La nuova stagione di Che fuori tempo che fa prende il via questa sera con na maxi puntata in cui saranno celebrati gli ultimi grandi successi sportivi per l’Italia. In particolare, Dabio vuole festeggiare anche il ciclismo che da un pò non ci dava tante soddisfazioni. Ospite in studio sarà Fabio Aru, il ciclista sardo che ha vinto la Vuelta di Spagna dopo il secondo posto al Giro dItalia mettendo a segno una doppietta che lo farà finire nei libri di storia se non quella scolastica sicuramente quella sportiva del nostro Paese.
Sarà ospite nella puntata di stasera, sabato 26 settembre 2015, del programma di Fabio Fazio “Che fuori tempo che fa” in onda su Rai 3.
Fabio Aru è un ciclista sardo che questanno si è imposto allattenzione del grande pubblico conquistando la vittoria nelledizione numero 70 della Vuelta di Spagna, dopo essersi piazzato secondo al Giro dItalia sempre del 2015, alle spalle di Alberto Contador. Fabio Aru corre attualmente per la squadra kazaka dellAstana, insieme a Vincenzo Nibali, ed anche nella prossima stagione proseguirà con la stessa formazione guidata da Martinelli. Da bambino Aru si dedicava a molti sport e solo a 15 anni ha optato definitivamente per il ciclismo. Inizia con la specialità della mountain bike e viene anche convocato come riserva nella nazionale italiana categoria juniores che partecipava ai mondiali in Val di Sole. In seguito passa al ciclocross, ottenendo anche qui buoni risultati, tanto da essere selezionato per europei e mondiali sempre nella categoria juniores.
Dopo aver terminato il liceo, maturità classica, Fabio Aru si trasferisce dalla Sardegna a Bergamo per poter dare sviluppo alla sua carriera. A Bergamo partecipa a gare su strada tra cui il Giro della Lunigiana, sempre nella categoria juniores e passa poi nella under 23 dal 2009 con il team “Palazzago-Elledent-RAD Logistica”, sotto la supervisione di Olivano Locatelli. Nel 2011 Aru si mette in luce ottenendo diversi piazzamenti in gare che fanno parte del circuito europeo, con un quinto posto al Giro del Belvedere, ed un secondo posto nel Trofeo Bianchin. La prime vittorie in questa categoria arrivano lanno successivo e dalla fine della stagione saranno 7 in totale, tra le quali la gara in linea Bassano – Montegrappa, e due giri, quello delle Valli Cuneesi e quello della Valle d’Aosta. Ai campionati italiani della categoria si piazza secondo alle spalle di Matteo Trentin. Grazie a questi risultati viene messo sotto contratto come professionista dallAstana a partire dallagosto successivo. prima di esordire nel professionismo conquista anche un secondo posto nel Girobio del 2012 e vince di nuovo il Giro della Valle dAosta.
Dopo lesordio nel 2012, Aru inizia a mostrare le sue qualità nellanno successivo quando fa parte dellAstana al Giro dItalia come gregario di Nibali ed aiuta il suo capitano a conquistare il successo. Nel 2014 seconda partecipazione al giro, questa volta come scudiero di Scarponi, e poi come capitano quando Scarponi si deve ritirare per una caduta. Vince anche la sua prima tappa nella corsa “rosa” ed alla fine ottiene un prestigioso terzo posto in classifica generale sul traguardo di Trieste. Corre successivamente anche la Vuelta e vince due tappe, conquistando alla fine il quinto posto. I suoi risultati convincono il C.T. italiano Cassani a convocarlo in nazionale per i mondiali. In questa stagione inizia con la corsa a tappe Parigi Nizza, poi ha i gradi di capitano al Giro dItalia e riesce a mettere in difficoltà lo spagnolo Contador vincendo due tappe con arrivo in salita e conclude secondo ma con la soddisfazione di avere anche indossato la maglia rosa, dopo la tappa che terminava a Jesolo e di aver vinto la classifica dei giovani, quella della maglia bianca.
Aru non partecipa al Tour e si prepara meticolosamente per la Vuelta dove approda insieme a Nibali, il quale viene però squalificati nel corso della seconda tappa. La pressione sulle sue spalle non spaventa il corridore sardo che combatte da par suo con campioni del calibro di Valverde, Purito Rodriguez, Quintana, Froome e Dumoulin. Proprio l’olandese è il suo avversario più acerrimo e gli strappa la maglia rossa, simbolo del primato per soli 3 secondi nella cronometro. Aru reagisce attaccando. Il suo avversario reagisce nella terzultima tappa, ma nella penultima Aru ha uno scatto imperioso e va a conquistarsi maglia e vittoria con la passerella di Madrid del giorno appresso. Aru è il sesto corridore italiano che riesce a vincere la Vuelta.