In questo momento Checco Zalone è sulla bocca di tutti, su tutte le radio e in tutti i cinema: Quo vado? sta facendo ancora meglio non solo di tutti i suoi film precedenti ma dell’intero cinema in Italia con i record tutti stracciati nei primi tre giorni di proiezione. Nel bene o nel male, il comico pugliese sta conquistando davvero la ribalta della scena con tutti i media, noi compresi, intenti a raccontare questo fenomeno in itinere: però in effetti è strano, frutto davvero del carisma e della carica di Checco, che di un film in uscita si parli a tutto spiano dell’attore e non del regista/sceneggiatore assieme allo stesso Zalone.



Così è, con Gennaro Nunziante che meriterebbe qualche apprezzamento per via dell’ennesimo grande successo alla regia, unico regista di tutti i film di Checco. Un fratello, secondo lo stesso Luca Medici, come ha detto oggi nell’intervista a Rtl 102.5: «Ormai siamo una coppia di fatto, quando scriviamo a Roma abbiamo anche la stanza accanto: sentite anche lui, perché è timido e non parla mai.



È una persona riservata che non sfrutta il momento, io spingo perché lui si faccia conoscere perché è il motore che c’è dietro tutto questo», sincerissimo il buon Checco che di fatto celebra il fratello Gennaro. Una coppia strana di attore-regista che sembra trasformare in oro tutto quanto.

Una via di mezzo tra castigatore anti radical chic e semplice comico: è Checco Zalone, autentico uomo del momento con Quo vado?, il suo ultimo film in uscita da quattro giorni con incassi e record stracciati. In giro ancora qualche critico che prova a buttarla sulla bassa lega della sua comicità (legittimo giudizio) anche perché non tutti possono essere d’accordo. Detto questo il fatto che questo venga fatto senza aver visto il film però rende questi giudizi “leggermente” pregiudiziali, e allora sono in molti che entrano a completa difesa di Luca Medici, alias Checco che con il fidato regista Gennaro Nunziante ha davvero fatto il botto. Ecco Leonardo Decarli, uno dei più grandi youtuber del momento, che su Twitter regala ai suoi migliaia di follower un semplice e breve commento: “La gente vuole ridere, alla faccia dei tristi moralisti, #QuoVado #CheccoZalone”. Conciso il seguitissimo youtuber che difende a spada tratta il buon Checco e soprattutto i 4 milioni di italiani che già sono andati a vedere Quo vado?. Non siete d’accordo? Scrivetegli! Ecco il link del tweet di Decarli.



Quo vado?, un successo in continua ascesa per Checco Zalone: quando a scendere in campo è anche il ministro della Cultura del governo italiano significa che quantomeno hai fatto un lavoro di cui val la pena parlare. E così accade per l’ultimo film di Zalone, il grande attore e comico pugliese che sta sbancando il botteghino dei cinema, nel senso proprio più letterale del termine: «Grazie a Checco Zalone, il successo di Quo vado? fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale». L’occhio di Dario Franceschini, ministro della Cultura, è infatti come prevedibile allargato al grande successo del cinema italiano che a prescindere ha vinto, con le sale riempite in tre giorni con la media un milione a serata e con gli incassi che salgono ai record storici di sempre in Italia. Un anno che potrebbe essere importante ma che, come spesso accade, potrebbe non tenere il livello dei successi dei grandi singoli, Zalone ma anche Aldo Giovanni e Giacomo, da Pieraccioni o Sorrentino, e che deve migliorare nella produzione media-piccola che ancora deve crescere, magari con maggior fondi proprio dal ministero. Certo, Quo vado?, è una iniezione di massima fiducia.

Si fa serio per un attimo Checco Zalone, il protagonista del nuovo Quo vado? in uscita al cinema da soli 4 giorni stracciando tutti i record precedenti in Italia al botteghino: in un’intervista a Rtl 102.5 questa mattina il grande comico e attore pugliese prova a commentare e spiegare il segreto del suo successo.

Gli viene chiesto il perché di tutto questo successo, dalla prima pagina della Gazzetta dello Sport di oggi che cita il titolo per notizie di calciomercato, al premier Renzi e anche al ministro della Cultura, insomma tutti ma proprio tutti rimangono affascinanti da questo fenomeno.

