Questa sera alle 21.00 va in onda ‘L’allenatore nel pallone’ una commedia con Lino Banfi, La storia parla di Oronzo Canà, che riceve l’incarico di seguire una squadra di sere A. L’uomo, apparentemente del tutto incapace di ricoprire questo ruolo, proverà di tutto per far vincere i gli assurdi ragazzi che ha scelto nella campagna acquisti.In questa scena Vediamo Oronzo (Lino Banfi) spiegare alla sua squadra la sua stranissima tattica di gioco…



‘L’allenatore nel pallone‘, in onda oggi in prima serata su Iris, è un film cult  per i numerosissimi fan di Lino Banfi, l’attore protagonista, e pre tutti gli appassionati di calcio. Tantissime sono infatti, nel corso della pellicola, le comparse di campioni del calcio degli anni ottanta. Per i veri cultori della storia del calcio sarà interessante notare che, all’inizio del film Canà sta guardando Roma-Liverpool , la finale della Coppa dei Campioni dei 1984. Nel corso della storia, un cameo a Nanni Moretti nel ruolo dell’amico della figlia di Canà, che regala il poster di Cabrini alla donna.



L’allenatore nel pallone, film in onda oggi alle 21.00 su Iris, è una perla della comicità all’italiana degli anni ’80, e di certo uno dei film più noti e apprezzati della lunga serie realizzata da Lino Banfi. Uscito nelle sale nel 1984 e diretto da Sergio Martino, la pellicola tenta di analizzare a modo suo il mondo del principale sport italiano, il calcio, mostrato però dal punto di vista di una piccola squadra, la Longobarda, tra ironia, giochi sporchi e quel pizzico di fortuna che fa parte di ogni cosiddetto miracolo sportivo.

Vediamo la trama. Oronzo Canà è un allenatore di medio livello, che nella sua lunga carriera non ha fatto altro che frequentare le panchine di squadre di basso livello, arrivando al massimo alla serie B. Sogna ovviamente di allenare in A, all’ombra del mito Liedholm, di cui conserva gelosamente una fotografia, con la quale si confronta continuamente allo specchio. Giunge inaspettata la chiamata del presidente Borlotti, che possiede la Longobarda e lo vuole come tecnico per la prima stagione in assoluto in serie A della squadra. Arriva il momento della conferenza di presentazione, durante la quale si promette un gran calciomercato. Questo si svolge a Milanofiori, dove tecnico e presidente si incontrano per tentare di portare qualche giocatore affidabile in rosa. Tra il serio e il faceto il presidente parla di Platini, Maradona e Rummenigge, ma la realtà è ben altra ovviamente.



Non solo nessun campione arriva, ma addirittura i due migliori prospetti della squadra vengono venduti alla Juventus. Nessun acquisto infine viene messo a segno, con Canà che tenta comunque di dare il massimo e far sfoggio delle proprie qualità nella massima serie. Le speranze del mercato non sono ancora terminate, dunque Canà e l’osservatore Bergonzoni volano in Brasile a caccia di un talento a costo zero. Prima rischiano di farsi fregare con un contratto fasullo e poi tentano l’acquisto di Socrates, che gioca a calcio e fa il medico. Per avvicinarlo Canà finge un’appendicite, ma scoprirà in seguito che Socrates è un ortopedico, e il chirurgo cui si è affidato è soltanto un omonimo. Infine si ritrovano tra le mani Aristoteles, giocatore sconosciuto, ma le cose in campionato non vanno. Alla prima ecco la Roma, che ne segna cinque. Dopo sette partite sono stati totalizzati soltanto tre punti.

I tifosi vogliono Canà esonerato, ma Borlotti gli dà fiducia. La squadra va in ritiro e Canà scopre che Aristoteles ha problemi con la squadra. Dopo questa pausa Aristoteles, calmato dal tecnico, esplode in campo e così la squadra ottiene 8 punti in sei partite, ritrovandosi ai vertici della classifica. Speroni però, geloso del compagno, lo infortunia di proposito, condannando la squadra a svariate sconfitte, rischiando la retrocessione. Canà si fa buttar fuori contro la Juve e viene squalificato per otto giornate. Tenta la strada del vodoo, ma le cose non migliorano. La serie B pare molto vicina. Siamo alla terzultima e il tecnico tenta di corrompere De Sisti, tecnico della Fiorentina, per fargli vendere la partita.

Questi però non capisce e crede che metà dell’incasso sarà devoluto all’UNICEF. Alla fine la viola ha la meglio e vince per cinque a zero. La figlia di Canà intanto s’è innamorata di Aristoteles, che ricambia, e teme che la retrocessione le impedirebbe di rivederlo, dato l’esonero del padre. Il brasiliano si fa forte di questo timore e torna a segnare. Si arriva così all’ultima giornata contro l’Atalanta. Borlotti gli svela che la B è il mondo della Longobarda, dati gli alti costi della A. Vuole che Canà retroceda, dunque pretende che Aristoteles non giochi. Se lo farà resterà in carica. Canà vince e viene licenziato, ma si vendica confessando al presidente che sua moglie lo tradisce da tempo con Speroni.