A brevissimo su Rai 4 andrà in scena ‘In the electric mist- l’occhio del ciclone’, pellicola thriller interpretata dal celeberrimo Tommy Lee Jones. Ci troviamo in Louisiana dove il detective Robicheaux viene coinvolto nell’indagine sulla morte di tre ragazze violentemente stuprate ed uccise. L’uomo, gettatosi a capofitto nel caso, scopre che proprio nello stesso luogo si era consumato, molti anni prima, il delitto di un pover’uomo di colore freddato mentre, incatenato, tentata di fuggire. Memore di aver assistito, da bambino inerme, a quella disperata fuga, Robicheaux indagherà su entrambi i delitti. Verrà presto a conoscenza di alcuni fatti che lo porteranno a vedere un filo rosso unico tra i due efferati crimini e, incurante delle possibili pericolose conseguenze che un indagine del genere potrebbe comportare, sarà deciso a far luce sulla verità e ad assicurare alla giustizia i malfattori. Ecco il trailer del film:
Presentato in occasione del Festival di Berlino, In The Electric Mist – Locchio del ciclone” – in onda stasera su Rai 4 – è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore James L. Burke, pubblicato nel 1993. Da notare che non si tratta della prima apparizione cinematografica per il personaggio di Dave Robicheaux, a impersonarlo prima di Tommy Lee Jones ci aveva già pensato Alec Baldwin nel 1996 con il film “Omicidio a New Orleans”. Il film di Tavernier ha potuto usufruire di molte agevolazioni fiscali concesse dallo stato della Louisiana ai fini di risollevare l’industria cinematografica della zona in seguito alle devastazioni provocate dal passaggio dell’uragano Katrina, nel 2005. Curioso sottolineare come, all’interno della trama, si parli della produzione di un film le cui riprese avverranno nei dintorni delle zone colpite dall’uragano, esattamente come successo nella realtà. La pellicola ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui un paio di nomination ai Premi Lumière nelle categorie “Miglior film” e “Miglior regista”.
Questa sera alle 21 da non perdere su Rai 4 l’appuntamento con In the Electric Mist – L’occhio del ciclone, film con Tommy Lee Jones e John Goodman ambientato in Louisiana, qualche mese dopo il passaggio dell’uragano Katrina che nel 2005 ha seminato morte e distruzione negli Stati Uniti, in particolare a New Orleans. Il regista di questa pellicola – girata nel 2009 – è il francese Bertrand Tavernier, che ha già lavorato in America a metà degli anni Ottanta, quando diresse il film Round Midnight – A mezzanotte circa.
Vediamo quindi la trama: a New Iberia, Louisiana, vengono ritrovati i cadaveri di due prostitute violentate e poi uccise. Il caso viene assegnato al detective Dave Robicheaux (Tommy Lee Jones), che sospetta immediatamente di Giuliano Balboni (John Goodman), boss italo – americano impegnato nella produzione di un film sulla guerra di secessione degli Stati Uniti le cui riprese si svolgono proprio nei luoghi del ritrovamento dei corpi martoriati delle ragazze. Sempre nella stessa zona, qualche giorno dopo, viene per caro ritrovato anche lo scheletro di un uomo incatenato, proprio quello che l’allora giovanissimo Robicheaux aveva visto, inerme, ammazzare con la catena ai piedi durante un tentativo di fuga. Le indagini vanno avanti a rilento e le cose si complicano ancora di più quando il detective, cadendo in una trappola spara per errore a una ragazza e viene sollevato dal caso perché giudicato inadatto.
Durante quesra pausa forzata, grazie ad un’insperata testimonianza, l’uomo riesce però finalmente a scoprire lassassino del caso di assassinio che aveva ricordato: il colpevole è un certo Twinkie Le Moyne, un imprenditore che lavora nell’industria dello zucchero assieme ad un certo Murphy Doucet, ritratto in diverse foto in compagnia di Balboni e, soprattutto, di una delle ragazze trucidate. Robicheaux, giunto alla conclusione che il serial killer maniaco sia proprio Doucet, riesce a farsi riassegnare il caso. Doucet viene fatto arrestare ma presto rilasciato per mancanza di prove. Una volta a piede libero, luomo però, spinto a vendicarsi, rapisce la figlia di Dave con l’obiettivo di ricattarlo e poterla passare liscia. Messo con le spalle al muro, il poliziotto non ha altra scelta: si reca da Balboni e, torturandolo, gli estorce dove si trovi il covo in cui si nasconde lassassino. Una volta giunto al nascondiglio di Murphy, Dave libera la figlia dal maniaco.
Luomo viene poi ucciso dall’agente Rosie Gomez, accorsa in aiuto del detective il quale, per non mettere in difficoltà la collega che aveva sparato a Doucet disarmato, posiziona la pistola sulla mano del cadavere di Murphy, facendo così credere che Gomez avesse agito per legittima difesa.