Tempesta d’amore torna questa sera con una nuova puntata della nona stagione dedicata all’amore di Julia e Niklas. I due stanno cercando di mettere in piedi i pezzi delle loro vite cominciando da Patrizia e le sue manovre e finendo a Sebastian che ha davvero rischiato la vita ma che adesso ha detto tutta la verità. Prima di vedere la puntata di questa sera, però, ecco cosa è successo ieri.
Finalmente Sebastian inizia a riprendersi dopo il terribile trauma subito. Patrizia infatti gli ha sparato a sangue freddo, con l’intento di metterlo a tacere per sempre, dal momento che il giovane aveva espresso la propria decisa intenzione di confessare tutto alla polizia. Raccontando come in realtà Sophie Stahl sia deceduta da tempo, e che Julia non è pazza. Inoltre avrebbe fatto condannare Patrizia per le sue responsabilità. E’ stata lei a uccidere Sophie. La donna ovviamente non poteva permettere tutto ciò, e così gli ha sparato, tentando poi di far ricadere la colpa su Friedrich. In questo modo avrebbe mandato avanti il proprio piano di rovinare per sempre la famiglia Stahl. Ovviamente in questa situazione, l’ingenua Charlotte prende le parti di Patrizia, credendole quasi ciecamente.
Dunque ritiene anche lei sia stato Friedrich a fare fuoco. Fortunatamente Sebastian non è morto, essendo lui ora l’unico a poter dimostrare la sanità mentale di Julia, e soprattutto incastrare Patrizia una volta per tutte. La donna ne ha combinate fin troppe. E’ un’assassina e, nel senso più generale e omnicomprensivo, una criminale. Merita dunque di marcire in prigione, essendo un pericolo per la società. Sebastian esce dall’ospedale, dove ha raccontato alla polizia tutto ciò che sapeva, ovvero che Patrizia, la quale ha denunciato il suo grave ferimento, è in realtà colei che ha tentato di ucciderlo. Friedrich non c’entra davvero nulla, ma la polizia lo ritiene ancora inattendibile, data la grave ferita e i farmaci assunti nel corso della degenza. In seguito però conferma questa versione dei fatti, e agli inquirenti aggiunge dell’altro. Specifica infatti che Patrizia aveva orchestrato un piano, il quale prevedeva prima di uccidere Sebastian, e poi far fuori anche Charlotte. In questo modo la vendetta nei confronti di Friedrich sarebbe stata compiuta, con lui in carcere, disperato inoltre per la morte della sua ormai ex moglie. Stavolta gli inquirenti si mettono al lavoro e raccolgono svariate prove per riuscire a mettere su un concreto capo d’accusa per Patrizia. Nel frattempo però occorre decidere delle sorti di Mia, seppur in maniera provvisoria. Il giudice decide di affidarla a Patrizia, per assurdo, strappandola a una disperata Charlotte. La polizia però segnala la denuncia e dunque il giudice dovrà fare i conti con quanto fatto.
La bambina è in pericolo con Patrizia, che potrebbe scappare da un momento all’altro, portandola via con sé. Intanto Michael racconta a Niklas di come Julia abbia aiutato sostanzialmente a salvare la vita a Sebastian, nonostante i recenti e profondi dissapori. Soprattutto però gli dice che ora sa con certezza che il gruppo sanguigno della ragazza non corrisponde a quello di Sophie Stahl. Ritiene dunque che Julia sia davvero Julia. Inoltre lei sapeva d’avere il gruppo sanguigno di Sebastian. A questo punto Niklas non può che farsi prendere dall’atroce dubbio d’aver internato una persona sanissima, ma soprattutto d’aver costretto a tali torture la donna che ama, e che riteneva sua sorella. Tenta allora di raggiungerla, ma lei teme di tornare in clinica e fugge alla disperata nel bosco. Niklas non sa cosa fare e va da Nils per farsi aiutare nella ricerca. Per la prima volta i due rivali in amore si ritroveranno spalla a spalla. Non conta chi infine riuscirà ad avere la mano di Julia, ora come ora conta trovarla ancora sana e salva. Infine Patrizia riesce a scovare Charlotte, e stavolta nessuno pare poterla fermare dall’ucciderla. Come una vera e propria cattiva da film, decide prima di confessarle le motivazoni che l’hanno spinta a maturare tale atroce decisione. Le parla dunque di Friedrich e di come intenda farlo cadere nel baratro.