Appuntamento con La Grande Storia venerdì 21 agosto 2015, e con il servizio “Hitler e Mussolini, appuntamenti con la morte” di Elio Mazzacane che racconta le vicende dei mesi, i giorni e le ore che hanno preceduto la morte dei due dittatori. 1945, la seconda guerra mondiale è finita. Il Fuhrer si nasconde in un bunker a Berlino, mentre il Duce è a Salò sul lago di Garda. Il documentario inizia con una breve carrellata sullascesa e il declino di due grandi figure dittatoriali che hanno messo in atto crimini crudeli e in maniera congiunta manipolazioni ai danni dei rispettivi popoli. Hitler e Mussolini vengono allinizio osannati come nuovi dei che mietono terrore con un’alternanza di forza e repressione, come evidenziato da Brecht che scrive: “il virtuoso uso di Hitler della luce non è diverso da quello del manganello”. Tutto ciò porta alla dichiarazione di guerra allEtiopia da parte di Mussolini del 1939 e alllinizio della seconda guerra mondiale su spinta di Hitler.



Niente sembra poter arrestare lavanzata nazista e Mussolini approfitta del momento per dichiarare guerra alla Francia. Vengono poi descritte le fasi finali dei dittatori. Dopo essersi ritirato nel Bunker, Hilter vieta allamante Eva Brown di raggiungerlo nella capitale ma la donna è decisa a stargli affianco e ad occupare il posto che le spetta. Paolo Mieli descrive invece un Mussolini che negli ultimi anni è solo un burattino nelle mani di Hitler. Il dittatore, come ammette lui stesso, è ormai un cadavere vivente. Morirà a due giorni di distanza dalluomo che aveva nutrito per lui una profonda ammirazione. Due anni prima Mussolini viene sfiduciato e fatto arrestare arrivando ad un gesto tragico in cui tentò il suicidio durante la sua detenzione allisola dElba. Il duce viene portato quindi in Germania al cospetto di Hitler ed è ormai il fantasma di se stesso, come scrive alla Petracci, dichiarando di non governare più lItalia. 1944, a Milano, Mussolini arringa la folla per lultima volta ricevendo lapplauso dei presenti mentre chiama il popolo allultima resistenza. Il duce pensa ad una fuga allestero con Claretta pensando inizialmente alla Spagna e Marcello Petacci organizza il viaggio. Nel frattempo, dice Mieli, in Germania si respira unatmosfera surreale in cui Hitler cerca di dare una parvenza di festa a giornate che hanno già il sapore di morte. Un ultimo incontro, nel ’46, fra il Fuhrer e la gioventù hitleriana in cui è presente anche Armir Lehmann che descrive un uomo tremante e malato, come il particolare della mano che non smette di muoversi ripreso dal cineoperatore.



La segretaria del dittatore, Traude Junge, ricorda di come chiedessero a Hitler notizie di quanto avrebbero dovuto ancora resistere, ricevendo sempre la stessa risposta: fino alla vittoria. Mentre il suo aiutante di campo, Bernd von Loringhoven rievoca il momento in cui Hitler ammette in segreto che la guerra è ormai persa, cosa mai fatta pubblicamente. Speer incontra Hitler cercando di convincerlo a lasciare Berlino ma il Fuhrer, con gli occhi velati dalle lacrime, si congeda lasciandogli una sua foto con la scritta “ad un grande amico”. Lo stesso 25 aprile, Mussolini è a Milano, la fuga in Spagna viene abbandonata perché ogni via di fuga si sta chiudendo: si apre la caccia ai fascisti. Elena Curti, figlia naturale del duce, viaggia con lui mentre seguono un convoglio tedesco verso la Valtellina e parla del momento in cui la strada viene ostruita dagli alberi e vengono colpiti dai partigiani appostati poco distante. Hans Fellmeyer cerca un accordo con i partigiani a cui concede gli italiani in cambio della possibilità di proseguire la ritirata. A Mussolini viene data comunque la possibilità di nascondersi allinterno di un carro mascherato da tedesco per non farsi riconoscere. Ma ad una seconda ispezione dei partigiani viene riconosciuto da Negri che avvisa immediatamente Urbano Lazzaro che, racconta, ferma Mussolini e poco dopo Claretta in fuga con il fratello Marcello.



Nei suoi ultimi giorni di vita, poco prima del suicidio, la famiglia di Goebbels entra nel bunker per seguire nella morte il Fuhrer. Gli stessi giorni in cui Mussolini viene fucilato e il suo corpo, dice Mieli, esposto in maniera oltraggiosa in piazza Loreto. Successivamente viene mandata in onda linchiesta sul mistero dei corpi del duce e della Petacci e sull’accusa fatta al partito comunista di aver trafugato grossi quantitativi di oro, spariti, all’interno delle case del duce. Enrico Grossi, amico di Cattabeni, rivela che lautopsia alla Petacci viene interrotta proprio quando il medico si accorge delle numerose ecchimosi che ricoprono il corpo della donna facendo ipotizzare ad una violenza subita. Racconti contrastanti in cui è evidente solo la crudeltà con cui viene trattato il duce, appeso ad una porta e trascinato da due partigiani lungo le strade mentre la Petacci, in lacrime, si aggrappa ai suoi piedi poco prima di essere fucilata. Indagine anche sulle lettere scambiate con Churchill, introvabili, ma che il Ministro inglese avrebbe cercato di recuperare facendo visita al Lago di Como. Elena Curti racconta di aver incontrato Churchill che nascondeva un incartamento rivelatore delle vere ragioni dello scoppio della guerra, troppo dannoso per il popolo. Macabra sorte anche per Hitler, morto due giorni dopo Mussolini, che si sparò un colpo di pistola dopo aver assunto del veleno.

Replica La grande storia, puntata 21 agosto 2015: come vederla in video streaming La puntata del 21 agosto 2015 della trasmissione di approfondimento di Rai 3, La grande storia, è stata incentrata sul racconto di Hitler e Mussolini. Per quanti si sono persi la puntata è possibile rivederla grazie al servizio web Rai Replay, cliccando qui.