Pascal Plisson torna nelle sale cinematografiche dopo il grande successo di “Vado a scuola”. Esce oggi in Italia il film “Il grande giorno”, che racconta sogni e speranza attraverso le storie di quattro giovani protagonisti, provenienti dai più disparati angoli del mondo. Tutti e quattro attendono per mesi o addirittura per anni questo giorno speciale capace di cambiare le loro vite moderne. Si tratta di quattro eroi moderni che affronteranno la prova che determinerà non solo il loro destino ma anche quello delle loro famiglie. A prevalere saranno il loro impegno e la loro perseveranza, che permetteranno il realizzarsi del sogno. Nel trailer impariamo a conoscerli passando da Cuba all’India, dall’Uganda alla Mongolia: clicca qui per vederlo.
Giovedì 13 ottobre nella sale cinematografiche italiane è in uscita il film documentario Il grande giorno realizzato in Francia con la regia di Pascal Plisson. Una pellicola prodotta dalla Ladybirds Films, distribuito dalla Academy Two e della durata di circa 1 ora e 26 minuti. Un film di denuncia sociale per parlare di tutte quelle parti nel mondo che sono alle prese con problemi di povertà e di mancanza di risorse.
Ci troviamo in un piccolo villaggio rurale in qualche parte del Mondo alle prese con un processo di sviluppo sociale ed economico che sembra essere un vero e proprio miraggio. In questo piccolo villaggio dove la vita scorre in maniera piuttosto semplice senza le tante comodità presenti nell’Occidente, vive un bambino di circa 10 anni di nome Iqbal. Iqbal vive assieme al fratello Aziz e alla madre Ashanta nei pressi del villaggio di Kardù. La vita nell’ultimo periodo per la sua famiglia è diventata piuttosto complessa e travagliata in ragione delle difficoltà di salute a cui sta andando incontro il suo fratellino Aziz che è affetto da una malattia che per essere curata impone l’uso di medicinali che hanno un costo piuttosto alto. Costo che in questo momento la sua famiglia non può affrontare in quanto le risorse sono esigue. Iqbal colpito dai dolori del fratellino cerca di trovare un modo per ottenere le risorse per comperare le medicine per il fratello e nello specifico decide di compiere un grande sacrificio ed ossia quello di vendere la capretta a cui lui era molto affezionato. Deciso nel mettere in atto questo suo intendimento, Iqbal si mette in marcia assieme all’animale alla volta di Mapur, luogo nel quale quotidianamente va in scena un importante mercato dove pensa di poterla vendere. Animato dal desideri di fare del bene al fratello, per Iqbal sta per iniziare una vera e propria epopea. Iqbal tuttavia non troverà nessuno che abbia l’intenzione di acquistare la capretta ma bensì una persona che si dice disponibile nel dargli una importante mano e nel caso specifico di acquistare le medicine necessarie per aiutare il fratello. Iqbal incassa i soldi con grande entusiasmo anche se allo stesso tempo sa benissimo che dovrà ripagare questa gentilezza ricevuta. Infatti, il piccolo bambino dovrà incominciare a lavorare in una fabbrica dove i padroni ne sfrutteranno le grandi abilità nel disegno per riuscire a guadagnare il più possibile. Il ragazzino ben presto si renderà conto di essere diventato una sorta di schiavo e che come lui si trovano nelle stesse condizioni tanti altri bambini. Non gli resta che darci sotto con il lavoro e nello stesso tempo cercare di escogitare un modo per uscirne il prima possibile. Una triste vicenda che purtroppo è comune a tanti bambini in Paesi alle prese con un elevato grado di povertà e dove pur di sopravvivere si è pronti a sottomettersi a qualsiasi cosa.