“Hai trovato alla perfezione i mali e i beni dell’Italie?” E lui, semiserio, sentitelo: «In realtà chi fa questo mestiere non pensa ai beni o ai mali di questo Paese, ma solo a far ridere. Il comico per una battuta venderebbe l’anima, se poi si intercetta una realtà sensibile tanto meglio, più efficace. Io però non voglio fare analisi sociologiche sul nostro Paese, sul posto fisso, sul degrado o sul berlusconismo» e così cita tutto quando è stato tirato in ballo dai commentatori in questi giorni. No, per Checco Zalone e il regista Gennao Nunziante, si vuole solo far ridere: «Muccino ha scritto su Facebook un post lusinghiero più lungo della sceneggiatura del mio film, però la questione è molto più semplice: il comico fa ridere ed evidentemente c’è riuscito». Chapeau.

Un successo? I numeri, i pubblico e i critici dicono di sì: per Quo Vado?, l’ultimo film di Checco Zalone, è un coro di grandi applausi e solo qualche voce che non vuole allinearsi nella più classica delle azioni anti-conformiste per partiti preso che prova a dar contro il buon Checco. Parla questa mattina in un comunicato della sua Taodue, l’azienda di Mediaset che ha prodotto tutti i film del duo Gennaro Nunziante/Checco Zalone, il produttore Pietro Valsecchi dopo aver letto i primi dati dei tre giorni trascorsi al cinema che parlano di 22 milioni di euro con oltre 3 milioni di presenze tra le poltroncine. «Il 2016 inizia nel segno della Checcomania: lui è tutti noi, con i nostri pregi e i nostri difetti e infatti sta conquistando l’Italia, da Renzi a Franceschini fino a Celentano, ma fino a tutti gli altri spettatori in coda nei cinema per vedere Quo vado?». Secondo uno dei grandi artefici di questo successo, proprio Valsecchi, il risultato di questo film al 100% italiano dice che si può superare il cinema hollywoodiano e che come succede da anni in Francia è possibile trovare una strada originale e di successo per il nostro cinema senza complessi di inferiorità. «Un film buonista? No, è un gilè su uomo che trova la felicità e la trova nel momento in cui lascia il posto fisso. Viva l’Italia!» conclude un felicitante Valsecchi. Il tempo dirà se avrà ragione o meno, intanto ci ha visto sicuramente lungo appoggiando i progetti di Checco e Nunziante.

È vero, parlando di soli incassi non è vero che valga sempre la regola del miglior film: eppure con Quo Vado?, Checco Zalone sta evidentemente compiendo qualcosa di storico. Il miglior incasso per un film in Italia è detenuto da Avatar (gusti a parte, non è che proprio si possa definire il miglior film della storia del cinema, ma tant’è) con 67,7 milioni di euro nel 2009, l’ultima pellicola della coppia Nunziante/Zalone sta facendo qualcosa di unico. Tre giornate di proiezione nei cinema e 22 milioni e passa di euro di incasso totale: ecco, non proprio male. Ieri superate le quote dei primi due giorni e con le vacanze che arrivano fino all’Epifania e per molti anche oltre il momento per incrementare la rincorsa al kolossal di James Cameron. Un primato che scricchiola vedendo il ritmo e il fenomeno mediatico che sta generando il comico pugliese, ammirato da tanti che stanno salendo sulla diligenza vincente (un po’ all’ultimo, dobbiamo ammetterlo) in questi giorni. Un fenomeno da analizzare? Certamente, ma intanto la gente lo va a vedere e i numeri salgono: alla fine è un film, ma da quanto si comprende dal pubblico che è andato nelle sale, è un buonissimo film che non va oltre al pretesa che ha, ovvero far ridere.

E alla fine l’imprimatur se te lo da il tuo mito a cui è dedicata la canzone divenuta già culto, beh per Quo Vado? allora il successo è davvero consacrato. Sono passati solo 4 giorni dall’uscita dell’ultimo film di Checco Zalone eppure sembra già che tutti l’abbiano visto. Sono numeri da record che sono difficili anche solo da fare in mesi di programmazioni nelle sale, figuriamoci in quattro giorni! Super Checco che viene ormai descritto come un vero fenomeno nazionale: ebbene oggi in edicola sul Corriere si trova una recensione molto particolare, è Adriano Celentano direttamente che dà il suo super ok per il lavoro di Zalone. Proprio colui considerato il mito dallo stesso comico pugliese, a cui è dedicata la canzone giù cult “La prima repubblica”: si riferisce e non lo nasconde Checco ad “Un albero di trenta piani” del Molleggiato proprio per dedicargli il suo tributo più grande e sembra essere piaciuto assai al mitico Adriano. «Sono contento, è chiaro! Poteva dirlo di un altro ma si è rifritto proprio a me, anche nei gesti della canzone. Quindi non si può sbagliare, sono io il suo mito». È divenuto un onore essere il mito di Checco Zalone e questo dà la prospettiva dell’incredibile successo di Luca Medici, vero nome del comico cantante attore pugliese. «Il segreto è semplice, lui ha puntato in fondo all’angolo più remoto della nostra anima con quella sana ignoranza che a nostra insaputa ci rende puri e quindi belli anche brutti. L’intellettuale Zalone ci fa scompisciare dal ridere» commenta infine Celentano.

