Ieri sera è andata in onda su Rai 2 la terza puntata di Virus – Il contagio delle idee. Come ospiti sono stati invitati Matteo Salvini, leader della Lega Nord e Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio. La trasmissione si è aperta alle 21.00 con il consueto Sgarbo settimanale. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, come ogni settimana, bilanciandosi tra arte e cronaca, ci ha fornito il suo punto di vista in merito all’attualità. Si è partiti dal dibattito tra Salvini e Cerasa e si è parlato della Germania e dello scandalo della Volkswagen. Si tratta di una guerra commerciale lanciata dagli americani in vista dell’immissione sul mercato della macchina elettrica nel 2019? Secondo Salvini potrebbe essere plausibile. Tutto questo che è successo ci deve servire però per ridimensionare la Germania, che finora ha dettato legge in Europa. Franco Moscetti, amministratore delegato di Amplifon ha spiegato che tutte le aziende automobilistiche comprano un certo numero di macchine di altre case e quindi le conoscono tutte molto bene. L’inviata di Virus è andata a Wolfsburg in Germania, dove è la sede principale della Volkswagen. Qui c’è chi difende l’azienda, dicendo che anche la Ford e altre aziende si comporterebbero allo stesso modo. Salvini si augura che i tedeschi scendano ora dal piedistallo. Cerasa si chiede invece se esista davvero il motore pulito. Pare che nei diesel di nuova generazione non sia facile passare i test anti smog. Ugo Gumpel, intervenuto in collegamento, ha fatto notare che ora le conseguenze saranno gigantesche, compreso il probabile ritiro di modelli già messi su strada. In Europa lo sapevano tutti che la regola non era rispettata e quindi non è un problema solo della Germania e della Merkel. Staccare l’abbattimento dell’azoto è stata una decisione presa più che altro per evitare ai possessori delle auto di doversi recare più e più volte in officina per ricaricare il liquido. Gumpel sostiene perciò che si stia discutendo tanto per un qualcosa di così poca importanza. Salvini invece la vede diversamente e pensa che i tedeschi non hanno dato importanza al rispetto di quella norma solo perché abituati a porsi al di sopra di tutto e di tutti. In un servizio successivo abbiamo visto come funziona una fabbrica di auto in Italia. L’inviato a intervistato una dipendente di Maserati rientrata dalla cassa integrazione nel novembre del 2012. Del resto la cassa integrazione ha riguardato la maggior parte dei dipendenti. Un altro operaio ha spiegato che quest’auto ha messo alla prova gli stessi operai, nella produzione di automobili di lusso italiane. I casi di Pomigliano, di Mirafiori, eccetera, insieme al Jobs Act, hanno dato un po’ di ripresa all’economia italiana? Salvini si dice ben contento che tante persone abbiano ritrovato il lavoro. Certo, quando parla Marchionne occorre sempre considerare, ha aggiunto il leader della Lega, che egli risiede in un cantone svizzero dove le tasse che si pagano non sono certo pari a quelle italiane. L’onorevole Andrea Romano, in collegamento con lo studio, ha discusso con Salvini anche in merito all’euro e all’economia italiana. Secondo Salvini la moneta unica avrebbe danneggiato l’Italia e favorito l’Europa, mentre secondo Romano le cose non starebbero così e per di più ci troveremmo al momento in una fase di sostanziale ripresa per il nostro Paese. Si è parlato di modello tedesco anche per quanto riguarda l’immigrazione. Secondo Cerasa occorre intervenire direttamente sul posto, altrimenti non si può fermare il problema. Salvini si è detto d’accordo con lui su questo punto. Intanto in Italia i migranti non arrivano più dal sud ma anche dal nord. Salvini come pensa di rispondere a tutto questo? Egli chiede di identificare in un mese e non in un anno i veri profughi, che vanno ospitati dignitosamente e non sotto i ponti. Gli altri vanno rimandati a casa subito. Poi ci si deve porre il problema di andare sul posto a cercare di porre fine alle cause che spingono all’immigrazione. Il problema si deve risolvere in Africa e, perché no, ogni Stato europeo potrebbe adottare un Paese africano e fare lì degli investimenti. Il corpo a corpo di ieri sera è stato dedicato alla chiusura del Colosseo. A discuterne nello scontro verbale c’erano Luca Barbareschi e Rinaldo Satolli, segretario della Flp-Bac. La discussione tra i due è partita dalla domanda virale se sia giusto o meno chiudere il Colosseo per assemblea sindacale. Il dibattito tra i due ospiti è stato piuttosto acceso. Satolli difendeva il diritto dei lavoratori di riunirsi in assemblea, affermava che era sato dato un congruo preavviso e sosteneva che non si trattava di uno sciopero. Dall’altra parte Luca Barbareschi invocava i modelli del nord, come Milano, dove la privatizzazione sta dando ottimi frutti nel mondo della cultura. Satolli dal canto suo ha ribadito che la privatizzazione è pericolosa, perché va a sfavore dei ceti meno abbienti della popolazione. Maria Valeria Vendemmia ci ha mostrato attraverso un video quale sia la vera situazione del Colosseo, dove i turisti sono lasciati allo sbando, qualcuno addirittura bivacca sulle colonne, e i bagni sono delle vere latrine. Poi ci sono le file interminabili all’ingresso, che secondo Satolli sarebbero normali per un monumento con così tanti visitatori. In chiusura, Nicolo Porro ha intervistato l’attore Michele Riondino, il quale ci ha parlato della città di Taranto e ha messo in evidenza i problemi che ci sono, il fatto che questa città venga considerata quasi un tabù, tanto è vero che non se ne parla mai neanche sui media.



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