Questa sera in prima serata andrà in onda “Il secondo tragico Fantozzi”, secondo film dedicato al ragionier Ugo Fantozzi, ideato e interpretato da Paolo Villaggio. In questo film vediamo Ugo dare il meglio di sè in una trasferta lavorativa a Semenzana, in una battuta di caccia organizzata da un collega, al casinò e in molti altri momenti. In questa scena vediamo il povero Fantozzi che, per scaramanzia, viene costretto dal duca conte a ripetere alcuni gesti porta fortuna durante una partita al casinò. Si ritrova, per questo motivo, a bere venticinque bottiglie di acqua frizzantissima, a tenere una mano sotto il sedere del duca, a farsi pestare i piedi e, alla fine, pieno di gas, a volteggiare sui soffitti dell’elegante sala da gioco. Alla fine verrà accusato di aver causato l’enorme perdita di denaro del duca e dovrà tornare a casa provvedendo personalmente al proprio viaggio, attaccandosi sotto il treno. Ecco queste e altre scene del film, clicca qui.



Luciano Salce torna a dirigere Paolo Villaggio in quello che è il personaggio sicuramente più riuscito dell’attore genovese. Rete 4 questa sera, 24 luglio 2015, alle 21.15 ripropone ‘Il secondo tragico Fantozzi‘, episodio che segue il primo fortunatissimo ‘Fantozzi’, che ha fatto epoca per la sua rappresentazione, dissacrante e grottesca, dell’Italia impiegatizia e piccolo borghese degli anni settanta. L’umorismo demenziale e a tratti quasi ‘americano’ di Villaggio, già proposto nei libri della saga di Fantozzi dai quali sono tratti i film, si incastra comunque bene nel tipo di società raccontata, contemporanea ovviamente a quella del film datato 1976. L’efficacia delle gag e delle battute rende la pellicola un sempreverde, non per niente proposto forse come nessun altro film nel panorama televisivo italiano, e sempre capace di radunare un grandissimo numero di appassionati di fronte al piccolo schermo. Gli episodi de ‘Il secondo tragico Fantozzi’ sono tra i più citati in assoluto tra gli amanti della commedia in italiana, e superano probabilmente per popolarità anche il pur fortunato primo capitolo.



Il film inizia con il ‘sorteggione’ del megadirettore dell’ufficio dove lavora Fantozzi, il Duca Conte ingegner Semenzara (interpretato da Antonino Faà Di Bruno), che, grande appassionato di gioco d’azzardo, ogni anno porta con sé un impiegato nella sua gita a Montecarlo. La presenza al fianco del Duca Conte è molto ambita in quanto, in caso di vincita al casinò, l’accompagnatore verrà considerato un portafortuna, e dunque ricompensato da enormi gratifiche lavorative. Inizialmente le cose vanno per il verso giusto e Fantozzi già pregusta le ricompensa. Il Duca Conte però purtroppo dilapida rapidamente le vincite e, furioso, non solo non premia Fantozzi ma gli sequestra addirittura anche le settecentomila lire che aveva vinto alla roulette giocando il numero consigliatogli (il 27)dalla signorina Silvani prima della partenza.



Successivamente, Fantozzi viene convinto dal suo collega dell’ufficio sinistri, il ragionier Filini (interpretato da Gigi Reder), a partecipare ad una battuta di caccia con altri colleghi di lavoro. L’uscita avrà ovviamente esiti tragicomici, e riuscirà a concludersi solamente ben dopo il tramonto, dopo molti incidenti e nessuna preda catturata. Successivamente, il ragioniere dovrà presenziare all’inaugurazione di un’imbarcazione da parte della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare, che finirà però per tagliare un dito all’Arcivescovo giunto per presenziare. Non meglio andrà per Fantozzi la cena organizzata dalla Contessa, in cui si ritroverà invischiato nelle incomprensibili regole del galateo tanto amato dall’alta società.

Quando il ragioniere prova a ritagliarsi una sera per sé, per seguire l’attesissima partita di calcio tra le Nazionali di Italia e Inghilterra, viene invece ‘precettato’ dal professor Riccardelli, che da anni costringe tutto l’ufficio a recarsi al cinema per seguire noiosissimi classici della cinematografia, quasi sempre muti e in bianco e nero. Tra questi il professore predilige il russo e lunghissimo ‘La corazzata Kotiomkon’ e pretende di riproporlo agli impiegati proprio la sera del match sportivo. Alla fine la ribellione di Fantozzi, che durante il dibattito post film pronuncerà l’ormai celeberrima frase “La corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca!” e incdurrà i colleghi a distruggere la rarissima pellicola del film.

I poveretti non resteranno impuniti. Il professore infatti si vendicherà facendo girare tutte le scene del vecchio lungometraggio agli impiegati, compresa quella della caduta della carrozzina dalla scalinata, che dovrà essere interpretata proprio da Fantozzi.

Successivamente, il ragionier Calboni, in lite con la signorina Silvani (interpretata da Anna Mazzamauro) sua consorte, decide di organizzare una serata per soli uomini con Fantozzi e Filini. In giro per night club e con una carovana di taxi, la serata si rivelerà un disastro completo sia dal punto di vista delle conquiste, che da quello, soprattutto, economico. Nonostante il fiasco, la scappatella viene mal digerita dalla signorina Silvani che, per vendetta, scappa verso Capri con Fantozzi. Il poveretto non riuscirà però a coronare il suo sogno d’amore perché, ahimè, Calboni riconquisterà facilmente la moglie. Licenziatosi prima di partire, Fantozzi disperato tenta un tuffo in mare ma viene ritrovato dalla moglie, la signora Pina (interpretata da Liù Bosisio) su un banco del pesce. Nel periodo di Natale il ragioniere verrà riassunto grazie all’intercessione del Mega Direttore Galattico, che perdona Fantozzi a patto che ritrovi immediatamente la sottomessa umiltà che lo ha sempre contraddistinto in azienda e riparta con la mansione di parafulmine dell’azienda.