Ballarò, riassunto seconda puntata 15 settembre 2015 – Quella di ieri sera, martedì 15 settembre 2015, è stata la seconda puntata della stagione di Ballarò. Dopo l’editoriale a cura di Nicola Lagioia, Massimo Giannini ha intervistato Di Battista. Egli ha affermato che il presidente del Consiglio attuale è addirittura più pericoloso di Berlusconi, perché ogni giorno ci si aspetta qualcosa di nuovo. Il Partito Democratico lavora di ipocrisia e per questo è imprevedibile. Renzi non si vede mai nei luoghi del dolore, ma lo si trova solo in tutti quei luoghi da jet set, con il suo sorriso stampato e sui mezzi di informazione che rimbalzano le sue menzogne. Di Battista si è detto fiero di essere amico di Beppe Grillo, che ha lottato contro il nucleare. Poi si è parlato anche di leadership del partito, della possibile candidatura di Di Maio e del successivo passo indietro. Di Battista insiste sul fatto che il nostro Paese non possa essere salvato da una sola persona.



Ci sono diverse soluzioni, che sono nel programma del Movimento Cinque Stelle, tra cui in primo luogo il reddito di cittadinanza, che è una vera e propria manovra economica. Così si potrebbe rilanciare l’economia ed evitare cose spiacevoli, come le promesse di voti in cambio di un piatto di pasta. Alla fine dell’intervista Giannini ha fatto ascoltare le parole del Presidente del Consiglio alla Coldiretti questa mattina. Matteo Renzi ha detto che per milioni di consumatori che si affacciano al mercato globale, l’Italia è un’eccellenza. Si è ripartiti poi con la diretta del programma insieme a un ospite d’eccezione, Roberto Saviano. Massimo Giannini lo ha intervistato sul tema delle baby bande che si fanno la guerra tra loro nei diversi quartieri della città di Napoli. Francesca Fagnani ha realizzato un servizio sull’inferno che si vive in città. Da mesi i ragazzi si sparano addosso per contendersi le piazze dello spaccio ed è quello l’unico welfare che conoscono.



Antonio Cesarano, padre di Gennaro, il ragazzo morto in una sparatoria, è stato intervistato e ha detto che le sparatorie del rione non si attribuirebbero alla camorra. Intanto nei video dei carabinieri si vedono i baby criminali che sparano e la gente che scappa. Di notte poi ci sono in giro solo ragazzini e spacciatori. Napoli è una città in mano ai clan e Saviano lo ha raccontato qualche giorno fa anche su Repubblica. Ma cosa accade in quel pezzo d’Italia dimenticato da Dio? Il problema è che a credere nei ragazzi sono solo le organizzazioni criminali. Quello che si fa è scendere nelle piazze e sparare. La città è dimenticata dal Governo e da un’Europa che ormai appare lontanissima. Saviano ha detto che non si può non essere radicali nell’affermare che il sud ormai è fallito. Si sta tentando di salvare qualche azienda? Evidentemente no. Anzi, il tentativo dall’alto è piuttosto quello di arginare il problema. L’economia criminale del nostro Paese è fortemente in attivo e Saviano è dispiaciuto del fatto che Renzi consideri qualsiasi critica un modo di diffamare l’Italia.



Questo lo rende molto simile a Berlusconi. E’ normale che i Giapponesi ci guardino con occhio estasiato, ma noi non dobbiamo fermarci a questo ma dobbiamo valutare la vivibilità del nostro territorio. Generazioni intere emigrano e occorre capire come farle rientrare nel nostro Paese. L’unico obiettivo vero di questo governo, ha aggiunto Saviano, dovrebbe essere quello di far tornare tutte le eccellenze che sono emigrate. A seguire si è dato spazio al dibattito politico. Gli ospiti chiamati ad intervenire sono stati Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, il parlamentare Ernesto Carbone per il Partito Democratico, Alessandro di Battista per il Movimento 5 Stelle. Erano presenti inoltre in studio Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review, Enrico Zanetti, sottosegretario all’economia e lo scrittore Gianrico Carofiglio, ex deputato. Sono intervenuti infine Lucia Mattioli, Presidente di Confindustria e Maurizio Landini, Segretario Generale della FIOM-CGIL. Ernesto Carbone è stato chiamato subito a intervenire in merito a quanto detto da Saviano.

Egli ha spiegato che meno di un mese fa sono stati arrestati tutti i criminali vicini a Messina Denaro, poi ci sono le aziende salvate dallo Stato, alcune di queste vittime della Camorra. Questo per dire che il governo si è mosso. Quelle immagini che vengono da Napoli fanno male ma non si risolvono con la bacchetta magica. Intanto però si sta iniziando. Certo, va affrontato anche il problema culturale. Landini ha voluto ricordare che i morti sul lavoro sono aumentati quasi del 10% dall’inizio dell’anno, anche se nessuno ne parla. Il motivo di queste morti è il peggioramento delle condizioni lavorative. Emerge dunque il fatto che in Italia non si sia ancora raggiunto il giusto livello di qualità. Giorgia Meloni invece accusa il Presidente del Consiglio di aver trovato il tempo per volare a New York per presiedere a una finale di tennis, ma non di andare in India per fare qualcosa per riportare a casa i Marò. Carbone e Landini hanno discusso quasi per l’intera durata della trasmissione, sempre in tema di lavoro. Il primo, infatti, ha accusato il secondo di non aver mai lavorato in fabbrica e di aver fatto sempre il sindacalista nella vista. Landini dal canto suo gli ha risposto che neanche lui ha mai lavorato e poi gli ha fatto notare che è stato proprio il suo partito a votare la legge Fornero. Sul finale della trasmissione è stato mandato in onda un servizio su IMU e TASI, mentre in chiusura i sondaggi della settimana ci hanno mostrato come Renzi sia in lieve crescita nelle intenzioni di voto.

Replica Ballarò, puntata 15 settembre 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata di Ballarò andata in onda ieri grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.