Sono ricominciate le amichevoli estive, ma non preoccupatevi: saranno pure amichevoli, epperò botte e stinchi volano già in maniera copiosa. Le squadre si rodano, i tifosi sperano e rosicano (tifare contro da più gusto), gli allenatori, avidi di panettone, traccheggiano, gli stadi, ancora vuoti, erbeggiano (nel senso che si rifanno il manto), gli abbonamenti languono (bambole, non c’è una lira!), Sky è solo su Mediaset Premium o forse è Mediaset Premium che è solo su Sky? Ma a imperversare, come ogni estate, su tv (anche la più scalcagnata delle televisioni private), gazzette locali (anche quelle piccole come un monolocale) e internet (trovate voi un sito senza una pagina di ricette culinarie e trasferimenti dell’ultima ora) è il calciomercato. 

Come dice lo Zingarelli, un vocabolario che sa tante cose, anche calcistiche, perché le ha rubacchiate qua e là in giro per il mondo, si usa il termine calciomercato per designare “il complesso di operazioni di trasferimento dei calciatori che passano da una società a un’altra”. A proposito di complesso, negli anni ’80 i Calciomercato furono una band musicale che assurse a un minimo di notorietà. La loro canzone più famosa – Fallo di mano, fallo di villano: non fallo più! -rimase due mesi nelle prime posizioni della Hit Parade; si sciolsero dopo nemmeno un anno, ma il loro ultimo pezzo (dal titolo profetico: Risoluzione del contratto) non se lo filò proprio nessuno. Lo Zinga ci suggerisce un’ulteriore curiosità che pochi conoscono. La definizione “prestito con diritto di riscatto” è mutuata dal gergo della cosiddetta Anonima sarda, che negli anni ’70 così definiva i rapimenti, durante le trattative con i parenti della persona prelevata. “Sì, Zinga, ma stiamo sul pezzo. Qualche scoop che anticipi le mosse delle nostre big?”. Va detto che lo Zinga mai si permetterebbe di rubare il lavoro agli altri (anche se, come ripetiamo spesso, ha sempre rubacchiato qua e là in giro per il mondo), etica e deontologia vengono prima di tutto. Tuttavia, qualche notizia sul calciomercato degli altri siamo riusciti a carpirgliela lo stesso. I giocatori che vi segnaleremo oggi non sono ancora famosi, ma dopodomani

Il Lechia Danzica cerca una punta. Ma chi punta come punta il Lechia? Sembrerebbe proprio il camerunense Eto’oile. Samba “Tuca Tuca” Eto’oile (il soprannome deriva dalla strana esultanza, un po’ alla maniera di Raffaella Carrà nel celebre ballo degli anni ’70, con il quale il giocatore festeggia ogni suo gol), è un attaccante dalle movenze davvero leggiadre. L’Equipe, quotidiano sportivo francese, segue settimanalmente il calcio camerunense, dedicandogli un’apposita e ampia rubrica, “Candid Cameroon”. Per il giocatore del Canon Machos Yaoundè (la squadra più fotografata d’Africa, forse per l’avvenenza della maggior parte dei suoi componenti abbinata alla sponsorizzazione con la nota fabbrica di macchine fotografiche) gli elogi si sprecano, l’esaltazione delle sue movenze aggraziate sta spingendo Eto’oile verso il calcio che conta. Insuperabile di testa, di grande intelligenza tattica, infaticabile negli allongé, fortissimo nei piqué e immarcabile negli echappé. Abituato a danzare sul pallone, entra negli spogliatoi letteralmente in punta di piedi; è un goleador famoso dalle coreografie arabesque, che esaltano il pubblico, persino quello avversario. Il suo sogno? Giocare la sua ultima partita al Maracanà, così che ben 200mila spettatori sugli spalti possano assistere al suo canto del cigno!

Calca di squadre a Calcutta. In India ne parlano tutti i quotidiani, non solo sportivi. È in corso uno spietato “derby a cinque” tra le squadre della città di Calcutta: il Mohun Bagan A.C. (la più antica squadra dell’Asia), il Kingfisher East Bengal F.C., il Prayag United S.C., il Mohammedan Sporting Club e l’Atletico di Kolkata si stanno sfidando a colpi di rupie per accaparrarsi il giovane talento brasiliano Calcanho, soprannome dell’estroso Ossao Cubital Voluminoso dos Tarsos y Metatarsos. La sua specialità? Manco a dirlo, i colpi di tacco. Il suo manager, anch’esso brasiliano, Leandro Astragalo (soprannominato il Mino Raiola delle Indie e delle Molucche), non ha dubbi: “Non voglio che il mio assistito si infili in un tunnel (carpale) inconcludente. Deciderà con calma, dopo che avrò personalmente parlato con tutti e cinque i club. Siccome i suoi piedi valgono tanto oro quanto pesa, farò in modo che nel contratto venga inserita la clausola in base alla quale la borsa per l’allenamento gliela porti qualche addetto del club fino al suo armadietto negli spogliatoi, così da evitare le borsiti al Calcanho!”.

Sfida molto elettrica tra le Dinamo per il portiere Lucic. Anche l’Europa dell’Est si accende per il calciomercato. La sfida più elettrica è quella che riguarda il portiere austriaco Ivan Lucic. In fila per contenderselo sono: i kazaki della Dinamo Alma Ata, gli azeri della Dinamo Baku, i moldavi della Dinamo Bender, i kirghizi della Dinamo Polyot-Bishkek, i rumeni della Dinamo Brasov, i cechi della Dinamo Ceske Budejovice, gli ucraini della Dinamo Kiev, i lettoni della Dinamo Riga, i georgiani della Dinamo Tbilisi, gli albanesi della Dinamo Tirana e i croati della Dinamo Zagabria. Una contesa davvero… dinamica!

I colloqui tra i manager delle squadre in questione, caratterizzati da incontri ad altissima tensione, si svolgono in campo neutro, presso la centrale nucleare di Beznau, in Svizzera. I rispettivi direttori sportivi hanno avuto più incontri per “mettere ben in chiaro” la situazione e sperano che, parlando tra loro più e più volt, si giunga felicemente a una… svolt.

Derby fra Santos e Saint Etienne per… Santi. I campioni brasiliani del Santos, dopo aver acquistato il portiere polacco Sandomierski, il difensore italiano Santacroce e l’attaccante russo Sanosyan, ora puntano al centrocampista iberico Santi Cazorla. I brasiliani, allenati dal nuovo coach Miguel Angel Aureola, dovranno però fare i conti con i francesi del Saint Etienne, pure loro sulle tracce dello spagnolo attualmente in forza all’Arsenal. E il Saint Etienne non ha intenzione di fermarsi qui: nel mirino sono finiti anche il portiere spagnolo Santomè, il difensore greco Sankarè e l’attaccante argentino Santafè. Tutti i giocatori in questione fanno parte della cerchia del procuratore Benedetto De Angelis, ex calciatore di Genoa e Milan ed ex allenatore nella Clericus Cup. Che, per non sapere né legge né fede, ha invitato gli allenatori di Santos e Saint Etienne a portare le rispettive squadre in ritiro sull’isola greca di… Santorini!