Piaccia o non piaccia Checco Zalone con il suo ultimo film ”Quo Vado?”, per la regia di Gennaro Nunziante, sta facendo molto discutere. C’è chi lo riempie di complimenti per l’ironia e per la voglia di dissacrare un mondo diventato a tratti troppo serio, c’è invece chi lo critica proprio a livello di concetto e non giustifica il successo di un cinema considerato non di alto livello. Tra i personaggi famosi però i più sono tutti dalla parte di Zalone, soprattutto perchè alla fine chi incassa nel cinema vince e va avanti. I complimenti arrivano da Francesco Facchinetti che su Twitter scrive: “Zalone con suo Quo Vado? fa sette milioni il primo giorno e doppia il record precedente di Harry Potter. Grande inizio di anno per il cinema italiano”, clicca qui per il tweet. Complimenti che arrivano anche dal giornalista Gabriele Parpiglia che su Instagram scrive: “Checco Zalone Quo Vado e Quova? Va diritto a segnare una nuova storia per il nostro cinema italiano. Ho visto il film, volevo capire cosa c’era dietro a un successo che sfiorerà i cento milioni di incasso. E dietro e dentro il film ci sono loro Checco e Gennaro Nunziante, due scrittori in primis, due geni che hanno cambiato il modo di fare comicità. La storia del Checco di Quo Vado? parla di ognuno di noi, dell’italiano che non molla nonostante le difficoltà che camminano di pari passo con il paese. Checco non molla mai, più lo stato lo manda giù più lui non si abbatte e trova una soluzione all’italiana. Tira fuori il suo orgoglio tra battute e gag, scritte magistralmente e narrate al cinema con il loro linguaggio, vincente”. Clicca qui per leggere tutto il commento di Parpiglia

Che il nuovo film di Checco Zalone, Quo vado?, sia un successo, è innegabile: quello di cui si dibatte in queste ore sui social è se tanto clamore sia o meno meritato. Alcuni eleggono Luca Medici tra i più grandi comici italiani, altri s’indignano davanti al fatto che in pochi giorni il suo film abbia incassato il triplo di Star Wars. C’è infine chi rimane perplesspo e non sa decidere da che parte stare, come Jimmy Ghione. L’inviato di Striscia la Notizia ha riassunto così su Twitter il suo pensiero: “Sono felice per il record di incassi del film #QuoVado però un po’ mi fa pensare…”. Clicca qui per vedere il cinguettio.  – Sono tanti i personaggi noti che in queste ore stanno dando la loro personale opinione su Quo vado?, il nuovo film con protagonista Luca Medici, in arte Checco Zalone. Il giornalista e conduttore televisivo Gianluigi Paragone ha indirizzato la sua “critica” sul suo settore di competenza, e cioè la politica: “Almeno sul #JobsAct #CheccoZalone fa ridere #QuoVado #Renzi no…”. Il tweet ci rimanda poi a un video pubblicato su Facebook, dove Paragone si riprende mentre amplia il concetto espresso nel cinguettio: clicca qui per vedere il video.

Dopo tre anni di assenza Checco Zalone è tornato al cinema con Quo vado? Pellicola che ha sbancato il botteghino non solo durante la prima (per inaugurare l’anno nuovo), ma anche nel corso delle proiezioni del 2 gennaio 2016, la pellicola si è portata a casa un altro milione di italiani che hanno scelto il suo film per passare due ore in allegria ma anche riflettendo. Tra l’1 e il 2 gennaio 2016 la pellicola di Checco Zalone prodotta da Mediaset ha incassato la bellezza di quasi 14 milioni. Luca Medici (vero nome dell’attore pugliese) ha così battuto ogni record precedente ricevendo svariati complimenti anche da personaggi autorevoli. A quanto pare Quo vado? sarà in grado di superare 20 milioni in soli tre giorni di programmazione, battendo così il precedente record di Checco Zalone che nel 2013 con Sole a catinelle ha incassato 52 milioni di euro: Quo vado? è pronto a battere anche Avatar? (pellicola di Cameron che nel 2009 incassò 65 milioni).

