Nel 1977, Makula inizia a gareggiare a livello sportivo con Enzo Maiorca e Jacques Mayol ed ottiene il suo primo record in assetto costante, avvenuto un anno dopo, quando batte i 50 metri di profondità sfruttando una modifica del regolamento da parte della Federazione Italiana. Nel 1980, Makula batte il suo record scendendo a meno 58 per poi migliorare fino ad arrivare, tre anni più tardi, ai meno 66 a Capri. Il primo record in assetto variabile risale invece al 1988 quando Makula raggiunge i meno 102 metri a Giannutri e supera così di un metro il record precedente conseguito da Maiorca.
L’apneista Stefano Makula – che sarà ospite stasera su Canale 5 alla trasmissione Angeli – nasce a Roma il 9 ottobre del 1954 da madre romana e padre ungherese e la sua passione nasce già da piccolo quando, a soli 13 anni, percorre svariati km in bicicletta per raggiungere il lago di Martignano e il lago di Bracciano. In questi due luoghi inizia a fare i primi tuffi per poi continuare, da solo, ad esplorare i fondali della Grecia e della Turchia. Ad oggi Makula detiene il titolo di 28 volte primatista mondiale in varie specialità di apnea ed è considerato uno dei precursori dello sport, oltre che ‘Signore dell’abisso’.
Nella prima serata di Canale 5 dell’8 gennaio 2016, la trasmissione Angeli condotta da Elena Guarnieri avrà come ospite Stefano Makula e la storia di quell’incidente che lo colpì a Ponza il 28 ottobre del 1989. In quest’occasione Makula aveva già raggiunto la profondità massima di 110 metri in assetto variabile, quando avvertì un malore in seguito ad un problema di compensazione. L’apneista fu così costretto ad una rapida risalita fino ai 20 metri che lo portò ad una perdita di coscienza. Una volta portato in superficie, il suo cuore cessò di battere fino all’intervento del personale medico presente. Nonostante sia stato dichiarato morto dopo un’ora di manovra, gli amici specialisti hanno continuato ad operare fino a che Makula non ha ripreso a respirare in maniera autonoma, esattamente un’ora e mezza dopo l’inizio dell’arresto cardiaco. Il protagonista di questa triste vicenda racconta, come scopriremo grazie al programma ‘Angeli’, di aver visto un tunnel di luce ed un Angelo che gli ha salvato la vita. L’incidente costrinse Makula ad astenersi dall’attività sportiva per qualche anno. I medici infatti gli avevano vietato di riprendere a fare immersione ma lo sportivo decise di non demordere e ne approfittò per specializzarsi in una nuova sfida. L’ambizione di Makula lo portò così ad affrontare le apnee in lunghezza riuscendo a stabilire diversi record.