Nella terza parte de La vita in diretta si torna a parlare di cronaca con la rcihiesta di 30 anni per Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste e unico accusato per il suo omicidio. Maria Teresa Napolitano, avvocato, ha spiegato perché sia stata richiesta il massimo della pena: secondo l’accusa ci sono infatti tutte le aggravanti e cioè la parantela e la premeditazione, e nessuna attenuante. Trattandosi poi di rito abbreviato, il massimo della pena che l’accusa puà chiedere non è più l’ergastolo, ma 30 anni.
Marco Liorni e Cristina Parodi tornano sul piccolo schermo di Rai 1 anche oggi, mercoledì 23 settembre 2015, insieme ad una nuova puntata de La vita in diretta. Su Twitter i presentatori hanno invitato tutti i telespettatori a non perdersi lappuntamento odierno con un post in cui confermano la messa in onda odierna (clicca qui per vederlo direttamente dalla pagina social): di che cosa si occuperanno? In attesa di scoprirlo, diamo uno sguardo agli ascolti registrati ieri e a quanto successo. La trasmissione ha raggiunto, nella prima fascia di messa in onda l11.16% di share con un milione e 683 mila telespettatori. Dopo Torto o Ragione, invece, ha toccato il 17.01% con un milione e 634 mila telespettatori. Ecco che cosa è successo: per cominciare, ecco gli ultimi aggiornamenti sulla morte di Yara Gambirasio. E’ stata un’inchiesta di cinque anni, molto lunga per tutti i familiari e con un unico indagato, Massimo Bossetti, che continua a proclamarsi innocente. Ma ci si sta davvero avvicinando alla verità sulla morte della ragazza? Diverse telecamere hanno ripreso un furgone girare nei dintorni della palestra di Yara la sera della sua scomparsa.
Secondo gli inquirenti si tratterebbe proprio del furgone di Bossetti. Per gli inquirenti l’uomo girava intorno alla palestra per avvicinare la sua vittima. Secondo la difesa non si potrebbe dire con certezza che il furgone sia proprio quello del muratore. Ines Pisano ha spiegato che i dati di cui si è in possesso verranno valutati sulla base di convinzioni scientifiche abbastanza forti. Ester Palma, giornalista de Il Corriere della Sera ritiene che alcune cose in questa inchiesta siano state un po’ forzate. Qualcosa che non quadra sicuramente c’è. Marco Liorni si è occupato a seguire del caso di Marco Vannini. In collegamento c’era sua mamma, che attende gli esiti della perizia balistica affinché si possa conoscere la verità. I genitori di Marco puntano il dito su tutte e cinque le persone presenti nella casa in cui il loro ragazzo ha perso la vita per non essere stato soccorso nell’immediatezza ed essere stato lasciato morire. Sembrerebbe che i risultati di alcune analisi stiano iniziando a smentire il racconto fatto dalla famiglia Ciontoli. Domani Michele Buoninconti tornerà in aula e potrebbe anche rilasciare delle nuove dichiarazioni. Perché secondo l’accusa egli potrebbe aver ucciso la moglie Elena Ceste? Il famoso uomo della golf grigia, amico di Elena e accusato da Michele di esserne l’amante, ha detto che con lei non aveva nessuna storia, ma solo amicizia.
L’uomo ha raccontato che tre giorni prima della scomparsa di Elena lui le aveva mandato diversi messaggi e Michele lo aveva scoperto. Proprio in questo racconto, dunque, la procura vede una premeditazione nel gesto di Michele. Elena sarebbe morta per un tradimento mai avvenuto. Michele era un padre padrone e non sopportava l’idea che sua moglie potesse essergli sfuggita. Cristina Parodi è passata poi a un argomento più leggero e ha parlato di mamme e nonne sprint. Da Santa Venerina è intervenuta Stefania Abbate, una nonna che ha soli 38 anni. La sua primogenita ha dato alla luce un bimbo appena sette mesi fa e così lei è diventata nonna così giovane. Marco Liorni ha poi intervistato una signora, Edda, che anni fa è stata costretta a vendere la sua casa, mentre ora esiste una legge che consente di tenere l’immobile e ottenere un prestito. Gianluca Timpone ha spiegato come si può ottenere il prestito ipotecario se si ha un’età superiore ai 60 anni. Alla morte della persona gli eredi potranno decidere se lasciare l’immobile alla banca o riscattarlo pagando il debito. Elio Iannutti di Adusbef ha però invitato a stare attenti perché sembrerebbe quasi un esproprio dell’eredità. Bisognerebbe comunque conoscere i tassi che vengono applicati e le condizioni. Per questo Adusbef non è d’accordo con questa nuova soluzione e preferisce la nuda proprietà.