Il film di Checco Zalone, Quo vado?, può essere considerato un film “del popolo” visto il suo grande successo di pubblico e la sua leggerezza ma i grandi incassi al botteghino fanno a bene a tutto il cinema italiano, come ha ricordato a tutto il ministro della cultura Dario Franceschini, che ha voluto ringraziare Luca Medici attraverso un post pubblicato un’ora fa sulla sua pagina Twitter: “Grazie a Checco Zalone. Il successo di ‘Quo Vado’ fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale”. Franceschini non è stato il solo attraversato da questa riflessione, come dimostrano gli oltre 50 like e i quasi 40 retweet. Clicca qui per vedere il cinguettio di Franceschini.

Sono tantissimi gli italiani che in queste ore si stanno precipitando al cinema per andare a vedere Quo Vado?, il film di Checco Zalone. Nonostante la pellicola sia “nata” in casA Mediaset (è prodotta da Pietro Valsecchi per Taodue e distribuita da Medusa), non tutti a Cologno Monzese l’hanno scelta come film natalizio da andare a vedere durante queste festività. Uan, l’indimenticabile pupazzo parlante del programma per bambini Bimb Bum Bam ha infatti fatto “outing” su Twitter pubblicando un selfie scattato poco prima di entrare nella sala cinematografica. Dietro di lui non vediamo il volto di Checco Zalone (Luca Medici) ma la locandina del film Il Piccolo Principe, anch’esso lanciato in Italia proprio da Mediaset: “Al #cinema a vedere #QuoVado ? No… #IlPiccoloPrincipe @picprincipeIT @QuiMediaset_it @social_mediaset #BuonAnno”. Clicca qui per vedere la foto.

È nelle sale da pochi giorni e già ha sbancato il botteghino. Questo è il risultato di Quo Vado?, l’ultimo film con Checco Zalone, Quo e con la regia di Gennaro Nunziante. Proprio quest’ultimo ha offerto in un’intervista a La Repubblica, la sua visione del tema centrale della pellicola: il posto fisso. Secondo Nunziante “Quo vado? è il racconto di un tempo in bilico tra certezza e incertezza dove Checco, figlio di quella mentalità assistenzialista, deve provarsi a vivere”. Il protagonista invece confida alle pagine del quotidiano un ricordo legato ad una delle scene internazionali del film, e che non può non condire del suo sarcasmo così tanto apprezzato dal pubblico “è la sequenza che preferisco, l’abbiamo scritta un anno fa. Siamo andati a cena con Al Bano e Romina alla Pergola, noi eravamo in tuta e non ci volevano fare entrare. Lì ho provato una sana emozione italiana a vederli insieme anche se non si toccavano. E così mi è venuta l’idea di quella esibizione in Norvegia. Addirittura volevo che il mio impiegato incontrasse Al Bano in un bagno alla turca ma poi per problemi produttivi non ho potuto fare la pipì con Al Bano”. 

Checco Zalonte torna al cinema dopo tre anni di assenza e lo fa con immediato successo con la pellicola Quo Vado? quarto film della sua carriera. Prodotto da Pietro Valsecchi il film vede ancora alla regia Gennaro Nunziante che si era occupato anche delle altre opere: Cado dalle Nubi, Che bella giornata e Sole a Catinelle. I complimenti sono arrivati da tutti anche da chi prima guardava Checco Zalone con un po’ di pregiudizio per la sua provenienza dal cabaret. Parole importanti sono arrivate dal Capo Redattore di Radio Radicale Emilio Targia che difficilmente si sbilancia e stavolta su Facebook ha dato solo consensi: “Quo Vado? incassa sette milioni di euro nel primo giorno in sala. Bravo Checco Zalone, te lo meriti. Alla faccia di tutti quegli snob, digiuni di storia del cinema, non hanno capito nulla della genialità semplice della tua maschera. Chapeau, solo Applausi”. Il film sa essere ironico e regala anche qualche riflessione interessante sullo stato attuale del nostro paese, Targia questo lo sa visto che è persona colta e molto intelligente. Nella sua seppur breve lucida analisi ci fa capire come ci troviamo di fronte a un talento naturale che grazie alla sua personalità e alla sua ”semplice maschera” riesce a tener incollati milioni di italiani allo schermo, ridando vita a un cinema italiano che difficilmente negli ultimi anni riempiva in questo modo le sue sale.