Diciamoci la verità: siamo tornati dalle ferie più frastornati che mai. Proviamo a ricapitolare: 1) la Juventus ha iniziato il campionato quasi come un Frosinone qualunque (senza offesa ovviamente per i laziali neopromossi in Serie A), il che non accadeva da quando è nato il calcio storico fiorentino, cioè stiamo parlando della seconda metà del Quattrocento; 2) Elio e le Storie Tese sono arrivati al loro canto del cigno: rapporti tesi allinterno del gruppo? 3) Renzi ha promesso entro metà dicembre il funerale di Imu e Tasi, eppure la stragrande maggioranza degli italiani, anziché festeggiare, è stata colta da depressione endogeno-psicotica, immediatamente sconfinata in subitanea e solipsistica angoscia, dettata dal sospetto che queste tasse risorgano più odiose e pesanti che mai sotto una nuova e maligna veste che un acronimo cercherà di rendere meno greve, o quanto meno digeribile. Insomma, uno scombussolamento mai più visto dai tempi della gioiosa macchina da guerra messa in piedi da Achille (Occhetto, non il Pelìde di omerica memoria).
Così ci siamo ritrovati a cercare spasmodicamente qualche straccio di notizia più rassicurante, qualche spunto originale che consentisse di imprimere una svolta decisiva alla nostra voglia settembrina di riprendere il lavoro. E per fortuna la cronaca, come sempre, è venuta in soccorso.
Un caffè al giorno (ma da nababbi). La notizia arriva dal Giappone, più precisamente da Tokyo, nel prestigioso quartiere di Ginza. Un libro al giorno per una settimana: questa sarebbe lidea della libreria minimalista Morioka Shoten Ginza. In cosa consiste? Semplice: ununica stanza con un unico libro (in giapponese, questo elementare concetto si traduce nellespressione: Issatsu, isshitsu). Lintuizione non è nuova, visto che già dagli anni Venti in poi è stata utilizzata dalla casa automobilistica Aston Martin, la stessa che fornisce le vetture per i film dellagente 007: vendere lunica macchina in vetrina entro dodici mesi significa un proficuo guadagno che mette al sicuro da crisi e recessione. Il buon Yoshiyuki Morioka, libraio da più di ventanni, deve aver pensato: se funziona con le quattro ruote, perché non con i libri! Ebbene – dopo aver fugato i residui dubbi trascorrendo un week-end con Pippo Civati (soprannominato latomo della scissione, un politico, a tuttoggi ancora del partito di Renzi, capace però di formare una corrente Pd da una sola goccia, seguendo pervicacemente ununica idea: farsi partito più che farsi un partito) – Morioka ha deciso di avviare questa attività minimalista, concependo lidea di una Rigenerazione dellatomo di un libraio: una libreria con un unico libro. Nella libreria Morioka la stanza con il libro della settimana è decorata sottotono, con legno e cemento e muri bianchi, e un tavolino nel mezzo sul quale trovano posto alcune copie del libro della settimana.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma quale notizia rassicurante, qui grondano solitudine, isolamento e noia ad abundantiam! Qui casca lasino! Provate a riflettere: siete disoccupati o magari insoddisfatti del vostro attuale lavoro? Avete per caso a disposizione – a casa vostra o da un amico premuroso – una stanza, un sottoscala, un seminterrato? Siete capaci di fare un caffè come Dio comanda? Et voilà, entrate nel mondo magico e redditizio dellIssatsu Illytsu (tradotto: un locale, una tazza di caffè, rigorosamente Illy). Lattività è semplice. Riassumendo: una stanza, un tavolino, una macchina per lespresso, una tazzina, un piattino, un cucchiaino. Dotazione minimalista, a rendere laffare redditizio sarà la clientela: emiri, rais e sceicchi. Come attirarli? Basta una campagna marketing sobria ma accattivante, del tipo: Qui caffè da nababbi, solo torrefazione arabica, comodamente seduti come pascià e con bella compagnia conturbante (in realtà, sarebbe con turbante, ma il refuso è un colpo di genio). Abbinate labilità nel preparare un solo caffè al giorno, a patto però che sia lungo, mooooooooolto lungo. Poi, il tocco finale: fissate il prezzo giusto, purchè sia da miliardari, mooooooooolto da miliardari.
Meduse da un euro (in un lago alpino). Sì, avete letto bene, meduse in Valle d’Aosta. Oh bella, chi poteva immaginare che a questo animale planctonico garbassero la fontina, il vin brulè e il lardo d’Arnad… Comunque, il (per ora rarissimo) ritrovamento si è verificato nel lago da cava del Golf Les Iles di Brissogne, non lontano da Aosta, con tanto di scatto fotografico d’obbligo per non essere scambiati, al solito, per pazzi visionari, della risma di quelli che raccontano di aver pescato trote da 15 chili. Un gruppo di sub del paesino di Introd si è, appunto, introdotto nel lago (si badi bene, se fossero stati sommozzatori del paesino di Perloz, avremmo parlato di perlustrazione del lago: i valligiani, molto campanilisti, sono attentissimi a questi particolari), imbattendosi in una colonia di piccole meduse d’acqua dolce. Lo Zingarelli, un vocabolario che sa tante cose perché le ha rubacchiate qua e là nelle acque territoriali ed extra-territoriali di tutto il mondo, alla sola osservazione delle foto ha immantinente sentenziato: “Appartengono senza dubbio alla famiglia delle Olindiidae, sono Craspedacusta sowerbyi”. Ed è proprio questo dettaglio a farne una bella notizia: gli esemplari di questa specie hanno infatti le dimensioni di una moneta da un euro e, a differenza di quelle di mare, non recano danno all’uomo.
Perciò, quando quest’inverno vi ritroverete in vacanza, provetti sciatori, dalle parti del Monte Bianco,bardatevi – alla maniera degli abitanti di Bard in occasione della festa patronale – da custodi del lago da cava del Golf Les Iles di Brissogne. Poi, indicando ai turisti più sprovveduti le meduse – che appariranno, a un occhio non allenato, come vere monete – potrete invitarli, come se si ritrovassero per una strana magia davanti alla splendida Fontana di Trevi a Roma, a gettare nel laghetto i loro euri, esprimendo pure un desiderio. In piena notte, poi, eludendo gli stessi ignari abitanti di Morgex, immorgetevi nelle gelide acque con una bella muta e raccogliete il cospicuo obolo del forestiero allocco. Ne ricaverete benefici economici non insignificanti. Un’avvertenza: non vi capiti assolutamente di parlare della vostra attività di recupero notturna ai palombari di Cogne, ve lo diciamo con cognizione di causa. Venissero a cognoscenza del vostro segreto, vi ritrovereste a dividere il bottino con cognati e cognate (gli abitanti di Cogne) e pure con le Dame della Saint-Vincent…