Il colpevole della morte di Bobbi Kristina Brown, figlia di Withney Houston, sarebbe Nick Gordon, il fidanzato della 22enne morta il 26 luglio scorso dopo sei mesi di coma. Ecco la ricostruzione dell’accusa, secondo quanto riportato dall’NBC: “L’imputato l’ha aggredita mentre era in salotto, colpendola talmente forte al volto che il divano è stato danneggiato e la sua violenza non ha avuto fine finché Bobbi Kristina non ha iniziato a sanguinare. Dopo, ha continuato a percuoterla finché la ragazza non si è messa a gridare, rannicchiandosi a terra in posizione fetale per proteggersi. L’imputato l’ha trascinata al piano di sopra per i capelli, portandola nella camera da letto e lasciando tracce di sangue lungo le mura della scala. L’imputato le ha poi somministrato un cocktail d’alcool e farmaci, rendendola incosciente, e poi le ha messo la testa in giù in una vasca di acqua fredda, causandole danni cerebrali”.
E’ Nick Gordon, fidanzato di Bobbi Kristina Brown, il principale indiziato per la morte della figlia di Houston, deceduta lo scorso 26 luglio dopo sei mesi di coma farmacologico. La 22enne era stata trovata il 31 gennaio scorso priva di sensi nella sua vasca da bagno: a chiamare i soccorsi era stato Nick Gordon, fidanzato e convivente di Bobbi Kristina. Gordon è ora accusato di aver colpito la figlia della Houston violentemente dopo una lite scatenata dalla gelosia. Nick le avrebbe poi somministrato il cocktail alcoolico che l’ha ridotta in fin di vita. C’è poi un giallo riguardante la presenza di un’altra donna nella casa in cui Bobbi Kristina è stata trovata svenuta: secondo quanto riportato dalla Nbc, la donna potrebbe essere stata il fattore scatenante dal litigio che avrebbe portato Nick Gordon ad aggredire la sua fidanzata. Nick aveva dichiarato che sia lui che la sua fidanzata avevano fatto uso di sostanze stupefacenti al mattino, ma di averla ritrovata priva di sensi nella vasca solo più tardi.