Va in onda oggi pomeriggio alle 16.40 su Canale 5 l’ultima parte della grande lunga avventura del il trio di truffatori di Due imbroglioni e…mezzo!, il più amato della televisione. Vediamo qualche anticipazione: Lello e Gina hanno rischiato, nella precedente puntata, di separarsi a causa di Max, che ha tentato di plagiare la sua ex complice e fiamma Gina, che per diverso tempo ha preferito stare con lui che col marito. Fortunatamente Lello riuscirà perl a riconquistare la moglie ed a far arrestare il loro complice occasionale, pronto a tradirli non appena ottenuto il bottino della loro nuova truffa. Lello e Gina si apprestano a vivere una lunga ed incredibile avventura. Il trio di compari della truffa si reca infatti a Tunisi, dove si trovano i genitori di Nino che, per una sfortunata serie di circostanze, sono stati rapiti da un gruppo di criminali, i quali hanno poi contattato i due truffatori per ottenere un riscatto in cambio della coppia.
Questa situazione ha per un effetto positivo: i genitori di Nino, da diverso tempo in crisi, a causa della prigionia ricominciano a parlarsi e pare che tutti i loro problemi siano stati posti in secondo piano. In particolar modo, a parlare è il padre di Nino, che si rivolge alla moglie promettendole che, se sarebbe riusciti a sopravvivere, avrebbero provato a ricostruire il loro rapporto sia per il bene del figlio, che pare soffra parecchio a causa di questa situazione, sia per loro due. Mentre i genitori del piccolo Nino si riappacificano, il figlio ed i truffatori si trovano in trasferta a Tunisi, dove vengono raggiunti da una strana persona, Garibaldi, che decide di far loro da guida, accompagnandoli immediatamente al loro albergo. Gina e Lello però non saranno da soli: anche Di Mauro e Santoro si sono recati a Tunisi per uno scopo solo, ovvero catturare il duo e condurlo in prigione, dove potranno finalmente scontare la loro pena. Il primo incontro tra i rapitori risulta essere quasi traumatico: non appena avviene il dialogo, Santoro e Di Mauro irrompono sulla scena, facendo spaventare i truffatori, i rapitori ed anche alcune persone nel mercato che, creando una grande confusione, permettono a Gina e Lello di scappare.
I rappresentanti della legge scoprono dove i truffatori sono nascosti, e cercano di irrompere nell’albergo ma, a causa dell’aiuto di Garibaldi, divenuto loro amico, i truffatori cambiano albergo e riescono a scappare. Gina e Lello riescono a contattare i rapitori, che suggeriscono loro di effettuare lo scambio nel deserto, a sud di Tunisi: la proposta viene dunque accettata. Ancora una volta però, la presenza di Di Mauro non farà altro che complicare la situazione, permettendo ai malfattori di scappare nuovamente. Gina e Lello inoltre combineranno un bel pasticcio, in quanto distruggeranno un mercato tunisino: i freni della jeep si rompono e Lello perde il controllo del mezzo, venendo poi arrestato per guida pericolosa assieme alla moglie.
I due pagheranno i danni coi soldi del riscatto, facendo infuriare Nino, che verrà convinto a tornare da loro dopo una lunga ricerca nel deserto. Gina e Lello consegneranno finalmente il denaro ai rapitori, ma scopriranno un fatto che li lascerà a bocca asciutta: i genitori di Nino non sono stati rapiti, in quanto sono stati convinti dai rapitori che, senza documenti, spostarsi sul suolo tunisino è pericoloso. I genitori, che hanno fatto la pace, lavoravano presso una mensa per i poveri, e non si trovavano in situazioni di pericolo. Gina e Lello, felici ma delusi per aver perso i soldi ed aver ritrovato i genitori, scoprono che Nino ha dato loro una borsa con soldi del Monopoli. Per evitare l’arresto, i truffatori daranno il denaro ai gestori della mensa per renderla ancor più efficace, facendo commuovere anche gli ispettori, che permettono loro di scappare ed avviarsi verso nuove ed incredibili avventure, stavolta senza Nino.
Una conclusione degna di una serie televisiva che forse si basa troppo sul perbenismo: il vero ladro e truffatore gentiluomo è uno solo, ovvero Lupin, e Gina e Lello potevano compiere qualche altro atto per legittimare il loro ruolo di imbroglioni, visto che in ogni avventura sono finiti senza ottenere una ricompensa, se non l’essere in pace con la loro coscienza.