Per tanti può essere poco, quisquilie, direbbe un famoso comico, ma tre milioni di spettatori a puntata sono un numero considerevole per una serie finalmente degna di un pubblico intelligente, vero, che crede nella magia del cambiamento anche nel mondo televisivo. Una fiction che affronta tematiche varie come il sacrosanto lavoro, il diritto alla casa, la tutela dei minori e i rischi che si corrono assumendo droghe e alcol. Non senza rimarcare le notizie che leggiamo sui giornali ogni giorno, come se Reali avesse predetto, ai tempi della scrittura ciò che oggi sarebbe accaduto poi COSTANTEMENTE in Italia. “Rimbocchiamoci le maniche” non ha mai aspirato, pur riuscendoci in diverse occasioni, a spodestare mostri sacri delle fiction Rai dal loro piedistallo, ma ha aspirato al più bello e umile degli intenti raccontare una vita reale, soprattutto quella che si vive nei piccoli comuni, dove le elezioni per un Sindaco, sono degne rivali delle elezioni Americane, per passione e slealtà .
Un piccolo comune, dove ci si conosce tutti, malgrado tutto, dove la forza di lottare per un cambiamento a favore della comunità non è sporcato dai grandi giochi della politica nazionale.
Ho letto diverse cose non vere o fondate sul nulla leggendo qui e lì qualche articolo riguardante questa fiction.
In genere chi critica è perché non ha interesse a conoscere ed approfondire, in questo caso chi azzarda, sbagliando miseramente e, costretto a rettifiche, lo fa solo per il vizio di scrivere o parlare con scarsa cognizione di causa. Il lavoro fatto da Reali, dal cast di attori, dalla produzione e da tutta la rete, sono encomiabili.
Sabrina Ferilli, da semplice operaia diventa la voce di questa piccola comunità. In questa serie torna a recitare come nel passato, lasciando fuori il lato sensuale seppur sempre delicato ma dandoci un sapore tutto italiano. Ha la capacità, innata, di sembrare la signora della porta accanto, di esternare una forza tutta materna, una madre del sud, che lotta per sé stessa e soprattutto per i suoi figli, per un futuro che spesso le madri hanno paura di guardare, ma che Angela/Ferilli, non ha paura di scoprire. Tutte noi donne, ci rivediamo in lei, tutte noi ci riconosciamo in lei, e tutte noi vorremmo essere belle come lei. La sua bravura, la sua empatia la portano a farci guardare dentro di noi, per scoprire di essere tutte delle leonesse, pronte a combattere pur di proteggere chi amiamo. Io continuerò a guardare questa serie, commovendomi, arrabbiandomi, sorridendo e motivandomi. Si perché le difficoltà che affronta sono le difficoltà che tutte noi affrontiamo. Una serie fatta di personaggi reali e credibili.
Chapeau Stefano Reali.