Ieri sera su Rai 3 è andata in onda in prima serata l’ultima puntata di 47-35 Parallelo Italia, condatta da Gianni Riotta in diretta dalla Casa dell’Architettura a Roma. La puntata è stata l’ultima di questa stagione e per l’occasione sono stati invitati a prendere parte ai dibattiti numerosi ospiti. Tra questi il deputato di Forza Italia Mariastella Gelmini, il conduttore di “Ballarò” Massimo Giannini, il deputato del PD Anna Ascani, il segretario generale della FIOM Maurizio Landini, il segretario della Lega Nord Mattero Salvini, Alessandro De Nicola de “La Repubblica” e infine il regista Giuseppe Tornatore. Come ospite d’eccezione è arrivato anche Brian May, chitarrista dei Queen che si è esibito insieme alla cantante Kerry Ellis.



Si è cominciato a parlare subito del Job Act e a dispetto delle critiche mosse da Landini alla riforma del lavoro, Giani Riotta è andato a intervistare chi nel Job act crede davvero e sostiene che stia funzionando, cioè il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Egli si è soffermato anche sull’importanza dell’Europa e sul ruolo che questa deve avere in tema di immigrazione. Mariastella Gelmini ha detto di condividere i principi del Job Act ma sottolinea che tale provvedimento non è stato neanche del tutto attuato in ogni sua parte e dunque è difficile che almeno per ora possa produrre degli effetti stabili. I contratti a tempo indeterminato sono aumentati, ma non è cambiata la situazione per i disoccupati, ha sottolineato la Gelmini. Si è parlato successivamente anche di immigrazione. Il deputato Anna Ascani ha invitato tutti a fare attenzione ai numeri, i quali dimostrano che i reati sono diminuiti. Lei stessa prende spesso il treno regionale che da Terni conduce a Roma e si rende conto che non è il caso di alimentare il senso di paura diffusa. Massimo Giannini ha fatto notare come insieme a tanti disperati che fuggono dalle guerre arrivi in Europa anche qualche criminale. Tuttavia, la criminalità non ha nazionalità, come dimostrano alcuni fatti di cronaca che sono proprio di questi giorni. In fatto di immigrazione non si può non vedere che il problema più generale riguarda l’Europa.



E’ necessario che si riuniscano i capi di stato delle diverse nazioni perché si possa risolvere qualcosa. Giannini ha ricordato tra l’altro che il prossimo martedì ripartirà Ballarò, che andrà in onda proprio al posto di Parallelo Italia. In collegamento da Palagonia, in provincia di Catania, l’inviata ha intervistato i cittadini, i quali hanno raccontato di come la Sicilia sia stata letteralmente invasa dagli immigrati. La cittadina del catanese è sotto i riflettori dopo che due anziani coniugi sono stati uccisi nel corso di una rapina e pare che il primo accusato del delitto sia un immigrato ivoriano. Palagonia è disponibile nei confronti di chi si trova in difficoltà ma il problema è quello che soltanto tre persone sono state riconosciute come profughi, mentre ben tremila sono gli immigrati che girano liberamente per il paese. Alcuni di loro si comportano bene ma ci sono anche quelli che si mostrano aggressivi e che rubano nelle campagne. Alcuni cittadini sono stati addirittura costretti ad abbandonare le proprie abitazioni perché vittime di furti continui. Non si tratta di fare terrorismo, spiegano sempre gli abitanti di Palagonia, ma si tratta di problematiche effettive che devono essere risolte. La gente lamenta una totale assenza dello Stato, tanto che non è arrivata da parte delle autorità neanche una telefonata di condoglianze ai familiari delle vittime. Alla politica si chiede dunque una risposta, soprattutto in tema di identificazione.



Le persone vano identificate in breve tempo ma anche se la legge prevede un massimo di 30 giorni, i tempi sono ormai troppo dilatati, come ha spiegato Mariastella Gelmini, e ci si impiega a volte anche un intero anno. Per questo Forza Italia ha presentato una proposta di legge che preveda l’istituzione di più commissioni, possibilmente una per ogni prefettura, così da accorciare notevolmente le tempistiche. Allo stesso tempo è necessario individuare un magistrato che si occupi esclusivamente dei ricorsi. In collegamento da Bruxelles c’era anche Matteo Salvini, che si è detto disponibile ad andare a incontrare i cittadini di Palagonia, anche se teme di essere accusato di sciacallagio. Secondo l’onorevole della Lega Nord in Italia è importante che si arrivi alla certezza della pena. Chi sbaglia deve pagare ed è sbagliato parlare di amnistia. Salvini vorrebbe che Renzi accettasse un confronto su tutto questo per risolvere il problema una volta per tutte. In risposta, Gianni Riotta ha mandato in onda uno spezzone dell’intervista a Renzi che invita sempre ad essere positivi sulle possibilità dell’Italia di riprendersi.

Alessandro De Nicola ha fatto notare la differenza nella crescita che c’è al momento tra nord e sud. Al nord la crescita sta al pari con l’Europa, mentre al sud no e la disparità sta nella condizione di legalità che dovrebbe essere ripristinata le meridione del nostro Paese. Ma è vero che i giovani del sud oggi sono pessimisti? Giuseppe Tornatore non se la sente di negarlo e in effetti è vero che le cose da quelle parti vanno davvero male ed esistono paesi che avevano anche tre o quattromila abitanti e che oggi si trovano ad essere totalmente svuotati. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Padoan ha spiegato infine che l’Italia sta uscendo adesso da una condizione che impediva la crescita del Paese. Importante è stato l’abbattimento delle tasse, che fa parte di una strategia più generale del governo. Finalmente si è dimostrato che il Paese si può cambiare davvero.

Replica 47-35 Parallelo Italia, puntata 1 settembre 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata del talk show 47-35 Parallelo Italia andata in onda ieri, 1 settembre 2015, grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.