Massimo Ranieri torna su Rai 1 con una nuova edizione di Sogno e son desto, con un ospite d’eccezione. Antonello Venditti, romano verace classe 1949, è infatti certamente uno dei più celebri cantautori italiani. La passione per la musica sboccia molto presto in lui, figlio di un viceprefetto di Roma e di un’insegnante di liceo, e già ai tempi delle scuole elementari comincerà a studiare pianoforte, strumento che lo accompagnerà per molti anni. Dopo la fanciullesca Mio Padre ha un Buco in Gola, ispirata a una ferita riportata dal genitore durante il secondo conflitto mondiale, a 14 anni scriverà le sue prime tre canzoni “compiute”: Sora Rosa, Lontana è Milano e Roma Capoccia, che diventerà uno dei suoi grandi cavalli di battaglia. Un talento precoce, si diceva, e come tale verrà visto anche quando presenterà questi primi lavori al Folkstudio, locale di piano bar e fucina di talenti musicali.
Nello stesso periodo, sempre al Folkstudio, si esibiva anche un giovane Francesco de Gregori. Entrambi vengono apprezzati e si deciderà di farli collaborare per un album, Theorius Campus (1972), che segnerà il debutto discografico assoluto per lo stesso Venditti e conterrà anche Sora Rosa e quell’inno alla romanità che è Roma Capoccia. Nei due anni successivi vedranno la luce i suoi primi album da solista, L’Orso Bruno e Le Cose della Vita, nei quali alternerà canzoni in dialetto romanesco ad altre in lingua italiana, in un connubio di buona riuscita di critica e di pubblico. La prima vera consacrazione arriva nel 1975 con Lilly, grazie a canzoni come la title track ma anche Lo Stambecco Ferito o Compagno di Scuola. Da quel momento il cantautore romano vedrà una grande ascesa, e anche un buon momento a livello personale grazie al matrimonio con Simona Izzo.
Nel 1978 un altro grandissimo successo con Sotto il Segno dei Pesci, trascinato anche in questo caso dalla track omonima ma anche da altri evergreen come Sara o Il Telegiornale. Passano solo pochi anni fino al successo di Sotto la Pioggia (1982) e dei due celebri concerti al Circo Massimo, uno del 1983 per festeggiare lo scudetto della Roma e un altro per seguire e caricare la squadra allora impegnata nella Coppa dei Campioni. Quella finale non sarà fortunata, ma il ciclo di concerti contribuirà a rinsaldare ulteriormente il sodalizio ormai indissolubile tra l’artista e la squadra giallorossa. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 arriveranno altri due successi con In Questo Mondo di Ladri (1988), la cui title track si aggiunge alla lunga lista di cavalli di battaglia del cantante, e Benvenuti in Paradiso (1991), considerato uno dei suoi lavori migliori e trascinata, oltre che dalla title track, da Alta Marea e Amici Mai.
Nel 1999 rimarcherà la sua passione per il calcio con La Coscienza di Zeman, dedicata all’allenatore boemo e contenuta in Goodbye Novecento (1999), mentre anche gli anni 2000 cominceranno splendidamente con il successo di Che Fantastica storia è la vita (2003). Quello calcistico sarà un tema toccato ancora una volta nel 2007 con l’album Dalla Pelle al Cuore, il quale includerà la hit Tradimento e Perdono dedicata al compianto gioiello romanista Agostino Di Bartolomei. Più attivo che mai, Venditti dà alla luce il suo lavoro più recente proprio nella prima metà del 2015, Tortuga, dedicato all’omonima isola ma anche all’omonimo bar situato di fronte al liceo Giulio Cesare di Roma, ritornando quindi sulla propria adolescenza, periodo al quale il cantautore ha dimostrato di essere sempre molto legato. Insomma, un patrimonio della musica italiana ancor più che romana.