Fabio Fazio ospiterà sabato sera a “Che fuori tempo che fa” Claudia Zanella. L’attrice italiana, di origini fiorentine, ha esordito sul grande schermo all’età di 25 anni, nel 2004, con il film “L’amore ritorna” di Sergio Rubini. Un anno dopo, nel 2005, diretta da Gabriele Salvadores, ebbe un ruolo in “Quo vadis, baby?”. A seguire, nel 2006, l’abbiamo ritrovata nei panni di Alice in “Il giorno più bello”, per la regia di Massimo Cappelli, e ne “Il regista di matrimoni” di Marco Bellocchio, dove interpretava Chiara. Nel 2007 la Zanella ha recitato in “Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi (2007)”, del regista Giovanni Veronesi, insieme a Carlo Verdone, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio e Claudio Bisio. Nel 2008 Claudia Zanella ha preso parte anche ad “Amore che vieni, amore che vai”, per la regia di Daniele Costantini. Il suo personaggio si chiamava questa volta Maritza.



Nel 2013, infine, è tornata sul grande schermo nel film di Fausto Brizzi “Pazze di me”, in cui ha recitato con Chiara Francini e Francesco Mandelli, interpretando il personaggio di Veronica, personaggio alquanto nevrotico, come del resto sua sorella Andrea, che è una femminista scatenata, la quale vuole spingere le altre donne a un odio incondizionato nei confronti degli uomini. L’attrice si è sposata nel 2014 con il regista Fausto Brizzi, con una bella cerimonia che si è svolta in spiaggia, nella cornice della cittadina di Sabaudia, nel Lazio meridionale. Lodevole è stata anche l’iniziativa di non farsi fare nessun regalo ma di devolvere tutto in beneficienza per i bambini malati e per i cani in difficoltà. A portare le fedi è stata la loro stessa cagnolina, alla quale sono molto affezionati. Tra gli invitati c’erano anche Flavio Insinna e Veronica Logan. I due sono adesso in attesa della loro prima figlia, la cui nascita è prevista per la fine del prossimo mese di febbraio e che si chiamerà Penelope Nina.

Leggi anche

VISTO DA SINISTRA/ "Da Scurati ad Amadeus, aspettando Fiorello: ecco la nuova opposizione di artisti e pm"POLITICA & MEDIA/ Il caso Amadeus e la Rai degli appalti (nell'oligopolio)