Stasera Italia 1 propone in prima tv il film 22 Minutes. La pellicola è basata su un fatto realmente accaduto il 5 maggio 2010 nel golfo di Aden, ed è la storia dellassalto di un gruppo di pirati somali ad una petroliera russa. Tuttavia, dalla sala dei comandi, lequipaggio, composto da ventitré marinai, riesce a mandare lultimo messaggio di soccorso. La nave da guerra “Marshal Shaposhnikov, che si trova vicina alla nave sequestrata, ricevendo il messaggio di S.O.S. invierà i suoi uomini per salvare lequipaggio Di seguito il trailer di 22 Minutes.



Il film che andrà in onda stasera su Italia 1 è ispirato a una storia vera. 22 Minutes racconta infatti in chiave drammatica gli avvenimenti che coinvolsero l’equipaggio della nave russa Marshal Shaposhnikov che intervenne in soccorso di una petroliera presa in ostaggio dai pirati somali nel 2010. I soldati russi sbarcarono sulla nave e dopo un’azione risoluta riuscirono a liberare gli ostaggi. Secondo alcuni testimoni, i militari russi uccisero poi tutti i pirati somali colpevoli del rapimento, ma la versione è sempre stata smentita dal governo di Mosca e nel film 22 Minutes questa parte non è ovviamente presente.



Questa sera, martedì 21 luglio 2015, viene trasmesso nel prime time di Italia 1 il film di genere azione-thriller proposto in prima visione televisiva italiana, 22 minutes. La pellicola è stata girata e realizzata in Russia nel 2014 per la regia di Vasily Serikov, che ne ha anche curato la stesura del soggetto e della sceneggiatura. La durata della pellicola nella versione originale ed integrale è di circa due ore ovviamente non prendendo in considerazione nel computo i classici passaggi televisivi mentre il cast è formato per la maggior parte da interpreti russi come nel caso di Denis Nikiforov, Makar Zaporozhiskiy, Vladislav Demin, Eebra Toorè, Viktor Sukhorukov, Gael Kamilindi e Aleksandr Galibin. Vediamo la trama. Ci troviamo in una zona particolarmente pericolosa per alcuni attacchi che sono stati messi in atto dai nuovi pirati che solcano i mari. Siamo nel corso della giornata del 10 maggio 2010 al largo del Golfo dellAden, ed ossia la zona di mare aperto che si trova nella parte est del continente africano tra lo stato dello Yemen e lo stato della Somalia.



Una zona che negli ultimi anni sembra essere infestata dai cosiddetti pirati somali che puntualmente attaccano grandi navi di commercio e di crociera al fine di arrivare ad un congruo bottino. In questa giornata il Golfo di Aden viene solcato da una imponente petroliera russa che sta comprendo lusale rotta decisa per gli scambi commerciali dellazienda che la gestisce. Sembra essere una giornata come le altre, quando i radar ad un certo punto segnalano lavvicinamento di una piccola barca molto veloce che sembra essere pronta ad incrociare la rotta della stessa petroliera. Il comandante, ben conoscendo il forte rischio presente nella zona di riferimento, si rende conto di come sia molto alta la probabilità che si possa trattare di pirati somali interessati alla nave ed al suo importante carico. Il comandante non perde tempo e, ricordando alla perfezione quale sia la procedura da seguire in questo genere di situazione, richiama tutti e 23 i marinai presenti per metterli al corrente di quello che sta per succedere.

Per prima cosa viene lanciato un messaggio di soccorso una volta si sia avuta la conferma di quello che sta accadendo e poi in seguito verranno utilizzati i classici idranti per impedire alla barca dei pirati di agganciare la petroliera. Nel caso in cui i pirati dovessero dimostrarsi abili nel superare questi accorgimenti allora tutti si dovranno rinchiudere nella cabina di comando per cercare il più possibile nellattesa che arrivino i soccorsi sperando che nella zona ci sono navi da guerra russe o internazionali. Intanto, la tensione sale alle stelle con il comandante che lancia lallarme che viene raccolto da una nave russa presente nelle vicinanze. La nave da guerra, una volta ricevuta la segnalazione con relativa richiesta di aiuto, si mette immediatamente in moto per raggiungere la posizione della petroliera al fine di impedire che i pirati ne possano assumere il controllo e quindi indirizzarla verso le acque somale quindi al di fuori della giurisdizione internazionale. Il comandante della nave da guerra valuta come abbiano a disposizione per intervenire soltanto 22 minuti per cui loperazione militare diventa una corsa contro il tempo.

Nel frattempo sulla petroliera si cerca di resistere per quanto possibile ma l’assenza di armi rende molto difficile il controbattere le offensive da parte dei pirati somali che dal loro canto possono contare su armi da guerra come kalashnikov. Purtroppo gli idranti riescono a far guadagnare pochissimo tempo con i somali che agganciano la petroliera e sono pronti ad arrivare sul ponte, pronti a prendere il controllo della nave. Il comandante della petroliera insieme ai 23 marinai che compongono l’equipaggio si rinchiudono nella sala di comando sperando nell’arrivo dei soccorsi ai quali danno conto di quello che sta succedendo in maniera tale da favorire il loro intervento. L’arrivo dei soccorsi è puntuale ma la vicenda si complica per una serie di situazioni che rende molto delicato l’intervento delle forze armate anche perché i pirati somali sembrano essere disposti a qualsiasi sacrificio pur di arrivare al loro obiettivo. Il tutto si risolverà grazie ad un eroico atto di coraggio.