Ieri sera alle 20.30 è andata in onda su Rete 4 una nuova puntata di Quinta Colonna, il talk condotto da Paolo Del Debbio che vede protagonisti della politica e non scontrarsi in accesi dibattiti inerenti i problemi attuali dell’Italia. Ieri sera Del Debbio ha aperto la trasmissione con l’intervista a Paola Taverna, capogruppo al Senato per il Movimento 5 Stelle. Nel corso della puntata si è poi parlato in primo luogo di immigrazione. Paola Taverna ha espresso la sua positività in merito alla possibilità di cambiamento per l’Italia. Tale cambiamento potrebbe avvenire se davvero il Movimento Cinque Stelle arrivasse al Governo. Paolo Del Debbio le ha fatto notare che per il suo partito sarà difficile raggiungere la maggioranza, ma lei non è così pessimista in merito. Secondo la Taverna, infatti, lo stesso Italicum andrebbe a favorire il Movimento Cinque Stelle. Paola Taverna si è soffermata anche sul tema dei trasporti e si è detta indignata per quello che è successo a Roma oggi, con tutti i disagi della linea A della metropolitana. L’inviata è andata a Trieste, vicino al silos dove si sono rifugiati i migranti che arrivano in massa dalla tratta dei Balcani. Un altro inviato è andato invece a Tor Sapienza, dove ha parlato in diretta dal palazzo occupato.



Qui la gente vive direttamente in mezzo ai rifiuti e nessuno si occupa di questo problema. Ufficialmente qui sono censite 100 persone ma poi arrivano anche a 400. Questa è un po’ la terra di nessuno e il Comune non se ne occupa. Il pericolo di malattie è molto alto e ci sono topi enormi che girano. I politici di destra e di sinistra ogni tanto vengono qui e parlano di sgomberi, promettendo alloggi e posti di lavoro. Paolo Del Debbio ha voluto lanciare un appello anche eventualmente a qualche associazione di volontariato per andare lì a togliere quei rifiuti. Almeno i bambini che vivono in quel palazzo devono essere liberati da quelle esalazioni dannose. Si è parlato poi di immigrazione. Se anche l’Austria chiudesse in confini, l’Italia resterebbe l’ultima porta d’ingresso per queste persone. Tutta la zona della nostra frontiera non è per nulla controllata e passano liberamente auto e persone a piedi. Lo scenario è ben diverso da quello che si vede in Ungheria e Austria. Una delle tratte usate da profughi e trafficanti è il tragitto di una vecchia ferrovia che porta fino al centro della città. Prima di uscire dal tunnel però ci si cambiano i vestiti, così da non essere più riconoscibili. Il punto di arrivo è Trieste, dove le strutture di accoglienza ci sono ma non sono sufficienti e così chi non trova posto va nel silos, dove le condizioni di vita sono molto disagiate. La sera per riscaldare si accende il fuoco e può capitare anche che qualche baracca bruci. Ad Afragola in provincia di Napoli c’è una famiglia che ha bisogno di aiuto e si è chiesto l’intervento del pubblico di Quinta Colonna per dare una mano.



Mario Giordano, Direttore del TG4, di fronte a queste persone che non sanno neanche come comprare da mangiare, ha invitato a tenere gli occhi aperti perché i segnali di ripresa di cui tanto si parla non si sentono davvero nel Paese. All’onorevole Romano, Paolo Del Debbio ha chiesto se non sia ora di dotarsi di uno strumento per risolvere questo stato di povertà che interessa ben 4 milioni di persone. In Germania e in Francia sono previsti degli aiuti che funzionano abbastanza bene. Perchè in Italia tutto questo non c’è? L’onorevole Romano si è detto d’accordo circa la necessità di fare qualcosa. Si è fatto tanto ma è ancora troppo poco. Il governo però è partito quasi da zero perché fino al 2013 il fondo per le realtà di povertà radicale non c’erano. La chiave per uscire da queste realtà può essere solo il lavoro e grazie al Jobs Act trovarne uno è ora più semplice, ha continuato l’onorevole romano. Abbiamo poi ascoltato la storia di Mauro, un cittadino messo in difficoltà da Equitalia. Eppure il governo riesce sempre a trovare i soldi per altre cose, come i voli di Stato. Poi si va a risparmiare sugli esami medici. Saif Abouabid ha criticato l’atteggiamento di dare la colpa ai profughi della condizione di povertà in cui versano molti italiani. Anche chi dice che li fanno vivere in alberghi, sostiene Abouabid, sbaglia perché si tratta di alberghi abbandonati che vengono riqualificati per l’accoglienza. Egli ha difeso infine gli immigrati dicendo che dei famosi 35 euro al giorno, in realtà a loro ne arrivano solo 2, per un totale di non più di 75 euro al mese. Con Poletti siamo andati poi a vedere come vivono famiglie italiane in difficoltà che hanno occupato gli appartamenti di Tor Sapienza. La situazione è drammatica. All’interno dell’edificio ci sono infiltrazioni d’acqua ovunque e per non senitre i cattivi odori le persone devono dormire con le finestre aperte. Due coniugi hanno raccontato la loro storia personale a volto coperto, per paura che qualcuno possa togliere loro il figlio. L’uomo ha detto che a un certo punto si è ritrovato con un debito di 4000 euro nei confronti di Equitalia e così è finito in questa situazione. Si è parlato ieri sera anche di quell’immigrato che è stato ucciso per aver rubato un melone. Gli altri suoi connazionali fanno notare che dopo anni passati qui in Italia senza lavoro si ruba per mangiare. In studio è stato ospitato il fratello dell’uomo che ha sparato, il quale ha spiegato che al suo paese ci sono vere e proprie bande comandate dall’alto. Suo fratello ha sparato per difendere il figlio, ha detto, e non è giusto che ora sia in carcere.



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