Questa sera Rete 4 manda in onda il film Il castello. Si Tratta di un thriller realizzato negli Stati Uniti nel 2001 per la regia di Rod Lurie. Nel cast figurano Robert Redford, James Gandolfini, Mark Ruffalo, Steve Barton, Delroy Lindo, Paul Calderon, Robin Wright e Jeremy Childs. Un generale di nome Eugene Irwin considerato un eroe del Vietnam è detenuto nella prigione americana militare conosciuta con il nome il castello. Luomo è detenuto perché aveva disubbidito ad un ordine e per questo accusato della morte di otto soldati. Dovrà quindi scontare la penaEcco il trailer del film.
Il film Il Castello, in onda stasera su Rete 4, ha un soggetto scritto da David Scarpa, che ha anche curato la sceneggiatura con la collaborazione di Graham Yost. Il montaggio della pellicola è stato invece eseguito da Michael Jablow, con la preziosa collaborazione di Kevin Stitt. Le musiche sono state composte da Jerry Goldsmith insieme a Tom Waits, mentre la fotografia è stata curata da Shelly Johnson: il film ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Best Fire Stunt ai World Stunt Awards del 2002 per una scena particolarmente intensa e ricca di action. Nello specifico si tratta della scena nella quale i detenuti vengono travolti dal fuoco creato dalla bomba che loro stessi avevano fatto per via di un colpo di fucile sparato da una degli agenti di sorveglianza del penitenziario.
Questa sera, martedì 1 settembre 2015, va in onda su Rete 4 il film di genere thriller – drammatico Il Castello (titolo originale The Last Castle) realizzato negli Stati Uniti dAmerica nel 2001 per la regia di Rod Lurie. La durata della pellicola non prendendo in considerazione i vari passaggi pubblicitari nella sua versione integrale è pari a due ore ed undici minuti mentre nel cast figurano Robert Redford, James Gandolfini, Mark Ruffalo, Steve Barton, Delroy Lindo, Paul Calderon, Robin Wright e Jeremy Childs. Vediamo la trama. Un uomo di nome Eugene Irwin (Robert Redford) generale nonché uomo valoroso e di grande forza intellettuale e fisica essendo da tutti considerato un eroe del Vietnam e del Golfo è ora detenuto ed internato all’interno di una prigione militare americana che per le sue caratteristiche di sicurezza e per le sue peculiarità è conosciuta e soprannominata Il castello.
Il motivo per il quale Eugene è stato rinchiuso è perché il generale aveva osato disubbidire ad un ordine che lui stesso riteneva essere ingiusto e che quindi per motivi di principio gli era costato caro in quanto era stata data a lui la colpa della morte di otto soldati. Il comandante che si occupa dell’ordine e della sicurezza di questa prigione è un colonnello di nome Winter (James Gandolfini) che è noto per essere un uomo dalla forte e crudele personalità, ben radicato sulle proprie convinzioni e fortemente metodico. Inoltre tutti i detenuti sono a conoscenza del fatto che il colonnello Winter a volte dimostra di essere un vero e proprio psicopatico che è molto assoggettato dai propri superiori con i quali non ha per niente un bel rapporto anzi tutt’altro e che per questo motivo ha creato all’interno del carcere un clima di paura e rigida severità. Il generale nonostante la propria carriera militare alle spalle e nonostante sia un uomo stimato e apprezzato all’interno de ‘Il castello’ diventa un qualunque detenuto.
All’interno di quella prigione militare infatti ci sono tantissimi prigionieri che a differenza di Eugene Irwin hanno commesso omicidi, furti e cioè hanno disonorato le forze dell’ordine e il codice e quindi sono considerati colpevoli due volte e non degni di avere un trattamento umano. Le stesso trattamento viene quindi riservato anche al generale Irwin che è un vero eroe di guerra e giorno dopo giorno inizia a farsi conoscere ed apprezzare da tutti i detenuti i quali sono d’accordo con lui sui metodi poco consoni del direttore del carcere e che quindi vogliono cercare di far cambiare. Così Irwin, sostenuto ed appoggiato dagli altri prigionieri, prova a mettere in atto una vera e propria rivolta che ha lo scopo di ridare fiducia a chi come lui si trova detenuto all’interno dei quel carcere e sopratutto convincerli che nella vita vi è sempre un valido motivo per cui lottare.