbruttita, e ci tiene a presentarsi all’evento al massimo del proprio splendore. Rimane attonita però quando alla festa si trova davanti una Helen Sharp più in forma che mai, magra, felice e quasi ringiovanita. Il peggio arriva quando il marito Ernest mostra di essere palesemente attratto dall’ex fidanzata. L’attrice cerca “vendetta”. Il suo chirurgo le sconsiglia altri interventi di tipo tradizionale, ma accenna riguardo un metodo speciale portato avanti da una certa Lisle Von Rhoman (Isabella Rossellini). La Von Rhoman metterà al corrente Madeline di un misterioso elisir che può effettivamente ringiovanire chi lo beve. Dopo qualche istante di dubbio l’attrice accetta ed è raggiante nello scoprirsi effettivamente ringiovanita di quasi 30 anni. Quello che non sa è che contemporaneamente Ernest e la sua vecchia fiamma Helen progettano un piano elaborato per ucciderla senza essere incolpati. Il progetto va però in fumo durante l’ennesimo litigio tra Madeline ed Ernest, durante il quale quest’ultimo, in un raptus, la spinge giù lungo una rampa di scale. Sconvolto, è al telefono con Helen in cerca di consigli quando vede la moglie in piedi e in grado di parlare, ma con il collo completamente girato di 180 gradi. Immediatamente la porta all’ospedale, dove la donna sviene e viene dichiarata dai medici clinicamente morta. Risvegliatasi incredibilmente ancora, dopo poco, Madeline scopre il piano di Ernest ed Helen ma quando, furiosa, le spara un colpo di fucile, anche Helen sopravvive quasi come se nulla fosse. La verità è a questo punto chiara: anche Helen tempo prima aveva bevuto la misteriosa pozione di Lisle Von Rhoman. La morte clinica dei loro corpi costringe le due a una non facile alleanza per contrastare i segni della decomposizione. Il trio vivrà dunque avventure sempre più surreali, cercando di sfuggire a un destino assurdo di “make up artist” per la moglie e l’ex fidanzata.



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