Ieri sera la puntata di “Chi l’ha visto? Le storie” è stata dedicata interamente agli anziani. Piero amava molto la montagna e un giorno proprio la montagna lo ha fatto scomparire. Stava passeggiando e poi di lui più nessuna traccia. Piero soffriva in quel periodo. Egli era un geriatra e aveva speso la sua vita per curare i suoi pazienti da un male che alla fine ha colpito lui stesso. Egli aveva scritto anche un libro, “Sul far della sera” in cui parlava della vecchiaia e suo fratello ne ha letto alcuni passi per spiegarci la sua personalità. Roberto Delle Chiaie, docente dell’Università La Sapienza, ha spiegato che può succedere che la mente di un anziano vada in tilt all’improvviso e che questo perda così improvvisamente la memoria. Si chiama amnesia transitoria globaria e fa sì che l’anziano esca di casa una mattina senza sapere dove si trova. Così molte persone stanno ora cercando loro cari che sono scomparsi proprio in questo modo. Nel 2009, ad esempio, Maria era appena arrivata da Torino a Matera, dove doveva testimoniare per un processo relativo a una truffa telefonica. Arrivata al tribunale però scoprì che l’udienza era stata rinviata. Scoraggiata, chiese come tornare a Torino in treno ma poi di lei si persero le tracce. I suoi fratelli e le sue nipoti non riescono a capire che cosa sia accaduto. Sono passati ormai sei anni e Maria è ancora tra i 1.595 anziani scomparsi. Per lei la lancetta del tempo si è fermata a quel 16 giugno. Forse Maria si è sentita improvvisamente vecchia e inutile e ha deciso di non trovare più a casa? Per un anziano è difficile accettare l’inizio di un cammino che lo porterà a non essere autosufficiente. Per questo la cosa più dolorosa che ci possa essere è scoprire che ci si sta ammalando di Alzheimer. Nonna Margherita aveva 89 anni, ma per lei l’età era opinabile, non ammetteva di essere invecchiata e non ne voleva sapere di farsi aiutare da una badante. Margherita non sopportava che qualcuno cercasse di controllarla. Proprio Anna, la sua badante, ha spiegato che la donna si sentiva autonoma in tutto e per tutto. Quello che non ammetteva era di essere diventata un po’ demente, come ha raccontato la figlia di fronte alle telecamere. Ma proprio questa sua indipendenza probabilmente ha causato la sua scomparsa. Era il 22 agosto del 2012 quando Donna Margherita si scegliò prima delle otto e scappò letteralmente di casa per andare da sola al mercato del pesce. Anna, la badante, la seguì, ma lei la cacciò via. Così Anna chiese a una conoscente di tenerla d’occhio. Margherita quel giorno non sembrava confusa e un testimone racconta di averla vista camminare sola ma tranquilla, poi nessuno la vide più. Le ricerche iniziarono subito, ma di lei nessuna traccia. A tre anni di distanza la sua scomparsa resta ancora un mistero su cui non si indaga più e forse anche troppo poco si è indagato, con una sorta di rassegnazione. Anche Maria Civita, la moglie di Giuseppe Ruggero, sta ancora aspettando suo marito e dice di sentirne fortemente la mancanza. Dopo quattro anni a Maria Civita sembra ancora di vederlo in casa il suo Peppuccio, un uomo di 83 anni che non si rassegnava al passare del tempo e trascorreva le sue giornate in garage, con i suoi dischi e la sua moto d’epoca che sfoggiava nelle grandi occasioni. Quando scomparve la sua moto fu ritrovata in serata ma lui non c’era. Per la procura egli sarebbe caduto in qualche crepaccio della zona e questo spiegherebbe il mancato ritrovamento del corpo. Ma se non fosse così? Se Peppuccio avesse deciso di andarsene, di scomparire? Federico Caffè una notte si fece portare via di nascosto a bordo di una macchina, in un posto lontano? Egli è stato dichiarato morto ma il suo corpo non è mai stato rinvenuto. Prima di andarsene lasciò sul tavolo di casa i documenti e gli occhiali, tutti perfettamente allineati, come se si trattasse di un suicidio. Ma era solo una messa in scena per passare i suoi ultimi anni lontano da chi lo conosceva? La mamma di Otello, uno dei carabinieri uccisi dai killer della Uno Bianca ha parlato ai microfoni di “Chi l’ha visto?” e ha raccontato di quando ha visto per la prima volta Roberto Savi, uno degli assassini. Finché vivrà la donna dice che avrà la forza di difendere suo figlio, un ragazzo buono, che amava gli animali e adorava i bambini. La donna non riesce a pensare di perdonare quelle persone, chiede la pena certa ed è convinta che se uscissero quegli assassini rifarebbero la stessa cosa di nuovo. Domenico D’Alcamo è uno dei tre ragazzi che scomparvero ad Aspra, forse perché spintisi troppo oltre all’interno di una grotta. Sua sorella ricorda perfettamete quel giorno. Qualcuno ha pensato a un tentativo di adescamento. Coloro che in quegli anni erano bambini ricordano bene che il paese rimase sconvolto e anche la loro vita fu segnata. Si rientrava a casa prima la sera e i bambini venivano accompagnati a scuola. Intanto quella faccenda è rimasta un mistero. Ma chi ha preso Domenico, Vincenzo e Antonio? C’entra forse la mafia? Qualcuno prova a sussurrarlo. Era il 1968 e in quegli anni la presenza della malavita sul territorio era molto forte. Forse i tre bambini si erano trovati accidentalmente ad essere testimoni di qualcosa che non avrebbero dovuto vedere? Altra storia è quella di Antonella di Veroli, 47 anni, uccisa e nascosta nell’armadio di casa. Subito si sospettò dei suoi due amanti ma il processo si concluse con un’assoluzione e per la donna ancora non è stata fatta giustizia.



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