Ieri sera, sabato 30 gennaio 2016, su Rai 3 è andata in onda la quarta puntata di Non Uccidere 2, la fiction con Miriam Leone. Ecco quello che è successo: Valeria ha deciso di trasferirsi ma vuole tenere la propria famiglia all’oscuro, a parte lo zio con cui ha sempre avuto un bellissimo rapporto. I colleghi non prendono bene la sua partenza e cercano di convincerla a rimanere, ma Valeria ha ormai già deciso. Nel frattempo, una giovane violinista viene uccisa alla fine del suo concerto e si aprono le indagini sul suo omicidio. Con Valeria lontana dalla centrale, è Andrea Russo, il suo fido braccio destro, a prendere in mano il caso. Irene era prima violinista di un’orchestra prestigiosa, figlia della proprietaria di un noto teatro, palco ambito da molti musicisti. La carriera in ascesa, la famiglia ‘perfetta’, il talento che la contraddistingueva. Sono tutti elementi che non fanno capire il motivo che potrebbe aver spinto l’assassino ad agire in modo così brutale. Russo ha subito a che fare con il mistero che avvolge il caso, perché nessuno parla, tutti dicono di non ave visto nulla. L’abile poliziotto cerca di ripercorrere le tecniche apprese mentre si trovava al fianco della sua mentore, Valeria Russo, e di scoprire il colpevole entro le prime ore dalla morte della vittima. Nel frattempo, Valeria è sempre più decisa a non tornare a Torino, anche se Lombardi ha cominciato già a fare qualche passo indietro. I primi sospetti di Russo sono diretti verso il ragazzo, visto che aveva scoperto, proprio il giorno prima dell’omicidio, che Irene lo tradiva. Non servono troppe pressioni perché il ragazzo si auto-accusi di omicidio, ma qualcosa per Andrea non torna. Deciso ad andare fino in fondo, scopre infatti che il giovane ha colpito Irene con un posacenere, ma non è stato quello il colpo fatale. Qualcuno è arrivato quindi dopo di lui, ma chi può essere stato? A dare un aiuto è un caro amico di Irene che mette la Polizia su una traccia importante: era incinta. Irene aveva avuto una relazione con un altro uomo e alla fine aveva deciso di abortire. Anche il comportamento della sorella non è molto limpido e infatti Russo dirige i suoi sospetti anche verso di lei. La ragazza era molto gelosa di Irene, motivo che potrebbe averla spinta ad ucciderla. La pista tuttavia non dà i risultati importanti ma una ricerca più approfondita porta a galla l’identità dell’amante della violinista. Si tratta del direttore di orchestra, che ammette di aver avuto una relazione con la ragazza ma nega di essere responsabile della sua morte. Non servono altre lungaggini prima che Russo arrivi alla verità. È stata Adele, la madre della vittima, ad ucciderla perché innamorata del direttore d’orchestra. I sensi di colpa portano anche la donna a compiere l’atto estremo del suicidio, ma viene salvata. A complicare il caso è la vita personale di Russo. Lombardi sospetta che abbia una relazione con la sua Valeria e lo affronta per scoprire se è vero, ma il poliziotto nega tutto. Lombardi chiede anche aiuto a Lucia, l’unica che può convincere Valeria a tornare a casa. Russo invece cerca di spingere il superiore a trasferirsi a Roma a sua volta, per stare vicino a Valeria. Finalmente, dopo tante insistenze, Valeria torna a Torino e a quel punto Lombardi, disperato, le promette che se rimarrà riapriranno le indagini sull’omicidio del padre. Così l’Ispettore Ferro cede e comunica a Russo la propria decisione, ma senza rivelargli il motivo. Intanto, la donna misteriosa, vista in ospedale, chiama a casa Ferro ma Lucia nega di essere chi sta cercando.
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