La puntata di Virus – Il contagio delle idee di ieri sera, giovedì 17 settembre 2015, si è aperta con gli Sgarbi di Virus. Sgarbi ha proposto a Renzi che lingresso ai musei sia reso gratuito. Gli italiani infatti non conoscono quello che hanno e non è pensabile che debbano pagare per apprendere. Basti vedere lesempio di Palmira. Il tempio più bello della romanità è stato distrutto anche per ignoranza, da persone che credevano che quelle fossero solo pietre. Mentre qui in Italia ci occupavamo della mafia, dei Casamonica e di altre cose così futili, ha aggiunto Sgarbi, a Palmira distruggevano tutto e fra due anni potrebbero fare la stessa cosa al Pantheon e al Colosseo. Tutto è stato abbattuto in nome di Dio, ma quale Dio, ha detto Sgarbi? Perché quello non è il nostro Dio. L’incultura di fondo sta proprio qui, nel fatto che fanno queste cose in nome di Dio.
Si è dispersa la cultura e si è arrivati alla barbarie. Terminato il monologo di Vittorio Sgarbi, la trasmissione è iniziata con la discussione tra Maurizio Belpietro e Roberta Pinotti in fatto di immigrazione. Maurizio Belpietro, direttore di Libero, ha spiegato che per molti degli immigrati arrivati non sappiamo neanche chi siano e perché siano venuti. Una volta giunti in Italia, per lEuropa devono restare qui. Perchè non mettiamo anche noi controlli alle frontiere come fa ad esempio l’Austria? Chiaramente se tutti metteranno dei controlli lo farà anche l’Italia, altrimenti no, ma si vedrà in futuro, ha risposto Roberta Pinotti, Ministro della difesa, alla domanda posta da Nicola Porro. Senza una soluzione condivisa, ha aggiunto la Pinotti, il sistema impazzisce. Belpietro ha voluto ricordare che in Grecia sono arrivate 310.000 persone ed è accaduto il caos che abbiamo visto in televisione.
Il problema è che noi parliamo tanto di accoglienza ma poi abbiamo profughi siriani ed eritrei che dormono sotto i ponti perchè non hanno dove stare. Il problema comunque di fronte a un flusso di migranti così consistente non è solo dell’Italia ma anche dell’Europa intera. Il politologo Luttwak ha detto che la soluzione più economica sarebbe quella di mandare risorse direttamente ai campi profughi che sono in Siria. Gli Africani che arrivano in Italia da paesi non in guerra devono essere fatti sbarcare, ma poi una volta identificati vanno rimandati a casa. In caso contrario ci si ritrova con decine di milioni di persone che vengono da zone non in guerra. Purtroppo fin dall’inizio questa distinzione non è stata fatta. Per fortuna, ha fatto notare Porro, il ministro Pinotti ha già detto che chi viene solo per motivi economici deve essere rimpatriato. Il Ministro ha anche aggiunto che noi oggi dobbiamo porci anche il problema di chiuderla la guerra in Siria e di sistemare la situazione in Libia. Subito dopo abbiamo ascoltato un’intervista ad Antonio Martino, ex ministro della difesa, che ha dichiarato che l’Italia dovrebbe intervenire attivamente con le sue forze armate in Libia e negli altri Paesi.
Il problema, gli ha fatto notare Porro, è che non sapremmo dove trovare i soldi per una cosa del genere, dato che non li abbiamo neanche per mandare in strada una volante della polizia. Martino ha spiegato all’ora che il guaio è stato fatto quando si è deciso il taglio alle spese accessorie dei Ministeri. Per il Ministero della difesa questo è significato tagliare i fondi che erano utilizzati per la formazione, per l’addestramento e per la manutenzione dei mezzi. In studio si era concordi nel sostenere che l’errore fu fatto nel momento in cui si andarono a destabilizzare le dittature in quei Paesi, favorendo così chi a quelle dittature si opponeva. Gheddafi ad esempio avrebbe tenuto a bada l’Isis e sicuramente esso non si sarebbe sviluppato così tanto come è invece accaduto. Pinotti ha fatto notare che l’Italia sostiene una forte spesa per mandare avanti la Marina Militare, ma si tratta di una spesa necessaria.
Qui infatti non si parla più di prevenzione ma di emergenza e occorre fronteggiarla nel migliore dei modi. Belpietro allora ha ribadito che tutti i morti della Siria sono da considerare una responsabilità di chi ha preso la decisione di armare i nemici di Assad. Anche Luttwak si è detto d’accordo con questo tipo di discorso e ha fatto notare che nei Paesi islamici non ci può essere democrazia, ma esistono solo due vie possibili tra le quali si può scegliere. Tali vie sono la dittatura e l’anarchia. Pinotti ha poi risposto a una domanda in merito al rischio di attentati in Italia e ha detto che si tratta di un problema che non riguarda solo il nostro, ma tutti i Paesi. Guardando all’Italia nello specifico, è evidente che se non c’è lavoro è difficile inserire queste persone. L’occupazione manca anche per gli italiani e i cittadini che si trovano in condizione di difficoltà non possono fare a meno di andare a confrontarsi con chi immigra per motivi economici, ha fatto notare ancora Maurizio Belpietro.
La domanda di questa sera per Peter Gomez e Claudio Velardi ha riguardato un argomento che tanto ha fatto discutere in questi giorni e cioè se Matteo Renzi abbia fatto bene ad andare a New York a guardare la partita di Tennis tra la Pennetta e la Vinci. Secondo Velardi si sarebbe trattato di un’operazione di marketing per l’Italia, mentre Gomez sostiene che il Presidente del Consiglio abbia sbagliato a volare con un aereo di Stato, mentre avrebbe dovuto prendere un volo di linea e pagarlo a spese proprie, come fa spesso anche il Presidente della Repubblica. Insomma, secondo Gomez, Renzi avrebbe lanciato un messaggio sbagliato. Il Presidente del Consiglio, dal canto suo, ha dichiarato che tutta questa polemica si sarebbe sollevata perché si trattava di una partita di tennis, mentre se fosse stata di calcio nessuno avrebbe detto nulla.
Replica Virus – Il contagio delle idee, puntata 17 settembre 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata di Virus – Il contagio delle idee andata in onda ieri sera, 17 settembre 2015, grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.