Una lettera davvero commovente quella che John Travolta oggi ha scritto, a sette anni dalla sua morte, al figlio Jett: la tragedia avvenne il 14 gennaio 2009 quando il figlio delle star americane Travolta e Kelly Preston, mentre era in vacanza con la famiglia alle Bahamas, sbattendo la testa contro la vasca da bagno perse la vita prematuramente. Oggi il padre lo ricorda pubblicamente per la prima volta, cercando di superare il dolore che lo ha afflitto per tutti questi anni, e lo fa in modo molto tenero nei confronti del suo Jett. Qui sotto potete vedere gli stralci più significativi: come era preventivatile, l’attore non fa cenno a tutte quelle accuse e polemiche che vennero fuori dopo la morte di Jett specie sulla presunta malattia di autismo di cui sarebbe stato affetto il giovane Travolta e che, per motivi ideologici, non sarebbe stato curato. John era di Scientology all’epoca, come la moglie anch’essa attrice Kelly, e i farmaci per l’autismo erano e sono tuttora considerati un inutile palliativo per malattie psicosomatiche che si possono curare in altro modo. Ecco, la bestialità di queste credenze, in campo medico, era stata messa alla gogna mediatica e certamente avevano la loro validità, ma comunque non toglievano il dolore di una perdita così grave che oggi, con quelle parole, il padre John riconosce come da un lato un’immensa tragedia, ma dall’altro come il riconoscimento a prescindere che quel figlio gli ha insegnato ad amare. E questo vale per sempre, nonostante la morte.
Sette anni fa fa, moriva il figlio di John Travolta e oggi arriva la lettera dell’attore americano al quel bimbo scomparso troppo in fretta, dopo aver sbattuto la testa contro la vasca da bagno. Un dolore enorme per qualsiasi genitore, e non è da meno per il buon John Travolta, che dopo tutte le polemiche che nel corso degli anni si sono svolte sul suo legame con Scientology, da cui sembra essere uscito proprio in seguito alla morte del piccolo Jett, dovute alla mancanza di assunzione delle medicine contro le convulsioni proprio perché non rientrava nei dettami della potente setta americana. Oggi però l’attore ha voluto ricordare sul suo profilo Facebook solo quel dolore e le conseguenze di una morte come quella, cercando di ricordare tutto quell’amore suscitato da quel piccolo figlio scomparso: «Dite ogni giorno alle vostre persone care che le amate, trascorrete il tempo con i vostri genitori e i genitori facciano lo stesso. La vita è molto breve: dicono che la cosa più dura nella vita sia perdere un genitore, ora posso dire che non è vero: la cosa più dura è perdere un figlio, lui mi ha dato la gioia, è stato il mio tutto, mi ha insegnato in quei sedici anni ad amare incondizionatamente». In conclusione ha poi lasciato con parole molto commoventi e toccanti, ricordando appieno la grande presenza che quel figlio è stato per lui: «quello che veramente ho imparato è vivere e amare ogni giorni come fosse l’ultimo, non date nulla per scontato. La vita merita di essere vissuta».