Voyager – ai confini della conoscenza è tornato anche ieri sera con una nuova puntata condotta come sempre da Roberto Giacobbo su Rai 2. La protagonista principale è stata la Sardegna, e il programma si è aperto con un quesito: chi erano i sardi? Nel tempo si sono susseguiti vari popoli come romani, fenici, bizantini e tanti altri che però non sono mai riusciti a conquistarla. Secondo la leggenda, essa era popolata da eroi, detti Giganti, che vivevano in luoghi che richiamano gli Stonehange inglesi. Le tombe dei giganti attirano immediatamente l’attenzione, si tratta di pietre che si trovano ferme da milioni di anni.



Una è lunga più di 20 metri. Dovevano essere uomini forti che combattevano le forze della natura che in quest’isola selvaggia sono molto forti. Gli antichi sardi hanno combattuto con gli egizi, riuscendo a divenire loro amici tramite accordi. Alcune fonti fanno pensare che Ramses II scelse tra questi popoli le sue guardie. Infatti, secondo alcuni documenti, essi provenivano dal Grande Verde, che era il nome dato al Mar Mediterraneo. L’accesso alla tomba dei giganti era una falsa porta, un varco talmente stretto che separava il mondo dei vivi a quello dei morti. Le strutture erano molto strette e invece di una sola sepoltura può esser che quello fosse un cimitero. Le loro tradizioni funerarie richiamano quelle egizie.



Gli antichi costruivano i loro monumenti più importanti su punti vibranti della terra, quindi quei posti sono molto importanti per studiare il magnetismo terrestre che un tempo era indicati dai più saggi con tecniche molto rudimentali. Quindi gli egizi scelsero la Sardegna proprio per la sua energia molto forte. Infatti tale vibrazione diventa più intensa in queste tombe. La parte sud della Sardegna fu coinvolta da una specie di tsunami che ne stravolse il territorio, tanto che molti aspetti lasciano pensare che il misterioso regno di Atlantide avesse avuto luogo proprio in queste terre. Tuttavia si tratta soltanto di una leggenda che non viene confermata dalla storia. Il segreto di ogni grande avventura è quella di non conoscere il finale, che può essere inaspettato. Infatti quando Domenico Millelire, un piccolo soldato italiano e il grande Napoleone Bonaparte si scontrarono nel mar sardo, il primo ebbe la meglio, portando in casa la prima medaglia d’oro al valore mai data in Italia.



Nel ‘700 l’Italia entro nelle mire di conquista delle popolazioni europee che non riuscendo a passare dalla Alpi, tentarono per vie traverse di arrivare in questa penisola, in particolare dalla Sardegna, con una flotta di 22 navi bene armate agli ordini di Napoleone, allora luogotenente. La popolazione venne trasferita dall’altra parte dell’isola e quando vide che i soldati di Napoleone si avvicinavano organizzò la battaglia, non potendo competere con le sue navi, schierando cannoni sulle coste di Palau, facendo ritirare le navi. Una tattica vincente che permise al piccolo Millelire di battere il grande Napoleone. La Maddalena vide approdare Giuseppe Graibaldi, l’eroe dei due mondi, portato dal figlio di Millelire, Francesco. Francesco Millelire era in comandante della nave da guerra Tripoli che doveva condurre a Tunisi in esilio Garibaldi.

Per problemi vari Garibaldi restò 27 anni in Sardegna. La sua casa non è una costruzione tipica sarda, ma ricorda quelle sud americane, con un ampio cortile con al centro un albero e tutte le costruzioni intorno. Nella stalla vi era la sua cavalla Marsala che aveva 30 anni quando è morta, a cui ha dedicato uno scritto sulla sua tomba. Qui aveva anche molti asini che si divertiva a chiamare con il nome dei suoi nemici. proprio in questa casa che maturò l’idea di una nazione unita. La casa è piena di scritte che richiamano le opere italiane. A Caprera tentò di creare una comunità autosufficiente creando pozzi che raccoglievano l’acqua piovana, non potendo accedere alle falde a causa del terreno ricco di granito.

La sua abitazione contiene oggetti appartenuti a lui e alla sua famiglia, con quadri e i letti con cui viveva con due dei suoi otto figli e con la terza moglie che lo accompagnò fino alla morte. La bandiera sarda con 4 mori richiama le tradizioni dei templari. Si tratta di una somiglianza non del tutto confermata dalla storia. I 4 mori avevano la benda sugli occhi e con la nuova bandiera la benda passa sulla fronte. Al centro preciso della Sardegna a Sorgono, nascono 200 menhir. Per arrivare in questo luogo occorre passare dal Satuario di San Mauro, orientato a ovest, contiene e il rosone più grande. La chiesa è rivolta verso i menhir e non verso il sorgere del sole come la tradizione richiede. Tanto e altro ancora avvolgono la terra sarda nel mistero in cui la storia e la leggenda si mescolano in un tutt’uno.

Replica Voyager – Ai confini della conoscenza, puntata 27 luglio 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata di Voyager – Ai confini della conoscenza grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.